Post n°18 pubblicato il 16 Settembre 2008 da alexhalmckenna
... nel pensiero di Severino non c'è posto per il Dio comunemente inteso ... Nel corso della storia della filosofia, Dio è sempre stato visto come l'essere eterno ed immutabile, dotato della capacità di creare gli enti dal nulla e di farli ritornare nel nulla se essi non si fossero meritati la salvezza. Ma essendo ogni ente eterno, non può esserci né creazione né annientamento, e quindi neanche un Dio comunemente inteso. Alla luce del Destino della verità, ogni ente, anche il più insignificante, acquista un significato inaudito. L'uomo si porta quindi radicalmente al di là del superuomo e della volontà di potenza: l'uomo è un superdio, ben più grande del Dio della tradizione religiosa.
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