Libertà Menomata

Questa sera ho portato il pensiero di te in cella…

I tuoi occhi

Questa sera ho portato il pensiero di te in cella…

Il rettangolo di cielo che mi è permesso vedere s’è spogliato delle nuvole del giorno. È colmo di stelle, un leggero vento, le ali felpate dell’amore entrano in cella e mi avvolgono nella notte in cui il mio cuore va incontro a se stesso.

Quando finisce questa notte, questo strano sentimento che plana sul mio cuore?

Quanto durerà questa notte in cui non mi appartengo più?

I colori serotini dell’alba tardano a dipingere il cielo e guardo attraverso le inferriate della finestra questo muro che mi chiude dal mondo ed io vorrei ritornare ad essere seppellito dalle pietre della prigione per rinunciare a vivere questa vita a metà.

Il mondo sospira dentro, verso di me, con un ritmo lungo e mi porta l’immagine di lei, i lineamenti del suo sorriso che personificano l’amore e un’angoscia ancora mi stringe perché lei è lì fuori ad attendermi contro il mio volere.

Capisco solo ora le leggi dell’amore: il diritto di amare senza misura”

“Io non posso!”

“Ti ho svelato i segreti dell’anima, ma non della mia vita”

“Non posso! Ti perderei per sempre, per sempre. La mia vita sa di sangue e violenza, sa di ferro e cemento, di carcere… è solo rinuncia”

“Lasciami ti prego, lasciami perdere!”

Tutto è cominciato per caso, o forse per necessità.

Tenendo ascolto ad un’amica “Il caso possiede un suo preciso piano causale…”

In effetti io ero in fuga, scappavo dalle grinfie di donne dannate che volevano strapparmi il cuore per possederlo solo e soltanto loro. Con loro, per un attimo mi sembrò che fossi sfiorato dall’amore, ma era solo piacere, un piacere che ridestò sentimenti per tanto tempo repressi. Io non so fare sesso senza amore, ciò le ha illuse, ma con loro non avrei mai più amato.

Sì, non è stato un caso, io ero in cerca di te, di un amore puro e sincero.

Per lungo tempo i nostri occhi si sono incontrati spesso e spesso si sono parlati senza malizia.

“Guardando nei tuoi occhi limpidi mi sembra nuotare in acquate placide e innocenti”. Ti rivelai stasera appena dopo che le nostre labbra si sono sfiorate.

“Sento di amarti”

“No! Ti prego. Nemmeno mi conosci”

“Credo di conoscerti da sempre”

“Non conosci nemmeno la mia storia”

“Non ha importanza, quello che ha importanza adesso è la nostra storia”

I tuoi occhi si posano adesso sugli infiniti spazi del cuore. Io non vedo altro intorno a me che un muro alto e scivoloso, mentre le mie inquietudine dilagano nell’aria come stormi di uccelli feriti.

Non ci sono molte verità di cui il mio cuore sia sicuro, ma sono certo dei turbamenti che stanno sconvolgendo la mia esistenza. Sono certo dei miei sentimenti.

I grandi sentimenti attorno ai quali gravita l’amore, l’odio le lacrime e le gioie crescono dentro l’uomo e segnano il suo destino. Io mi ritrovo a metà strada tra la miseria della mia condizione e l’amore. Ho tanta voglia di amare, la stessa voglia che ho di piangere.

Rinunciare sarebbe forse la scelta più idonea, ma sarebbe come rinunciare alla vita.

Non voglio mancarle di rispetto e sono in dovere di svelarle la mia vera identità. Lo sento e lo farò!

Respiro, dimentico il freddo, il peso dell’umanità, la vita demente, il carcere, i carcerieri, la lunga angoscia di vivere e di morire per abbandonarmi a te e al tuo amore sincero.

In una notte come questa carica di segni e di stelle “Maria” solo e soltanto per te!