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SULLA LETTURA IN ITALIA ... (fonte ISTAT)

Post n°16 pubblicato il 07 Gennaio 2013 da lincesmeraldina

LA LETTURA DI LIBRI IN ITALIA



Nel 2010 il 46,8% della popolazione di 6 anni e più
(26 milioni e 448 mila persone) dichiara di aver letto,
per motivi non strettamente scolastici e/o professionali,
almeno un libro nei 12 mesi precedenti l’intervista.
Rispetto al 2009 si registra un aumento della quota dei
lettori di libri dal 45,1% al 46,8%.

Diminuiscono leggermente le differenze di genere,
mentre aumentano le differenze territoriali e quelle
sociali. Le donne leggono più degli uomini: le lettrici,
infatti, sono il 53,1% rispetto al 40,1% dei lettori.

Tra gli 11 e i 17 anni si riscontra la quota più alta di
lettori (oltre il 59%), con un picco tra gli 11 e i 14 anni
(65,4%).

Si legge di più al Nord e nel Centro, con percentuali
di lettori superiori al 50% della popolazione di 6 anni e
più. Nel Sud e nelle Isole, invece, la quota di lettori
scende sotto il 37%. La variabilità regionale risulta
significativa.

Livelli di lettura superiori alla media si riscontrano tra
i laureati, i direttivi quadri e impiegati, i dirigenti,
imprenditori e liberi professionisti e gli studenti; quelli più
bassi tra chi possiede la licenza elementare o nessun
titolo di studio, gli operai, i ritirati dal lavoro e le
casalinghe.


Il 44,3% della popolazione ha dichiarato di aver
letto fino a 3 libri nell’ultimo anno, mentre soltanto il
15,1% ne ha letti 12 o più.

Nel 2010 il 90,1% delle famiglie dichiara di avere
libri in casa: il 62% ne possiede al massimo 100, il
12,2% da 101 a 200 e il 15,9% più di 200. Il 9,6% (pari
a 2 milioni e 338 mila famiglie) dichiara di non
possedere alcun libro.

Avere tanti libri in casa e vivere con genitori che
leggono libri, in particolare quando sono entrambi i
genitori a leggere, rappresenta un fattore di forte
influenza sui comportamenti di lettura dei figli.

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Commenti al Post:
gginopino
gginopino il 07/01/13 alle 01:13 via WEB
beh, poi ci sarebbe anche da vedere Cosa hanno letto. non casualmente sono l eclassi sociali che hanno "meno problemi esistenziali pratici" a leggere di più ( in linea teorica ).
 
 
lincesmeraldina
lincesmeraldina il 07/01/13 alle 01:17 via WEB
sta a noi che apparteniamo alle classi sociali piu' povere creare le condizioni per creare spazi pubblici in cui il libro sia circolante gratuitamente ... a Firenze esistono varie biblioteche aperte non stop anche dopocena e alcuni cittadini si stanno divertendo a creare ovunque in città i cosiddetti "scaffali del libero scambio" ..
 
   
gginopino
gginopino il 07/01/13 alle 01:20 via WEB
lodevole iniziativa. anche se, purtroppo, è ben più difficile creare l'opportunità del Tempo e della Predisposizione alla lettura. forse dovremmo approntarci per una specie di racconto breve e vocale di un libro, d afare in mezz'ora. con un sorriso saluto buonanotte
 
     
lincesmeraldina
lincesmeraldina il 07/01/13 alle 01:23 via WEB
la conoscenza è anzitutto una conquista personale, tuttavia credo che un buon governante si dovrebbe pre-occupare anzitutto di emancipare il popolo ... Ma in italia c'è poco da sperare sui governanti, quindi sta a noi ideare qualcosa di nuovo partendo dal basso ...
 
diogene51
diogene51 il 12/01/13 alle 20:23 via WEB
Sembra di capire dalla statistica che il periodo in cuila generalità delle persone legge di più libri è il periodo scolastico, il che è anche logico. Quello che è meno logico è che persone più libere (casalinghe, pensionati) leggano di meno. Hai ragione che la disponibilità a leggere è un fatto, anzi una conquista individuale, tuttavia occorrerebbe indurre delle facilitazioni, degli stimoli alla lettura. La situazione della disponibilità di libri, sia nella nostra città che, credo, altrove, è del tutto adeguata. Se ripenso a quando ero studente (circa 40 anni fa), devo osservare che si sono fatti tantissimi passi avanti. Il sistema di pubblica lettura è efficiente e ben organizzato, si può leggere bene anche senza spendere soldi per i libri, salvo che per le ultime novità o per le cose molto particolari. Però si dovrebbe cercare cose ancora più nuove per portare il libro in casa di chi non ha attitudine a rivolgersi ad una biblioteca. Per esempio domeniche di "biblioteca aperta", con opportuni volantinaggi nelle case per indurre chi non è mai entrato in una biblioteca a prendere confidenza. In fondo nelle biblioteche di quartiere ci si può andare anche a leggere i giornali e le riviste, ma quanti lo sanno?
 
lincesmeraldina
lincesmeraldina il 16/01/13 alle 02:34 via WEB
se ti va possiamo ideare qualcosa per promuovere la lettura a Firenze e poi anche in Italia ... L'informazione pluralistica dovrebbe essere alla base di ogni sana democrazia, ma probabilmente i nostri concittadini sono troppo spesso traviati dalle tv e fino ad un recente passato sono stati educati alla passività e al conformismo ... ciao da lincesmeraldina
 
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