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Post n°438 pubblicato il 12 Marzo 2015 da estremalatitudine
la intravide per strada. il fidanzato (o un amico, chissà) le carezzava i fianchi stretti da una cintura alta, alta, di cuoio, scura. Camminanvano vicini e le sue dita non la stringevano, solo la sfioravano. Fianchi sottili, senza un filo di grasso, fasciata in una maglietta che si infilava sotto quella cintura. Fu quello che attirò il suo sguardo o il fatto che appena sotto quella cintura la rotondità impressionante del sedere esplodeva in una gonna stretch nera? Un culo da nera, gonfio, denso, esplosivo. La seguì con lo sguardo fino a quando i due si infilarono in un portone poco più in là. Non aveva molto da fare quel giorno e ancora turbato entrò in un bar difronte a quel portone e si sedette ad un tavolino, senza una vera intenzione di aspettarla, quanto ancora turbato, con quella curva nel cuore e negli occhi. Dopo dieci minuti lei uscì. Sola. Lui si alzò, pagò e iniziò a seguirla. Quello scondinzolare era ipnotico. La seguì a lungo per i marciapiedi della città. Lei zampettava su dei tacchi sottili. Le sue gambe erano muscolose e fasciate in pesanti collant neri. Non sembrava avere una gran fretta. Era come se stesse rientrando verso casa senza un orario preciso. Dopo quasi un chilometro si decise a cercare l'approccio. Il trucco della banconota persa funzionava sempre. "Signorina, signorina, le è caduta questa." Sorpresa si ferma e si volta. Lui la guarda sorridendo con un venti euro in mano. "E' sicuro? Da dove mi è caduta?" "Non so: io l'ho solo vista svolazzare dietro di lei prima di cadere per terra e allora ho pensato di chiamarla. Per la verità il primo impulso è stato quello di tenermela - sorrise con l'aria da figlio di puttana che gli riusciva benissimo - ma poi...." "Grazie, ma non capisco. Non ricordavo neanche di avere un pezzo da venti euro" "Allora a maggior ragione bisogna festeggiare. Io che ho conosciuto una bella ragazza e lei che ha ritrovato venti euro, no? Entriamo?" Entrarono, bevvero e alla fine si scambiarono i numeri di cellulare. La corte durò qualche giorno. Poi finirono a letto. Era esattamente come lo aveva immaginato, grosso, potente, sodo, teso, quasi stesse per esplodere, un culo da sogno, da favola, che al solo sfiorarlo gli si rizzava completamente e in maniera irresistibile. Finì quando lui per strada vide una ragazza con delle gambe stratosferiche. |
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Qui ci sono storie di sesso. Non necessariamente tutte eccitanti, ma a volte sì. Non necessariamente tutte esplicite, ma a volte sì.
Qui non c'è vita vera, ma solo letteratura, ovvero vita attraverso la tastiera.
Se non vi va di leggere di questi argomenti, lasciate stare.
Se vi interessano, spero di riuscire ad essere all'altezza delle vostre attese.
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