Acquistare e montare mobili per una casa è un calvario che non auguro a nessuno.
In realtà ha i suoi lati positivi, lo sbizzarrirsi per creare, almeno su carta, il progetto migliore per dare un tocco personale all’arredamento, la scelta di modelli, gli optional, le tamarrate che rendono la propria casa customizzata come una Harley Davidson.
Fin qui tutto bene.
Poi arrivano le note dolenti.
La cucina.
Un povero Cristo pensa che, una volta scelta la composizione, gli elettrodomestici, il modello e i colore, tutto sia risolto. No, questa è la fase più semplice.
I dettagli, questa parola ancora la sogno di notte. Ricordo quel giorno maledetto come se fosse ieri.
L’arredatore arriva con un catalogo con almeno 200 modelli di maniglie per cassetti e porte dei mobili.
Un altro catalogo con circa 150 tipi di lucine/neon per illuminare i ripiani della cucina.
Un catalogo con 20 tipi ci meccanismi di chiusure dei cassetti ed altrettanti per l’apertura dei vani.
Un catalogo con 300 tipi di versi di sedie, ognuno dei quali a sua volta customizzabile in una decina di modi diversi.
Un catalogo con 120 modelli di tavoli (chiaramente tutti customizzabili) da abbinare alle sedie da abbinare alla cucina.
Mettetevi nei panni di un povero 30enne viziato e scansafatiche (ehm…non io…faccio solo un esempio…eeeehm) che fino ad ora ha vissuto con i genitori, un bamboccione come direbbe l’ex ministro PadovaScoppia.
Il massimo sforzo maturato in anni di sedentarietà è alzare la tavoletta del Wc per espletare i suoi bisogni (nei momenti di poderosa pigrizia invece ci si siede sopra direttamenti anche per un semplice cambio dell’acqua).
Il_Raffa: “Scusi...” – dice il ragazzo – “vabbè, non è che mi interessi molto il tipo di maniglia…l’importante è che serva per aprie un cassetto, ecchediamine. Mi dia quello più economico, non mi interessa forma e colore… che ci vuole?”
Dopo attimi di profondo silenzio l’arredatore impallidisce, cambia colore ed inizia a sudare in modo preoccupante.
ARREDATORE: “Si rende conto, signor Il_Raffa, di quello che ha appena detto? Ma non esiste!?!?! C’è un discorso estetico, funzionale, pratico. Perché sappia che i primi designers decine e decine di anni fa studiarono l’ergonomia delle maniglie per sforzare il meno possibile la presa …..”
15 minuti dopo…
A: “…e quindi quelle che apparentemente costano di più in termini di prezzo, sono le migliori!”
IR: “Sììì sììì, mi dia quelle!!!” - entusiasta.
A: “Per quanto tavolo e sedie, so che le piace quel modello in esposizione abbastanza economico”.
IR: “Sì guardi, chisseneimporta delle sedie, mi dia quelle economiche, in fondo basta sedersi…e un tavolo che non crolli, ma sempre abbastanza modesto.””
A: “La scelta è ottima. Però mi permetta di rammendarle che i primi studiosi di postura pensavano che per il bene della schiena e della colonna vertebrale…”
20 minuti dopo
A: “…e quindi quelle che apparentemente costano di più in termini di prezzo, sono le migliori!”
IR: “Sìììì Sììì mia dia quelle!”
Passano ulteriori quattro ore. Sfinito, distrutto, ma anche un po’ soddisfatto perché convinto di averla fatta in barba all’arredatore-faina. Ah beata ingenuità…
A: “Ecco, questo è il preventivo.”
IR: “Ma è un furto!! Io l’avevo detto che forse certe cose si potevano prendere un po’ più economiche. Beh, ci mettiamo d’accordo, vero? Uno sconto me lo può fare..”
A: “Si, ovviamente." - alza lo sguardo al cielo e gli si inumidiscono gli occhi - "Certo che questi mesi sono caratterizzata da una profonda crisi economica, caratterizzata da un crollo generale del mercato e di tutti gli indici di borsa internazionali che….”
25 minuti dopo
“…e quindi capirà come per me e la mia famiglia sia impossibile scendere di prezzo. Anzi, ho dimenticato di aggiungere 200 euro al preventivo che le ho appena fatto.”
….
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