La boscaglia diveniva,man mano che Elinor si addentrava,sempre più fitta.Il suolo era solcato da un sentiero sinuoso estretto;solo una persona alla volta avrebbe potuto camminarvici.
I suoi passi erano sempre più veloci;aveva fretta di arrivare.
Ad un tratto,un piccolo luccichio lontano le fece capire che era vicina; una rana richiamava la sua attenzione con leggeri gracidii,poi,appena i suoi passi furono più vicini,la creaturina fuggì e si nascose su una pietra.
Elinor si avvicinò discreta al centro della piccola radura;gli alberi erano diradati lì per dare spazio ad un pozzo.
Lei si sedette sul bordo; doveva fare presto.
Quel luogo le ricordava tutte le volte che si era sentita in pericolo; quello era sempre stato il suo rifugio,il luogo dove nessuno l'avrebbe mai trovata.
Osservò attentamente quello che aveva nel palmo della mano. Erano piume.
Le piume bianche della civetta Danja,la sua compagna sin da bambina.
Avrebbe fatto come diceva la leggenda.
"Quando il silenzio oscura la luce,ali candide nel pozzo verranno gettate,e dal fondo nero una marea azzurra dilagherà."
Elinor si era sempre chiesta cosa fosse questa marea azzurra,ma adesso non c'era tempo; presto il male avrebbe raggiunto anche i confini della sua terra.
Una speranza c'era ancora.
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