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Creato da Bradipo1999 il 08/12/2013
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IL FUTURO PUO' ESSERE UN PERICOLO, COME PURE UN'OPPORTUNITA': ESPRIMI LA TUA OPINIONE SUL CONCETTO GENERALE E RACCONTA LA TUA VISIONE PERSONALE, SULL'ARGOMENTO Il futuro può essere anche quello che ci accadrà tra cinque minuti, ma più comunemente usiamo questa parola per immaginare avvenimenti molto più in là nel tempo. Indica una serie di cose, incerte, non ancora avvenute. Nel futuro abbiamo speranza di migliorare la nostra vita e ne abbiamo paura proprio perché non siamo sicuri di ciò che ci accadrà e di che effeto avranno le nostre azioni. Le persone, per cercare di arginare l' incertezza sul proprio domani, fanno dei programmi. Io, per esmpio, ritengo di aver, un po'approssimativamente, programmato la mia vita da qui ad un lontano futuro: vorrei finire i prossimi cinque anni con la maturita al liceo classico e nel frattempo iscrivermi alla sezione giovanile di un partito per cominciare dalla gavetta una carriera in politica; dopo la maturità mi piacerebbe iscrivermi alla facoltà di giurisprudenza; una volta finita l'università dovrei scegliere se proseguire per fare il magistrato o l'avvocato; forse ancora più in là spero che il mio sogno di fare politica si avveri. Non ho paura del domani anche se incerto e misterioso poiché penso che il futuro si costruisca costruisca con le scelte che prendiamo nel presente. [E penso di essere sulla giusta strada ;-)]
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Tecnologia è la parola con cui, in generale, indichiamo gli apparecchi elettronici di uso quotidiano. Essa, frutto dell'ingegno umano, dovrebbe rappresentare un aiuto per l'uomo nelle azioni quotidiane e facilitarne notevolmente la vita; a volte però può assumere un ruolo così dominante nelle nostre vite da renderci schiavi. Un esempio, a mio parere, molto rappresentativo del nostro rapporto con il mondo tecnologico, è quello del telefono cellulare o, nella sua forma più moderna, smartphone: inzialmente concepiti come apparecchi per tenersi in contatto con le persone care anche a distanza, con il passare del tempo sono diventati sempre di più simili a giocattoli. L'esistenza dei telefoni in quanto macchine per la comunicazione a distanza ci facilita molto la vita. Tuttavia recentemente, soprattutto nelle nuove generazioni, si assiste ad un fenomeno di dipendenza dai suddetti. Gli smartphone con le loro nuove applicazioni, e la loro costante connessione ai maggiori social network ci attacchiamo ad essi in una relazione simbiotica: noi li proteggiamo dalle rotture, li carchiamo per non farli scaricare e li manteniamo in buono stato il tutto per rimanere sempre connessi al mondo virtuale che ci da quell'illusine di socialità da cui ci sentiamo appagati e ci induce a non voler uscire con piacere da quel finto universo. Mi rendo conto di essere io stesso un po' succube del mio telefono, meno di molti miei coetanei, in quanto non risco a resistere tanto senza WhatsApp o Facebook ma penso di non aver ancora superato la soglia che c'è tra usare il telefono come un giochino divertente ed invece esserne osessionato.
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IL SENSO DI UNA SCELTA: I PERCHE', I RISCHI, LE CONSEGUENZE
Scegliere non è mai facile, scegliere può non essere piacevole ma nel corso della nostra vita le scelte sono innumerevoli ed inevitabili. Scegliamo gli abiti la mattina, scegliamo le strade da percorre, gli amici da frequentare, i libbri da leggere, il film da vedere e ad un certo punto scegliamo la scuola superiore, più o meno influenzati da genitori, amici e dai professori delle scuole medie che abbiamo stimato. È una scelta importante forse presa troppo presto e che può radicalmente cambiare la vita. L'anno scorso è toccata pure a me questa scelta, che mi ha portato a frequentare il 4°ginnasio del Liceo Classico "Immanuel Kant". È stata una decisione complicata presa da me forse troppo in fretta e forse anche un po' influenzata da pareri altrui. Mi sempre stato chiaro quello che quello voglio fare nel mio futuro è di decarmi alla politica, magari facendo prima carriera nel settore giudiziario, e pensado a questo obiettivo quella del classico mi è sembrata la scelta più logica. Altri fattori che ha determinato la mia scelta sono, nonostante la mia bravura in essa, l'odio per la matematica e la mia voglia di andare contro corrente sciegliendo la scuola opposta a quella frequentata dalla maggior parte dei miei amici. Salla mia decisone ha influito molto anche il mio divertimento nel fare ciò che mi è sconsigliato da qulacuno per dimostrarne l'errore: prima della mia importante decisione mia madre mi sconsigliò in tutti i modi questa scelta ricordandomi che le mie capacità matematiche superavano, di poco, quelle letterarie e questo rinforzò ancra di più la mia convinsione nel dimostrare a tutti che io ci potevo riuscire. Con questi pensieri e non vedendo rischi ho fatto questa scelta le cui scelte si riflettono sul mio presente: per esempio questo post su questo blog sono le conseguenze della mia decisione che mi ha portato sotto gli insegnamenti di una professoressa, che con tracce scontate e poca flessibilità nella correzione dei testi, ha decretato la mia incapacità a scriverne. In conclusione posso dire che non esistono scelte giuste o sbagliate ma solo scelte ragionate adeguadamente o non.
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