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FESTA DELLA TOSCANA

Post n°35 pubblicato il 29 Novembre 2013 da lincesmeraldina

La Festa della Toscana è la festa regionale della Toscana,

che si tiene ogni anno il 30 novembre.

Dal 2000 il Consiglio Regionale della Toscana ha approvato una legge per celebrare, il 30 novembre, la Festa della Regione Toscana, una festa che vuole essere un omaggio a tutti coloro i quali si riconoscono nei valori della pace, della giustizia e della libertà, la cui voce echeggiava alle cinque della sera del 30 novembre del 2000, giorno della prima celebrazione della festività, quando le campane hanno suonato a festa in tutta la Toscana per un laico rito della memoria. La Regione, con in testa il suo capoluogo, infatti, ha istituito la festa commemorativa del 30 novembre, per ricordare il giorno in cui ricorre l'anniversario della Riforma Penale promulgata, a quella data nel 1786, da Pietro Leopoldo di Lorena, Granduca di Toscana dal 1765 al 1790. Con tale Riforma, che del Granduca fu "monumento e gloria", secondo uno storico del primo Novecento, la Toscana divenne il primo Stato al mondo in cui si abolì la pena di morte, uno degli atti più incivili perpetuati fino ad allora da tutti i governi, "conveniente - secondo Pietro Leopoldo - solo ai popoli barbari". Il 30 novembre, pertanto, non è una data fondamentale solo per l'antico Granducato di Toscana o interessante per coloro che si occupano di storia, è il primo giorno di una storia nuova per tutti gli uomini dal XVIII secolo ai nostri tempi. Fu il principio di una rinnovata vita per l'intera umanità, una vita che nacque lungo le sponde dell'Arno.

« Abbiamo veduto con orrore con quanta facilità nella passata Legislazione era decretata la pena di Morte per Delitti anche non gravi, ed avendo considerato che l'oggetto della Pena deve essere la soddisfazione al privato, ed al pubblico danno, la correzione del Reo figlio anche esso della Società e dello Stato, della di cui emenda non può mai disperarsi, la sicurezza nei Rei dei più gravi ed atroci Delitti che non restino in libertà di commetterne altri, e finalmente il Pubblico esempio; che il Governo nella punizione dei Delitti, e nel servire agli oggetti ai quali questa unicamente è diretta, è tenuto sempre a valersi dei mezzi più efficaci col minor male possibile al Reo ...avendo altresì considerato, che una ben diversa Legislazione potesse più convenire alla maggior dolcezza, e docilità di costumi del presente secolo, e specialmente nel popolo Toscano, Siamo venuti nella determinazione di abolire come Abbiamo abolito con la presente Legge per sempre la Pena di Morte contro qualunque Reo... »
(51° articolo della Riforma)

Con l'abolizione della pena di morte aveva anche termine l'uso della tortura e della mutilazione delle membra.

La fine dell'orrore era sancita e non poteva che esserlo "per sempre", come legifera il Granduca, figlio di un secolo che tanta luce portò agli uomini. Questa legge, in parte ispirata al Codice giuseppino, trovava la sua fonte principale nelle concezioni filosofiche dell'Illuminismo e soprattutto nell'opera più famosa dell'Illuminismo italiano, "Dei delitti e delle pene", che Cesare Beccaria ebbe in Toscana la possibilità di pubblicare per la prima volta, a Livorno, nel 1764.

« La legge del 30 novem. 1786, scrisse l'esimio F. Forti, ha ottenuto una celebrità europea. Opera più generosa non ebbe mai la sanzione di un monarca. Le idee filosofiche allora predominanti sono accolte con fede e con onore nella legge criminale di Leopoldo. »
(Antonio Zobi)

A conferma di quanto stabilito con la Riforma leopoldina, comandando il Granduca "la demolizione delle Forche ovunque si trovino" (art. 54°), con perfetto contrappasso finirono al rogo le forche e gli strumenti di tortura, segno tangibile, volutamente spettacolare, della nascita di una nuova epoca, della "morte della pena di morte" che in Firenze ebbe teatro nelle Prigioni del Bargello come ricorderà più tardi, nel XIX secolo, il pittore Giovan Battista Silvestri, dipingendo in acquerello i falò dei patiboli fra le severe bugne del Palazzo del Podestà.

Ai nostri giorni, nel cortile della Dogana di Palazzo Vecchio, il Comune di Firenze ha voluto collocare una lapide dove riprodurre un testo redatto subito dopo la promulgazione della legge, nel dicembre del 1786, proprio per una targa marmorea commemorativa. L'epigrafe settecentesca, composta dal georgofilo Giuseppe Pelli Bencivenni su richiesta di Francesco Seratti, il quale aveva curato la stesura finale della Riforma, così recita:

« Per memoria della Toscana felicità quando Pietro Leopoldo con legge de' 30 novembre 1786 la pena di morte, l'infamia, la tortura, ogni delitto di lesa maestà colla confiscazione delle sostanze cancellò per primo in Europa dalla vecchia legislazione"; motivazioni che rendono Firenze orgogliosa del suo passato. »
(Giuseppe Pelli Bencivenni)

Se a chiusura del settecento era stato auspicato di porre la lapide nel punto esatto dove fino alla metà di quel secolo, a quanto ancora testimoniano un dipinto e una nota stampa di Giuseppe Zocchi, si eseguiva il "supplizio della fune", ovvero all'esterno del Bargello, per ricordare, con altrettanta pubblicità, la fine dell'antico e duro sistema penale, oggi. una più serena visione storica e politica, che il passare del tempo ha permesso, ha suggerito all’Amministrazione Comunale di allocare la targa in un "posto d’onore", nel palazzo da sempre sede del governo cittadino.

La cessazione delle antiche barbarie e la volontà che abbiano termine quelle che, in tutto il mondo, non si sono ancora placate è stata ribadita dal rogo del patibolo e degli strumenti di tortura che si è consumato in piazza della Signoria in occasione della prima "Festa della Toscana" per volere dell’Amministrazione della città di Firenze che desidera riproporre, di anno in anno, nel giorno dedicato alla festa, delle iniziative, di vario genere, che coinvolgano, insieme agli studiosi, agli storici, ai politici della Toscana tutta e non solo, i cittadini di Firenze.

Con l’istituzione della Festa della Regione Toscana si vuole ricordare la grandiosità dell'atto di civiltà legislativa messo a punto da Pietro Leopoldo, per non cancellare dalla memoria di tutti l'origine del cammino lungo e tortuoso per la salvaguardia dei diritti dell'uomo che ha visto la Toscana e i suoi governanti del passato svolgere un ruolo da protagonisti e non da comprimari o, più semplicemente, da spettatori; un cammino che continua incessantemente come "La Carta dei diritti dell'Unione Europea" del 2000 ha sottolineato sentendo la necessità di ribadire, ancora oggi, il diritto di ogni uomo a non essere condannato a morte da altri uomini.

Una festa, quindi, istituita per riproporre un momento saliente della storia moderna e per aggregare i toscani attorno ad una data di grande significato civile, ricordandoli che per primi al mondo i loro antenati hanno visto abolita la pena di morte.

« Quello di Pietro Leopoldo è uno degli atti fondanti di questa terra e dello Stato cui appartiene. »
(Mario Luzi)

In considerazione del fatto che Lucca, nel 1786, come altri cinquanta comuni della regione Toscana attuale, non faceva parte del Granducato di Toscana, il Consiglio Comunale di Lucca votò a maggioranza, nel 2000, un atto con cui impegnava l'allora Sindaco Pietro Fazzi a non aderire alla festa regionale. La contestazione alla festa da parte del Consiglio Comunale di Lucca non stava nel mancato riconoscimento del grande valore delle riforme leopoldine, bensì nel non voler identificare il Granducato di Toscana e la dinastia lorenese quali unici padri storici della odierna regione. Per anni dunque, nella città di Lucca, la festa non è stata celebrata. Solo nel 2009 (O.D.G. 77668) il Consiglio Comunale di Lucca ha modificato la sua posizione e in seguito la festa si è tenuta nella città.

 
 
 

SABATO 23 NOVEMBRE INAUGURAZIONE A FIRENZE DI PIANETA GALILEO EDIZIONE 2013

Post n°34 pubblicato il 21 Novembre 2013 da lincesmeraldina

EDIZIONE 2013 dell'INIZIATIVA Pianeta Galileo
Inaugurazione sabato 23 novembre 2013, ore 10.00


Complesso di Sant’Apollonia Via San Gallo 25/a, Firenze

Inaugurazione Pianeta Galileo 2013
Performance musicale
a cura della classe di musica d’Insieme M. Stefano Margheri del Liceo musicale Dante di Firenze
P. Mascagni: Intermezzo da "Cavalleria Rusticana"
G. Rossini: Sinfonia ouverture da "Il barbiere di Siviglia"

Intervengono:
Alberto Monaci, Presidente del Consiglio regionale della Toscana
Massimo Mario Augello, Rettore dell’Università di Pisa
Angelo Riccaboni, Rettore dell’Università di Siena
Alberto Tesi, Rettore dell’Università di Firenze
Angela Palamone, Direttore dell’Ufficio Scolastico Regionale per la Toscana

ore 10.40 Lectio galileiana
Bruno Pontecorvo a 100 anni dalla nascita
Rino Castaldi, Università di Pisa
Introduce: Roberto Casalbuoni, Università di Firenze
Premio Giulio Preti
venerdì 6 dicembre 2013, ore 11.00

Sala delle Feste, Consiglio regionale della Toscana Via Cavour 18, Firenze

Premio internazionale “Giulio Preti”, VI edizione
Cerimonia di conferimento del premio a Vittorio Silvestrini, Presidente della Fondazione Idis-Città della Scienza di Napoli
Info: Consiglio regionale della Toscana - Segreteria di Pianeta Galileo
e-mail: pianetagalileo@consiglio.regione.toscana.it

 
 
 

IN TOSCANA AL VIA "PIANETA GALILEO" EDIZIONE 2013

Post n°33 pubblicato il 21 Novembre 2013 da lincesmeraldina

Con l'adesione del Presidente della Repubblica

    Pianeta Galileo 2013

Ancora una volta il Consiglio regionale della Toscana offre agli studenti toscani e ai cittadini l’opportunità di un incontro ravvicinato con la scienza. Torna “Pianeta Galileo”, il progetto che da diversi anni, per iniziativa dell’assemblea legislativa toscana, mette in relazione scienziati, studiosi, docenti, studenti, artisti, musicisti, attori sul grande tema della scienza, dalla ricerca all’insegnamento.
Un percorso che si vuole, quello di Pianeta Galileo, sempre più orientato a costruire il contatto diretto fra mondo accademico e giovani delle scuole superiori, nella convinzione che la condivisione di idee, la collaborazione progettuale, la dialettica fra mondi ancora oggi troppo separati possano essere la chiave di volta per un deciso miglioramento della formazione, soprattutto scientifica, di questo Paese. Col corollario di entusiasmanti esperienze nel mondo dello spettacolo e dell’arte, con la scienza ancora una volta "padrona" del palcoscenico, per un modo diverso di comunicare, condividere, apprendere, conoscere.
Rompere le barriere che separano, ancora, il mondo della scuola e il mondo della scienza, dell’accademia, per far fluire nell’uno la sapienza dell’altro, e nell’altro l’entusiasmo giovanile e la partecipazione del primo. Per arrivare dove? Magari, come abbiamo sempre detto, non a scovare un novello Einstein toscano, ma comunque a costruire giovani innamorati della scienza, che decidano di dedicare le loro energie ed il loro futuro ad un fantastico viaggio nella ricerca, nel modo della scoperta a beneficio degli altri. Per questo Pianeta Galileo, col suo programma di incontri, lezioni, spettacoli, dibattiti, vuole essere occasione di ampia partecipazione e di grande comunicazione: per coinvolgere, affascinare, attrarre. Verso la cultura e verso la scienza, senza cui l’uomo difficilmente riesce ad elevarsi. L’augurio è che anche l’edizione 2013 sia una bella edizione di “Pianeta Galileo”, uno sforzo non indifferente per il Consiglio regionale ma che merita tutto l’impegno ed il sostegno richiesto.
 
Alberto Monaci
Presidente Consiglio Regionale della Toscana

 
 
 

FESTA DELLA TOSCANA: NOVEMBRE 2013

Post n°32 pubblicato il 21 Novembre 2013 da lincesmeraldina

FESTA DELLA TOSCANA 2013
Una comunità: le mille voci della Toscana

 

Una fotografia di cosa è la Toscana, un auspicio di come, ancora, in questi tempi di crisi, questa terra e chi la vive continuino ad avere voglia di "farsi comunità". Con questo messaggio il Consiglio regionale propone alla Toscana l’edizione 2013 della sua Festa.

Un’edizione dedicata ancora una volta a valorizzare il dato di una regione che è insieme coeso di diversità, ma con l’idea di porre l’attenzione su tutto quanto contribuisca a raccontare o a promuovere la dimensione comunitaria di questa terra. Una dimensione necessaria particolarmente in un’epoca, come quella attuale, percorsa da forti elementi di crisi (economici, sociali, ma anche culturali ed etici), che nella condivisione fra i singoli e i gruppi, nella capacità del tessuto sociale di farsi, appunto, comunità, possono trovare il loro migliore antidoto.

Una Festa, ancora, diffusa, fra la gente e nel territorio. Con i tanti piccoli e grandi progetti che le associazioni, le scuole, gli enti locali proporranno alla condivisione del Consiglio regionale.

Con un occhio di riguardo ai giovani, i principali interlocutori di questa iniziativa. Ai quali offrire uno scenario di eventi, di proposte, di suggestioni per una riflessione sull’oggi e sul domani di questa regione, sulla sua voglia di essere ancora terra di diritti e di opportunità, di riconoscimento e rispetto delle diversità, di fantasia, originalità, creatività. Di solidarietà.

Che sia dunque, anche in questi tempi difficili, ancora una volta Festa. Di idee e di progetti, di proposte e di speranze. Per raccontare la Toscana, dai suoi mille angoli, attraverso le sue mille voci. La Toscana, una comunità.

 

Alberto Monaci

Presidente del Consiglio regionale della Toscana

 
 
 

UN EVENTO PER RICORDARE LA LOCATION DEL CINEMA UNIVERSALE DI FIRENZE

Post n°30 pubblicato il 21 Novembre 2013 da lincesmeraldina

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Teatro del Cestello
Cinema Universale: domani serata ricordo. Ospiti la storica cassiera e la maschera
   

Immagine articolo - Il sito d'Italia

 

Nel centro della città di Firenze, alla metà degli anni Sessanta, c'erano oltre 50 cinema, oggi ridotti a 2. Nel quartiere del Pignone, fuori porta San Frediano, le sale erano ben 2, tante per un rione lungo, in linea d’aria, meno di 4 km.

Tra queste sale la principale era l’Universale, che oltre ad offrire una buona programmazione cinematografica, offriva altri spettacoli con protagonisti gli stessi spettatori che venivano presi dalle varie pellicole proiettate in maniera molto ma molto particolare.

Tutte queste particolarità di un cinema entrato nella storia di Firenze sono state raccontate prima nel libro omonimo di Matteo Poggi, scrittore e storico fiorentino a tempo perduto, ma di professione vigile urbano a Firenze, e poi nel documentario, che tanti premi ha vinto, tratto dal libro stesso.

Ora a distanza di anni Matteo Poggi ritorna a scrivere di questa storica sala cinematografica pubblicando il libro “Spoon River dell'Universale” e creando, in occasione della presentazione pubblica, un evento particolare quanto innovativo, organizzato assieme all'Associazione Navicellai, agli Amici del Teatro del Cestello e all'Associazione Rondinella del Torrino.

L’evento è stato presentato ieri  durante una conferenza stampa svoltasi al Teatro di Cestello alla quale ha preso parte il Presidente del Consiglio Comunale Eugenio Giani, l’autore del libro, Matteo Poggi, Giancarlo Pellegrini programmista dell'Universale, Roberto Ciulli, presidente dell'Associazione Rondinella del Torrino,

Rosario Campisi presidente del Teatro del Cestello.

 

La serata in ricordo del Cinema Universale d'Essai si terrà giovedì prossimo, 21 novembre alle 19.15, al Teatro del Cestello e poi al Circolo della Rondinella, dove dopo un apericena, a prezzo popolare, come era il biglietto de l’Universale, sarà proiettato il documentario sul Cinema Universale.

 

Il palco dello storico teatro d'Oltrarno sarà calcato dalle persone che nei fatti hanno costruito l'epopea del Cinema Universale: il programmista Giancarlo Pellegrini, il proiezionista Marco Bina, la maschera Romanone, la cassiera Graziella Giannoni, che per la prima volta dal vivo, e in un teatro, cosa strana per un cinema, racconteranno le loro esperienze, e risponderanno alle domande del pubblico.

 

Serata che sarà moderata dal giornalista Franco Marianidel Sindacato Nazionale Critici Cinematografici.

 

Sul palco, in una speciale quanto fantasiosa rappresentazione scenica-teatrale, curata  registicamente da Francesco Bartoli, si alterneranno anche alcuni ex clienti fissi dell’Universale che racconteranno i loro trascorsi nella sala di via pisana, rallegrando, alla maniera tipica di quella sala, la serata.

 

A tutti i partecipanti alla serata verrà fatto omaggio di una riproduzione fedele di un programma pieghevole del Cinema Universale.

 
 
 
 
 

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