Strange World

Siamo fatti così

A sette/otto anni il mondo appare un posto meraviglioso, dove giocare ed imparare all'infinito: la tua conoscenza è portata quasi ai limiti dai tuoi genitori e dai maestri, e questo ti fa stare bene.

Nella mia infanzia un cartone animato ha poi caratterizzato il mio carattere: il titolo è quello riportato nell'oggetto, ed io mi stupivo che la mia persona fosse definita come tutti gli altri abitanti del pianeta.

Infatti nella mia famiglia vige l'imperativo 'Ognuno è una persona unica  e vera, ed ognuno è diverso dall'altro': io trasportavo queste parole anche alla fisicità umana e pensavo che, seppur tutti avessimo il sangue rosso, magari a qualcuno girava nel senso inverso che nell'altro, o che non tutti avevano le ossa come spiegava diligentemente l'anziano Globus ad Emo, o che i vari organi (ad esempio il fegato) che imparavo dalla televisione io l'avessi accanto al cuore, e non prima dello stomaco, come effettivamente lo è per la maggior parte di noi.

Esperimento della mia infanzia è stato questo: prendere il nuovo acquisto di mia mamma, una sana pinzatrice, inserirle i punti e cucirmi violentemente il pollice sinistro... Solo così avrei potuto testare che nel mio dito ci fosse EFFETTIVAMENTE un osso.

Che spiegarvi, poi? dopo aver visto colare il mio sangue ed avendo proprio l'impressione d'aver fatto una cosa 'che non si doveva fare, ma che purtroppo si è fatto', sono andata da mia mamma, che ha fatto una faccia come per dire 'solo tu potevi...' e mi ha medicata.

Naturalmente poi mi ha anche spiegato che per vedere le mie ossa bastava andare in una stanza buia ed accendere una lampadina: se mettevo la mia mano tra la lampadina ed il mio occhio potevo guardarmi le ossa!

:-0 Sono stata molte sere chiusa in camera da allora.

Una cosa ho ben capito, oggi più che mai... non si smette mai d'imparare.

Puoi esser un esperto sulla matematica ma lo sarai meno in una materia umana o religiosa.