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S' Andala de Peppeddu e Caiccu - 25 Luglio 2009


Appassionati di esplorazione, di pedale e di natura,ho l'onore di presentarvi il resoconto di una escursione che, avendo come protagonisti i Camarilli e l'Eminenza Grigia del Marganai Peppino Pintore, ha l'importanza di rendere pubbliciuna serie di sentieri e singletrack fino ad ora mai percorsi in MTB.Un encomio enorme va innanzitutto agli amici Peppino e Franco Fais (da loro il nome dei sentieri) che con sacrificio e sudore hanno ripulito, armati di forbicioni e seghetti, antiche "andalas" che stavano perdendosi davanti all'inesorabile avanzare del tempo e della vegetazione.Purtroppo più di una volta hanno pensato di mollare tutto vedendo in qualemaniera venivano trattati altri fantastici sentieri del Marganai. Solchi provocati dal passaggio improprio di bike che arano in maniera deleteria la terra.Alle loro inquietudini mi unisco anch'io, vuoi perchè alcuni di quei sentieriho contribuito a (ri)scoprire rendendoli pubblici e in qualche caso ripulendoli.....penso a Su Corovau e al Canale Bega, ad alcuni sentieri intorno Punta Nebidedda e alla mulattiera di Maremma e a tanti altri in mezzoalla foresta; vuoi perchè sono dell'opinione che ci sono alcuni di quei passaggi che dovrebbero essere percorsi con la delicatezza di unsoffio e non violentati con derapate e inchiodate. Talmente sono evidenti le tracce lasciate, che non trovo più il gusto di fermarmi e controllarese si sta sbagliando "attacco".Per questi motivi matura in me la voglia di non rivelare più ad alcuno l'esistenza di questi caminos. E credetemi, non è certamente una questione di gelosia ma la consapevolezza che bisogna avere delicatezza e sensibilità per godersi appieno queste meraviglie........l'escursionista intelligente non lascia traccia del proprio passaggio....  Si percorre la sterrata forestale che dal territorio comunale di Domusnovasconduce in salita verso il passo di Genna Ollioni.La si percorre fino all'importante bivio con sbarra sulla sinistra.Si prende tale affluente in salita e lo si percorre il tanto che basta fino atrovare il difficile attacco che dopo uno strappo in salita stabilizza la sua quota in direzione sud-est. Si tratta di un magnifico sentiero tutto in ombra che si snoda sotto una giovane leccetta. Il percorso passa poi attraversoantichi forni di calcinazione, gallerie ancora aperte da dove fuoriescono correnti di gelida aria e piazzole dei carbonai. Non troverete nessun riferimento nelle carte IGM e nelle Ortofoto. E' come se noipercorressimo passaggi che non esistono più. La presenza delle operedell'uomo descritte sopra ci indicano però quali attività umane dovevanosvolgersi e quanto traffico doveva esistere fino ad un secolo fa.Continuando in questa maniera arriviamo ad alcuni cumuli di riportoche ci permettono di volgere lo sguardo sull'intera regione del Marganaie del Linas. Riconosciamo, nominandoli tutti, i maggiori rilievi: punte,rocce e dighe sono proprio di fronte a noi. Pedalando per la maggior parte del tragitto, prendiamo a sin un'ulteriore tronco da esplorare lungo un "avvolgente" single che casca letteralmente a valle in un punto che mai avrei immaginato potesse concludersi un sentiero. Decine di volte ho posato il mio sguardo in quelle direzioni e benchè allenato al "Marganai", il "Marganai" riserva sempre continue sorprese !.Risaliti e ripreso il cammino principale arriviamo ad uno dei momenticlou dell'escursione con l'attraversamento di una pietraia che, con le dovute proporzioni, ricorda su "isciusciu": una colata di massi calcarei inordine sparso sopra di noi a protezione degli enormi muraglioni delle punte orientali di San Michele. Un enorme terebinto vegeta isolato tragli enormi massi di bianco calcare....ah se fossero con me gli AmiciGegge e Capo, cosa darebbero per risalire fino alla vetta !Dopo un rapido passaggio "bicinspalla" e rifatti gli occhi con gli splendidipanorami che si aprono di fronte a noi, proseguiamo attaccando l'ultimo troncone di mulattiera. Finalmente si comincia a scendere. E lo si fa in maniera decisa perdendo quota con alcuni secchi tornanti sottobosco che ci elettrizzano riempiendoci di adrenalina.Il nostro "stato di trance" culmina allorchè il sentiero fino ad ora pedalatoconfluisce con uno dei sentieri menzionati all'inizio di questo racconto.Finito un single immacolato ne inizia uno martoriato: un evidente solco in corrispondenza di ogni curva indica l'inequivocabile passaggio di bikerssenza ritegno....Tristezza.Comunque noi si continua e non paghi di tutto questo, mica si va dove sarebbe più naturale proseguire, no macchè, prendiamo un inedito sentiero che in tempi diversi hanno conosciuto le lame delle mie forbici e di quelle non meno taglienti di Peppino.Altro notevole tunnel di ceduo di corbezzoli e leccio e si scende belli ripidi in tornanti stretti fin giù, fino a valle, fino alla sterratonaforestale.....Che bello. Siamo felici e contenti come bambini. In più siamo consapevoli di aver contribuito alla rinascita di sentieri altrimenti destinati a scomparire tra arbusti e pietre.....Ora asciugatevi le lacrime,Amen      discesa a tutta
 un leccio ed un terebinto
non bastano 80"
 bicinspalla
panoramix
lavoro dei potatori
 Detriti al baratro
scrutiamo la meta