Libertà Menomata

DIARIO DI UN SEMILIBERO

LEI

È entrata prepotentemente una donna nella mia vita.

Non è stata un’attrazione fatale, ma un’intesa.

Il suo volto assomiglia assai al mio: simile nella smorfia di dolore sia nella gioia strozzata.

Una bellezza appassita da una vita ardentemente vissuta.

Vive ai margini della società.

Non percorre le strade maestre.

Nelle piazze preferisce i limiti e osserva dall’alto.

Ama la vita ed è innamorata dell’amore.

Crede in Dio, ma non lo conosce.

Vive pericolosamente.

Una donna coraggiosa, tenace, orgogliosa, disperata, con un passato pesante da trascinare e un futuro difficile da decifrare.

Ha una propria morale tessuta sulla comprensione.

La Fama ha creato un vasto deserto intorno a sé. Un deserto ove si incontrano, sotto un sole pallido, solo anime dannate.

Solitudine, rimpianti,lacrime e dolori inutili colmano la vita di gente come noi.

Legati al passato da una catena invisibile che mai si spezza... anche se talvolta si allunga per illuderci di una falsa libertà.

La sua prepotenza con cui si è fatta largo nella mia vita ha vinto ogni mia resistenza – se mai ne avessi posta alcuna: mi ha violentato nella mente e nel corpo.

Per lei sono stato anche un trofeo, per tanto tempo anelato, da ostentare con soddisfazione.

Un unico grido orgoglioso, di gioia e soddisfazione lanciato dalla sua gola profonda: “Me lo sono fatto anch’io!”

Se nella vita sono stato giudicato un assassino predatore, tra le sue braccia sono stato una preda inerme e senza difesa.

Era la mia prima volta dopo vent’anni di detenzione.

La sera di San Lorenzo una promessa sotto il muro del pianto:

Io - Non giocare con i miei sentimenti!

Lei - Con me togliti la maschera!

Amici per sempre!

Messina 23.08.2005