un vecchio estraneoun pò di parole scritte quà e là |
CHI VIVE SENZA FOLLIE NON E' COSI' SAGGIO COME CREDE
SE RIESCI A NON FARTI CAMBIARE
SE RIESCI A NON FARTI CAMBIARE PUOI CHIAMARTI UOMO
SEMPRE E PER SEMPRE
Pioggia e sole cambiano la faccia alle persone
Fanno il diavolo a quattro nel cuore e passano e tornano
E non la smettono mai
Sempre e per sempre tu
Ricordati dovunque sei, se mi cercherai
Sempre e per sempre dalla stessa parte mi troverai
Ho visto gente andare, perdersi e tornare e perdersi ancora
E tendere la mano a mani vuote
E con le stesse scarpe camminare per diverse strade
O con diverse scarpe su una strada sola
Tu non credere se qualcuno ti dirà che non sono più lo stesso ormai
Pioggia e sole abbaiano e mordono ma lasciano, lasciano il tempo che trovano
E il vero amore può nascondersi, confondersi ma non può perdersi mai
Sempre e per sempre dalla stessa parte mi troverai
Sempre e per sempre dalla stessa parte mi troverai
F.De G.
GRAZIE PER QUESTE PAROLE
Così di notte, quando tutto era silenzio nella strada,
io scavalcavo la finestra e camminavo con le scarpe in mano,
e m'infilavo nella luce fioca della sua bottega,
per sentire la voce di quel piccolo uomo.
Così di notte in quella stanza dove mi dimenticavo il tempo,
io stavo ad ascoltarlo di nascosto mentre lui leggeva
parole di romanzi e versi come cose da toccare
e al frusciare di pagine mi sentivo volare...
e le parole come musica di seta
mi prendevano per mano,
e mi portavano lontano dove il cuore
non si sente più lontano:
dentro le immagini, nei libri e nella pelle
di chi aveva già vissuto cose tanto uguali a me;
nella follia d'essere uomo e nelle stelle
per andare oltre il dolore più inguaribile che c'è;
e le parole si riempivano d'amore,
le sue parole diventavano d'amore,
le sue parole diventavano l'amore
Così la notte,quando gli incendiarono la casa,
e la gente rideva e diceva che era finalmente ora,
capii che c'è davvero una diversità infinita
tra imparare a vivere e imparare la vite:
guardavo il pifferaio che si portava dietro le parole
e se le trascinava nella luce bianca della luna:
non si voltò, non si voltò neanche a salutare,
se le prese su tutte, e le gettò nel mare...
e le parole del libraio da quella sera
se ne andarono per sempre,
e mi lasciarono con gli occhi di un bambino
che non può sognare più:
tutte le sere torno con le scarpe in mano
per vedere se da qualche parte le riporterai;
di giorno provo a ricordarmele, ma invano,
troppi uomini non cambiano e non cambieranno mai:
parlano tutti, ma non dicono parole,
le loro cose non diventano parole:
mi manchi tu, mi mancano le tue parole...
Ma ci son sere che scendendo verso il mare
mi sembra come di sentirti, e non ti vedo:
ma se m'illudo che sia ancora tutto vero
quasi ci credo.
Roberto Vecchioni - Il libraio di Selinunte
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« VIVI E AMA | Volare, un sogno... » |
Post n°34 pubblicato il 22 Novembre 2008 da estraneoinme
IL SILENZIO DELLE PAROLE Una voce sussurrata in silenzio, la riconoscerei tra le tante grida di uno stadio, non sono le vocali, non sono le sillabe, non sono le parole, è il respiro, è la sensazione, è la felicità di sapere che sei qui con me, che sei qui per me, che sei qui perché mi senti parte di te. L’amore, una miriade di colori, ognuno con una variopinta tendenza al chiaro ed allo scuro, con piccole tonalità di luce e di buio, di brillantezza e di opacità. Noi conosciamo l’esistenza del nostro colore, un misto di parole, risate, rimproveri, lacrime, perplessità e tanta tanta Amicizia che ci fa dire “ti voglio bene” come se fosse un “ti amo”. |
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NON LASCIARMI ANDARE VIA
Il dolore è una vela
così incredibilmente lieve
che nemmeno lo senti,
comincia con la cadenza
dolce della neve,
ed è lì che ti perdi.
Ha la faccia di un bambino
e gli occhi di un lupo triste
che ti lecca la mano,
conosce ogni parola che non esiste
e te le insegna una per una
piano piano
Ed improvvisamente ecco che hai dimenticato
com’era bello l’amore,
e te ne vai in giro
come un vecchio cane sfiancato
che non sente più nessun odore,
torni a casa con la divisa di un soldato
che non crede più nell’onore
Non lasciarmi andare, non lasciarmi andare,
non lasciarmi andare via,
Il bambino rincorreva
la sua barca di carta,
che ci vedeva la vita,
ma il tempo non ha tempo,
l’orologio s’incarta,
la bussola è impazzita
cammini dentro una nebbia
di persone e di cose
che ti facevano sognare,
e hai voglia di andar via
senza accampare scuse
per non aver saputo amare,
quando hai finito tutte le più inutili scuse
per potere restare
Non lasciarmi andare, non lasciarmi andare,
non lasciarmi andare via,
Non ne ho la forza né la voglia di provarci
e neanche le ragioni,
altro che balle, sentimenti, tuffi al cuore
e piagnistei per scrivere canzoni;
vorrei guardare più lontano,
ma lontano adesso è un tempo
spaventosamente breve,
vorrei sparire, cancellarmi, non amarmi,
risvegliarmi che non so nemmeno dove
non lasciarmi andare, non lasciarmi andare,
non lasciarmi andare via.
R.V.