Creato da Enric66 il 23/05/2011

salute e benessere

salute e benessere

AREA PERSONALE

 

CONTATTA L'AUTORE

Nickname: Enric66
Se copi, violi le regole della Community Sesso: M
Età: 58
Prov: RM
 

ARCHIVIO MESSAGGI

 
 << Luglio 2024 >> 
 
LuMaMeGiVeSaDo
 
1 2 3 4 5 6 7
8 9 10 11 12 13 14
15 16 17 18 19 20 21
22 23 24 25 26 27 28
29 30 31        
 
 

FACEBOOK

 
 

CHI PUò SCRIVERE SUL BLOG

Solo l'autore può pubblicare messaggi in questo Blog e tutti gli utenti registrati possono pubblicare commenti.
 

I MIEI BLOG AMICI

I MIEI LINK PREFERITI

 

ULTIME VISITE AL BLOG

Enric66yvonne.7sara.fissoresaxarosatanadia90fiLuisannadiNYaloeverapuramargherita.22lacky.procinoelyniwensirio1515pascale00virgola_dfVEDI_SE_TI_PIACCIO
 

CERCA IN QUESTO BLOG

  Trova
 
 

 

Meat the truth - Carne, la verità sconosciuta

Post n°26 pubblicato il 05 Settembre 2011 da Enric66

Meat the truth - Carne, la verità sconosciuta
Post n°94 pubblicato il 08 Agosto 2011 da

 

Un documentario con le migliori e più aggiornate informazioni scientifiche sui cambiamenti climatici e il loro legame con l'allevamento di animali: l'industria dell'allevamento causa il 18% dell'effetto serra totale, una percentuale simile a quella dell'industra, e maggiore di quella dell'intero settore dei trasporti pubblici e privati (13,5%).

 

 

 

 

 

 

Il documentario puoi trovarlo al seguente link:

 

 

 

http://tv.saicosamangi.info/video/ecologia-della-nutrizione/meat-the-truth-carne-la-verita/

 
 
 

Tutti i motivi per essere vegan raccontati da tante persone che hanno fatto questa scelta:

Post n°25 pubblicato il 05 Settembre 2011 da Enric66

 

Tutti i motivi per essere vegan raccontati da tante persone che hanno fatto questa scelta: per gli animali, la salute, la cucina, l'ambiente, la società, la forma fisica.

 

In questo bellissimo documentario, realizzato da Environment Films per la Vegan Society inglese, vengono intervistate diverse persone: cuochi, un'atleta, una mamma vegan, una nutrizionista, una deputata, un direttore e un consulente di un'azienda agricola senza animali, ambientalisti, una ricercatrice, un autore e poeta. Tutti spiegano, con dati interessanti ed esempi personali, come la scelta vegan sia vincente da ogni punto di vista: il futuro per tutti.

Si tratta di una carrellata di esempi davvero efficace, perché mostra la realtà della vita vegan, i suoi innumerevoli aspetti positivi sia nella vita personale di tutti i giorni, sia per il mondo intero, per la natura e per gli animali e le persone che ci vivono. Attraverso le interviste a persone diverse, vengono spiegate innanzitutto le motivazioni di base della scelta vegan, e poi come da questa scelta tutti ci guadagnino (tranne allevatori e macellai, certo!).

E' dunque un documentario molto utile per far capire, a chi ancora non lo sa, quanto sia facile, giusto, immediato, "normale" e naturale essere vegan, spazzando via tante credenze assurde e senza fondamento che impediscono alle persone di capire davvero questa scelta e farla propria.

Il video si apre con dei primi piani di deliziosi piatti vegan serviti al ristorante Saf di Londra, e con l'intervista a due chef che spiegano quanto siano apprezzate le loro creazioni e come le persone interessate ad assaggiarle aumentino di giorno in giorno.

Poi è la volta di un'atleta vegan, una maratoneta che gareggia per raccogliere fondi per iniziative animaliste e che sbaraglia molto spesso i suoi avversari non vegan. Tocca poi alla dottoressa Sandra Hood, nutrizionista, che racconta come l'alimentazione vegan sia salutare in ogni fase della vita, e poi una neomamma vegan che spiega quanto sia stata grandiosa la sua gravidanza da vegan e il successivo allattamento.

Una deputata del Parlamento britannico introduce invece all'argomento "impatto ambientale e spreco di risorse" che accompagnano ogni forma di allevamento di animali, cui segue un interessantissimo tour in una azienda agricola biologica "stockfree", vale a dire, non solo "senza animali" ma anche senza uso di alcun concime di origine animale. Il direttore dell'azienda e un consulente spiegano come questo sia il vero futuro dell'agricoltura e come siano efficienti ed ecologicamente sostenibile questo genere di coltivazioni.

Due attivisti ecologisti approfondiscono ancora l'argomento della devastazione ambientale causata dall'allevamento e dalla pesca, e poi una giovane ricercatrice, assieme a un autore e poeta, spiegano la sofferenza in allevamenti e macelli e la scelta vegan vista come salvezza per gli animali ed eliminazione della tortura e morte cruenta per miliardi di animali in tutto il mondo.

Un video da mostrare a tutti: nelle scuole, ai propri amici e conoscenti, alla propria famiglia, perché dice davvero tutto, con belle immagini e un'ottima regia, in poco tempo.

 

 

Puoi vederlo sul link di seguito:

 
 
 

luomo nasce fruttariano, pero sa anche adattarsi per sopravvivere!!!

Post n°24 pubblicato il 05 Settembre 2011 da Enric66

sopravvivere

Esiste un modo di mangiare che può ristabilire la nostra salute e mantenerla nel tempo?

Esiste una dieta che non interferisce con le funzionalità del nostro corpo? Esistono alimenti che non danneggiano i nostri organi ma che, al contrario, contribuiscono alla lororigenerazione e alla loro salute? Esiste un’alimentazione che non accumula cuscinetti in zone indesiderate? Esiste una dieta che rallenta l’invecchiamento e prolunga la durata della nostra vita?

Sì, questa dieta esiste! Ed è funzionale e piacevole.

La pratica fruttariana consiste nell’alimentazione dell’uomo, tendenzialmente a base di soli frutti. Più ristretta della categoria fruttariana semplice, che consuma anche frutti cotti, quella fruttariana crudista tende a mangiare solo frutti crudi. Tutto ciò al fine di praticare una nutrizione naturale, e pertanto più armonica con le caratteristiche psicofisiche della nostra specie.

La specie umana è, secondo i fruttariani, frugivora; è stata selezionata dalla natura per nutrirsi dei suoi frutti.

L’obiezione che l’uomo preistorico mangiasse la carne alla brace, è non pertinente. Infatti l’essere umano è a quel punto già selezionato: ha superato tutte le prove della natura ed è già diventato quello che è oggi, distribuendosi anche su terre fredde e spoglie e adattandovisi. La “preistoria” recente è irrilevante per il lunghissimo percorso della specie.

La selezione avviene per milioni di anni sull’ominide delle foreste equatoriali e subtropicali: piccoli gruppi di bipedi antropomorfi che fondano e stabilizzano le caratteristiche della nostra specieconsumando frutti. Nella calura delle regioni tropicali in cui l’uomo si è adattato in milioni di anni di evoluzione, non si sente alcun bisogno di cibi caldi, e i frutti sono il nutrimento ideale per mantenersi freschi, per la vita più dinamica e per la traspirazione regolare. In natura non esistono altresì gli alberi della frutta cotta, per cui la specie umana è anche, allo stesso tempo, crudivora, ovvero consumatrice di frutti crudi.

I frutti, quei prodotti della natura costituiti essenzialmente di polpa commestibile intorno a semi, comprendono i frutti nobili degli alberi, comunemente chiamati “frutta” , e quelli delle piante, più o meno vicine alla terra che chiamiamo “frutti” (selvatici, di bosco, mirtilli ad esempio), o “frutti dell’orto” (zucche, peperoni, pomodori, cetrioli, etc.).

I frutti potrebbero essere definiti come prodotti progettati su misura per l’uomo, tanto corrispondono ai nostri sensi e fattezze, se non fosse che hanno avuto origine molto prima della specie umana. In questo caso non si pone il dilemma di chi sia nato prima, l’uovo o la gallina: è nato prima il frutto.

La natura ha selezionato l’uomo su misura del frutto: vi ha progettato e congegnato l’uomo sopra.

L’essere umano vede, ammira, avvolge il frutto con le sue mani prensili, e lo porta alla bocca.

Quando taluni ascoltatori alle conferenze fruttariane, intuiscono che gli viene suggerito di abbandonare la bistecca, il pesce e il cioccolato, hanno un moto di rabbia e di autodifesa interiore, come se per un attimo li si volesse far morire di fame, o rinchiuderli in una prigione di sacrifici. Allora alzano la mano emotivamente e fanno sempre la stessa obiezione, in mille versioni diverse:“Ma chi prova che l’uomo sia fatto per i frutti, quando in tutto il mondo lo vediamo mangiare carni, intingoli e panini. Dov’é quella società immaginata dai fruttariani, dove si vive di soli frutti?” E la risposta è sempre la stessa. Eccola riportata tra virgolette da una conferenza fruttariana.

L’essere umano per milioni di anni non ha dormito in una casa, che dunque è una comodità recente. Nessuno per questo si sente di dire che l’uomo è fatto per il tricamere in cemento o per la villa, ma tutt’al più che vi si adatta con comodità. Nessuno si sognerebbe di dire che l’uomo è nato per andare al ristorante, anche se risulta comodo quando non si ha tempo per cucinare. L’uomo invece è nato per i frutti, anche se si adatta a sopravvivere di carne o di merendine al latte. Mentre solo i “Villaggi Vacanza” più sofisticati propongono all’uomo di andare a vivere in capanna o in amaca per qualche giorno, nessuno chiede alla gente normale di abbandonare le proprie case per andare in campagna sotto un tetto di stelle. Quindi non è la stessa cosa chiedere alla gente di abbandonare macellai e distributori di merendine, nonché i ristoranti che cucinano intingoli. Non è come chiedergli di tornare in caverna o sugli alberi. Gli si suggerisce solo, con un bisbiglio, e per la loro salute, di smetterla di giocare con i cibi fatti per mangiare, di smetterla di drogarsi con sapori chimici, e tornare a godersi quei frutti per cui la natura li ha fatti, e che la tecnologia gli rende ancor più a portata di mano. A chi ci domanda con voce aggressiva o lamentosa se, come eventuali fruttariani, si debbano mangiare solo frutti al 100%, noi rispondiamo che

Non è un dovere, ma un piacere.

Esso è possibile, naturale, spontaneo, se solo ci si libera dalla assuefazione agli alimenti lavorati, chimici, industriali, confezionati, insomma rifiutando la seduzione dei cibi artificiali, giocattoli commestibili, prima o poi nocivi alla salute.

Alimentazione frugivora, vuol dire a base di frutti, con le eccezioni adattive di quando i frutti non sono sufficienti.

Si dovrebbe perciò, in parallelo, rinunciare all’automobile? La nostra risposta è che tutti se ne liberano, potendo, perché è naturale andare a piedi se tutto fosse vicino. Se si dà a un cucciolo umano un topolino e una mela, il bambino prima o poi mangerà la mela e giocherà col topolino. Non avverrà che mangi il topolino per giocare con la mela.

L’uomo non è “omnivoro”

Sarebbe come definire l’uomo contemporaneo “un bipede a quattro ruote”. L’uomo è un frugivoro adattivo, che in caso di difficoltà si adatta a mangiare anche dell’altro. Se non gli si presentano difficoltà, perché dovrebbe mangiare dell’altro?

Si contestano i fruttariani dicendo che sono troppo rigidi ed esigenti. I fruttariani si danno invece un compito modesto: far vedere come le difficoltà tecniche, che ci hanno impedito di viveri di frutti, stanno scomparendo, per cui sarebbe naturale tornare al frugivorismo. Lo si può fare liberamente, e lentamente. Ci dispiace per coloro che, per le ragioni più diverse, a cominciare dalla povertà, non possono disporre di frutti freschi a sufficienza. A loro vorremmo dedicare questo libello, perché speriamo che in un giorno prossimo siano anche loro in grado di usufruire di questo diritto fondamentale della salute individuale. Se le risorse fossero suddivise più equamente, i frutti freschi potrebbero arrivare a tutti; basti pensare che già oggile banane, trasportate nella maggior parte delle grandi metropoli del pianeta, si trovano nei mercati a minor prezzo del pane, del riso, del latte e della bevande gassate.

I fruttariani non sono in accordo con chi vuole mantenere gli uomini lontani dalla loro alimentazione naturale, solo perché si è consolidata una tradizione artificiale di macelleria e di cucina. I fruttariani ritengono che piacere e creatività siano potenzialità sublimi dell’uomo, e per questo non vadano applicate alla sofisticazione dei cibi naturali, a spese della salute. Se si vuol creare, si inventino nuovi brevetti o si producano opere d’arte, non commestibili. Se si vuole giocare, si giochi coi giocattoli, senza portarli alla bocca come fanno i bambini piccoli. Se ci si vuole drogare perché la vita è amara, invece della droga endovena, dell’abuso di farmaci, alcool, zuccheri, sale, grassi, salsicce, pasticcini, panna, cioccolato, caffè, si provi invece la dolcezza della frutta di stagione, e si conoscerà una vera dolcezza della vita: sana, economica, e senza effetti collaterali.

A questo punto della conferenze, anche i peggiori contestatori del fruttarismo ammutoliscono e cominciano a pensare a qualche obiezione più sofisticata, sempre nel recondito proposito di conservare le loro abitudini, cattive sì, ma a cui si sono tanto affezionati.

Accusano, ad esempio, il fruttarismo di essere retorico, nella pretesa di voler vivere di frutti al 100%. A questa obiezione, non vera, rispondiamo: “Retorica è affermare ciò che appare, ma non è. Retorica è compiacere la superficialità per secondi fini. Retorica è dire che “è buono ciò che piace”, anche nel mangiare. I fruttariani sono contro ogni retorica, anche fruttariana, perché nascono dall’insofferenza radicale verso i luoghi comuni sull’alimentazione, sfruttati dalla retorica dell’industria alimentare, a spese della salute dei consumatori.

Il fruttarismo si pone non come una semplice dieta, ma come uno stile alimentare carico di valoriche riportano tutta la personalità verso la natura. La gente non vuole fare la fatica di cambiare. Ma se è sulla via sbagliata, e ne subisce i danni tutti i giorni, non si tratta tanto di cambiare, quanto di tornare alle origini, a quanto verrebbe spontaneo, alla piacevole pace dei sensi soddisfatti. Non credo che nessuno sceglierebbe il prurito per il piacere di strofinarsi; eppure è quello che facciamo ogni giorno quando mangiamo cibi pericolosamente salati e piccanti per berci sopra dell’alcol dannoso. I fruttariani sono dalla parte della carezza di una pesca vellutata. Ma sono tolleranti: conoscono il fascino dell’artificiale, soprattutto su chi subisce seduzioni e frustrazioni derivanti dalla pubblicità. Sono tolleranti con chi persiste nell’eccesso alimentare: sanno che, molto presto, sarà un loro ascoltatore attento e motivato.

Il corpo si degrada facilmente, ed i segni dell’abuso ben presto suonano come grida assordanti del corpo corrotto, nelle orecchie di chi eccede, quasi sempre un narciso frustrato, che sarà ancor più frustrato dalla propria decadenza fisica e psichica.

 
 
 

la dieta senza muco

Post n°23 pubblicato il 07 Agosto 2011 da Enric66

PostHeaderIcon La dieta crudista senza muco

Frutta-senza-muco.jpg" rel="lightbox[1421]" title="Frutta senza muco">

La dieta senza muco, che dal nome sembrerebbe chissà quale dieta strana tipo quelle che si trovano nei giornali, altro non è che la dieta crudista così chiamata dal Prof Arnold Ehret.

Questo studioso nell’800 con i suoi studi sull’alimentazione capì che la frutta e la verdura cruda erano effettivamente il cibo naturale dell’uomo. La sua teoria si basava sul muco.

Il muco è generalmente identificato nell’opinione comune con il muco nasale, ma è il nome più comune che identifica i fludi dannosi e di rifiuto che stanno dentro il corpo. Il professor Ehret fece una lista di tutti i cibi che nell’intestino creano muco, con segnalata la percentuale di muco che lasciavano, ed una invece di cibi che al contrario lo scioglievano.

Il muco è sicuramente una delle cause principali delle malattie delle persone. Nella digestione i cibi passano nell’intestino sino a finire espulsi a fine tragitto. Durante il passaggio di questi cibi, si creano delle scorie, come quando una lumaca passa sopra una foglia, lascia dietro di sè la bava, così la maggior parte degli alimenti raffinati lascia il nostro intestino dopo la digestione.

Si crea, anno dopo anno un rivestimento putrido nell’intestino , si vengono a formare depositi di feci e scorie nelle pareti dell’intestino, che impediscono le normali funzioni depurative dell’organismo. L’intestino, ed in maggior parte il colon, vengono letteralmente stritolati dal muco secco e duro come la pietra. Senza la possibilità di rigenerarsi. Il continuo passaggio di cibi che lasciano scorie, aggrava il problema giorno dopo giorno.

Le scorie depositate nell’intestino vengono attaccate dai batteri patogeni, si riempiono di vermi e parassiti intestinali lunghi anche metri che creano un processo di putrefazione e fermentazione, infettando ed avvelenando tutte le sostanze nutritive del cibo che passando attraverso l’intestino, arrivando al sangue già infette e insalubri. L’organismo non ha la forza di combattere questo film putrido che si attacca alle pareti intestinali, le difese immunitarie si concentrano nell’intestino per cercare di contrastare i batteri patogeni che inesorabilmente, aiutati da una dieta sbagliata, dà loro sempre nuovo terreno fertile per vivere senza problemi. Da qui partono le malattie vere e proprie, questa lotta cronica dell’organismo contro i batteri crea un circolo vizioso di tossine e malessere. Le tossine che si vengono a formare nell’intestino per via delle incostazioni, vengono passate agli organi di depurazione del corpo, questi organi purtroppo sono costretti ad un super lavoro, e non ce la fanno ad espellere tutte le tossine che l’intestino manda a depurare.

Le tossine così libere nel corpo vengono espulse tramite altri canali non convenzionali. La pelle è uno degli organi più colpiti, le tossine vengono mandate nella pelle dall’intestino per essere espulse, vengono buttate fuori tramite il sudore causando cattivi odori che ogni giorno ci accompagnano nella nostra vita, ecco spiegato perchè una persona puzza di più di un altra. Queste tossine sono la causa principale dell’acne, dei foruncoli, dei problemi vari della pelle.Creano un terreno fertile alla proliferazione batterica con evidenti danni visibili al corpo. Per esempio la pelle di una persona piena di muco ha un colorito malato e spento.

Un crudista ha la pelle luminosa e pura. L’alito cattivo e l’alitosi è un altro effetto di una dieta sbagliata. batteri e tossine rimangono in bocca causando odori sgradevoli . Un crudista non ha di questi problemi. Il corpo, non riuscendo a liberarsi di tutte queste tossine, cerca in tutti i modi di depurarsi, creando un affaticamento cronico dell’intero organismo. Si vengono a formare tutte le più comuni malattie che ci attaccano al giorno d’oggi, tra cui: raffreddore, virus, diarrea, vomiti, acne cronica, tumori, malattie degenerative ecc. I batteri e virus riescono a penetrare facilmente nel corpo indebolito e sfinito, il corpo stremato finisce per creare muco anche nelle vie respiratorie ed altri organi per aggregare batteri, si crea catarro e fludi infetti come prima conseguenza d questa condizione.

Il corpo viene letteralmente soffocato da questa situazione , reso morto prima del tempo. Questa melma putrida crea con l’andare del tempo le condizioni adatte alla formazione di tumori. Molti tumori hanno come base di partenza l’intestino e si propagano a tutto il corpo approfittando della condizione pessima del sistema immunitario e delle tossine che girano per il corpo, passando indenni le difese immunitarie e creando l’irreparabile.

La medicina di oggi cura i tumori con la chemioterapia, che si basa sulla somministrazione di sostanze tossiche nel corpo. La teoria su cui si basa è di distruggere le cellule tumorali che sono più deboli delle cellule sane del corpo, bombardando il corpo di sostanze tossiche. Questa terapia assieme alla condizione generale del corpo e del sistema immunitario creano la distruzione anche delle cellule sane per via della debolezza dell’organismo corrotto, con il risultato di un tumore che si propaga in tutto il corpo sino alla morte in modo atroce.

I cibi che creano muco sono generalmente tutti i cibi raffinati e cotti. Tra i quali elenchiamo principalmente: tutti i cibi cotti in percentuale variabile, farinacei ,patate e cibi ricchi di amido,legumi, derivati dei cereali, carne, pesce, uova, latticini e derivati animali in generale. Queste sono le categorie di cibi creatori di muco nel corpo. Per fare un esempio banale, acqua ed albume d’uovo sono una formidabile colla che resiste all’acqua, farina ed acqua diventano una potentissima colla dura. Pensate che passando nell’intestino lascino tutto pulito e splendente senza lasciare traccia? vi sbagliate di grosso.

Ora passiamo invece agli alimenti che ripuliscono e mantengono pulito e funzionale l’intestino . Tutta la frutta e la verdura cruda commestibile non lascia muco nell’intestino. Alcuni frutti hanno proprietà depurative più forti rispetto ad altri. Gli agrumi in generale hanno la capacità di sciogliere bene il muco intestinale, tutte le bacche come le more, i lamponi i mirtilli ecc, sono ottimi ripulitori dell’intestino.

 
 
 

luomo nasce fruttariano

Post n°22 pubblicato il 07 Agosto 2011 da Enric66

Dopo due settimane di accese discussioni, l'articolo sul Fruttismo sembra aver portato alla luce alcuni punti chiave per comprendere meglio il complesso mondo dell' Alimentazione&Salute e non solo.
L'intenzionale tono provocatorio dell'articolo ha smosso gli animi di ognuno nel profondo facendo emergere uno scenario interessante: da una parte i commenti sono stati per lo più contro la tesi fruttariana, ma dall'altro la condivisione di più di 570 persone su Facebook rende l'idea di quanto il tema sia invece tenuto in grande considerazione da molti.

Tra i tanti commenti, ce n'è stato uno che ha meritato la mia attenzione (ringrazio l'utente Cibernoid), nel riportare la definizione di Bergson di instinto e intelletto:

- l’istinto è la capacità innata di servirsi di strumenti organizzati forniti dalla natura (come gli organi del corpo). È un atto incosciente (che non prevede scelta), vissuto, rivolto a un dato oggetto in modo immediato. L’istinto è proprio degli animali.

- l’intelligenza è invece la capacità di costruire strumenti artificiali per supplire alla insufficienza di quelli naturali. È un atto sempre cosciente (quindi soggetto a diverse possibilità di scelta) e astratto, non rivolto a un dato oggetto. L’intelligenza è propria degli uomini.

Domanda:
L'alimentazione è un fatto intelligente o istintivo?

Ovvero, per stabilire se una cosa è cibo userò i miei sensi (in questo caso olfatto e gusto, come strumenti messi a disposizione dalla natura) oppure l'intelligenza (andrò a vedere col microscopio quali sono le cellule che compongono una determinata sostanza alla ricerca di cellule simili a quelle di cui sono composto).

Ciò che è emerso con maggior nettezza è proprio l'uso di questi due distinti modelli di pensiero.

Chi condivide, in toto o in parte, la tesi fruttariana ha un approccio più istintivo alla vita, mentre chi la rifiuta ha un approccio maggiormente intellettivo.

I primi ragionano su un modello di alimentazione basato sui propri sensi, sulla propria esperienza diretta, con l'osservazione delle reazioni dell'organismo ai diversi cibi, con schemi alimentari variabili nella quantità e nel tempo.

I secondi si basano su quanto la scienza accademica ha scoperto e divulgato, su tabelle che danno linee di massima da interpretare e seguire, e sulla figura di un esperto qualificato (medico, nutrizionista, etc).

E' importante comprendere questa differenza perché è ciò che può portarci a litigare con i nostri parenti e amici oppure diventare per loro dei punti di riferimento.

Se siamo dei tipi istintivi, è poco utile parlare per ore della nostra esperienza e di quanto stiamo bene perché non avranno orecchie per noi.

Forse meglio addentrarci maggiormente su concetti come le Calorie dimostrando l'infondatezza di questa teoria, l'effetto Kervran (spiegato più avanti nell'articolo) e di come sarà la chiave per il futuro, sui danni specifici che la carne (o i cereali) provocano nel nostro organismo.

Possiamo anche provare a ribaltare la frittata invitandoli a spiegare perché, secondo loro, le persone che hanno un'alimentazione fruttariana godono di ottima salute e soprattutto di una vitalità ed energia maggiore.

Oltre questa prima differenza d'approccio, ve n'è un'altra anch'essa molto significativa.

Le persone maggiormente legate alla scienza moderna sposano in pieno la teoria di Pasteur, nell'individuare nei germi patogeni i responsabili di molte malattie. Malattie quindi che una corretta alimentazione può aiutare a prevenire ma non certo a scongiurare.

Al fronte opposto, c'è chi vede nell'alimentazione la fonte principale di quasi tutte le malattie: i germi non sarebbero altro che spazzini-collaboratori in grado di ripulire il corpo dalle sostanze estranee derivate da cibi non appropriati. Una simbiosi totale che durerebbe da millenni. La malattia è vista come la manifestazione dello sforzo in atto per pulirsi, ripararsi e rigenerarsi in maniera autonoma del corpo.

Negli oltre 900 commenti, è emersa anche una notizia interessante.
Per giustificare la mancata assunzione di vitamina B12, è stato chiamato in causa lo scienziato francese Corantin Louis Kervran, che dimostrò la capacità degli esseri viventi di modificare gli elementi (lui definisce questo processo "trasmutazione biologioca"). Dai suoi esperimenti, replicati anche da altri suoi contemporanei o condotti in maniera parallela anche da altri studiosi ( J.F. Zundel, Vauquelin, Von Herzeele), si evinceva il fatto che attraverso i giusti catalizzatori, vi è effettivamente la possibilità di trasformare gli elementi atomici.
Questo effetto, chiamato in suo onore effetto Kervran, sarebbe alla base della fusione fredda di Fleischmann-Pons e del reattore di Rossi, l'e-cat.

Dai commenti all'articolo: l'effetto Kervran esiste davvero e ha funzionato con Potassio (Numero atomico 19), Calcio (20), Magnesio (12) negli esperimenti condotti dallo stesso Kervran (e non solo); se ha funzionato con il reattore di Rossi che utilizza il Nichel (28) che viene trasformato in Rame (29); se può essere la base della fusione fredda di Fleishmann-Pons che hanno usato il Palladio (46)…

Il filone scientifico, pur non negando a priori tale effetto, ritiene che non essendoci studi comprovati sulla possibilità che il Ferro (numero atomico 26) possa venire trasmutato in Cobalto (27) che è l'elemento chiave della vit. B12, non possa essere portata come prova.

Il dibattito perciò si arena sul solito scoglio venendo a mancare le basi comuni per il ragionamento: chi vuole le dimostrazioni scientifiche e chi non crede in quella scienza che spesso ha dimostrato di essere dogmatica verso le persone comuni e molto gentile con i suoi finanziatori; scienziati considerati di primo o second'ordine in base al ritorno economico dei loro risultati.

Non sono stati raggiunti dei risultati definitivi quindi, ma quel che è certo è che grazie al dialogo, allo studio e alla voglia di comprendere il mondo che sicuramente contraddistingue entrambe le parti, tutte le persone interessate al tema della salute possano giovare di molte informazioni che spesso sono difficili da reperire o comprendere.

E questo non è poco.

 

 

 
 
 
 
 

© Italiaonline S.p.A. 2024Direzione e coordinamento di Libero Acquisition S.á r.l.P. IVA 03970540963