(...)

"Il segreto di una conversazione educata è di non aprire mai bocca a meno di non avere qualcosa da dire."

 

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SPECCHIO

Post n°15 pubblicato il 13 Febbraio 2009 da ilprimocuggino
Foto di ilprimocuggino

Di fronte allo specchio non so mentire.

Quando mi guardo so che la rètina resterà impressa delle mie paure, portandole con se e mostrandole ogni volta che stringerò gli occhi forte. Fino a che cominceranno a fare male. Fino a che vedrò le luci azzurre.

Le vedevo già da bambino, le luci azzurre, che esplodevano poi in colori mai visti e anche allora non sapevo mentire. Sapevo quando stavo per provare paura. Che lo spavento lo superi, con un sussulto del cuore impazzito. Ma la paura resta.

E allora mi guardo spesso. Perchè non la voglio dimenticare. Perchè sono paure, dubbi, timori, e il loro rovescio che fanno di me ciò che sono. Nella mia cifra la paura è la voglia di chiudere gli occhi e sapere che ne uscirò con un colore nuovo. E uno dimenticato.

 

 

 
 
 

Egon Schiele

Post n°14 pubblicato il 29 Aprile 2008 da ilprimocuggino
 




Domenica
mattina, con la mia ragazza e alcuni amici fidati, siamo andati a Como a
visitare la mostra :

 

L’abbraccio di Vienna – Klimt,
Schiele e i capolavori del Belvedere
.

 

Sono
rimasto un po’ deluso.

 

Non
discuto assolutamente l'organizzazione ne' la location (Villa Olmo vale la pena
di essere visitata) e nemmeno le opere e gli autori presenti, tuttavia
intitolare una mostra "(...) i capolavori del Belvedere" intende
creare un' aspettativa ben precisa.

 

Che
viene disillusa dopo nemmeno un ora di mostra, quando si capisce che dei
sopracitati capolavori, il Belvedere ne ha concessi ben pochi.


Più a favore di Schiele che di Klimt tra l'altro, mentre l'enfasi era tutta
Klimtiana all'inizio. Credo che ormai il sistema "Mostre" sia
diventato un business a scapito della qualità del prodotto offerto. D'altronde
solo in Italia ci sono i musei vuoti e le temporanee con code da delirio.


In ogni caso, avevo già visitato il Belvedere qualche tempo fa, a cavallo delle
festività di fine anno (meta raggiunta in compagnia degli amici del post sotto,
con un mitico furgoncino kossovaro stipato da 8 persone), ricordavo soprattutto
l'abbraccio di Schiele e la "madre con due bambini" per l'intensità
del gesto pittorico e per la particolare cromaticità (colori dell'anima,
sicuramente del dolore e della disillusione). Mi ha fatto piacere rivederli, e
ricordare le bellissime scene di genere tipiche del Biedermeier (su tutti Anton
HANSCH "Il
ghiacciaio dello Stubai in Tirolo").




 




 

 
 
 

De Societas

Post n°13 pubblicato il 23 Aprile 2008 da ilprimocuggino
 
Foto di ilprimocuggino

I miei amici, un gruppo indubbiamente problematico.
In effetti dovrei parlare di più di compagnia, nell' accezione "adolescenziale" del termine, ovvero gruppo di amici/persone con le quali si esce abitualmente.
L'analisi, naturalmente, comprende anche il sottoscritto. In primis.
Tutti caratteri forti, abituati a ragionare secondo lo schema del proprio hortus conclusus.
Sempre convinti che, se una persona pensa in modo diverso dal loro, allora è sicuramente lui che sbaglia. Spesso malfidenti, tanto che la prima analisi/riflessione che si fa sui comportamenti altrui, è sempre quella peggiore. Negli altri non esiste mai la buona fede. Allora si ricorre allo scontro/incontro anche per le situazioni più banali.
Amici si, ma prima di paralere del proprio personale bisogna attendere mesi e solo con riluttanza alla fine se ne parla, timorosi soprattuto del giudizio altrui. Il paradosso è che alle volte, con acretudine, ci si permette di giudicare i comportamenti altrui, salvo poi "commettere le stesse azioni" e meravigliarsi dei giudizi che, conseguentemente ed inevitabilmente, gli altri formulano.
Alle volte non sai cosa pensare.
Eppure ci sono momenti in cui stai bene, momenti in cui con uno sguardo ti capisci al volo.
Capitano alcune occasioni, piccole epifanie, in cui sembra che siamo noi ad avere la chiave di tutto. Noi che abbiamo capito che il nostro essere ancora così "bambini" negli scherzi, nei giochi, nell' intendere l'amicizia (non sono forse i bambini che litigano e cinque minuti dopo si chiamano "amico"?) è l'unico modo per non lasciarci prendere. Perchè in fondo noi sappiamo che comunque non saremo mai come "loro".
Però alle volte ci si fa del male. Alle volte si mette tutto in discussione per degli assurdi personalismi, per delle "intransigenze" gratuite.

Non lo so, ma forse, se fosse diverso, non saremmo "AMICI" da così tanti anni. Probabilmente il magma delle nostre diversità ci permette di raccoglierci tutti attorno al fuoco e raccontare, come una volta, affinchè il nostro viver comune prenda forma, pur con tutti gli isterismi, le frammentarietà e le contraddizioni.

Difficili, ma vivi.

 
 
 

MastroOstePensiero

Post n°12 pubblicato il 14 Aprile 2008 da ilprimocuggino
 

E' la seconda volta che mi trovo a parlare brevemente di politica.
E non è da me.
Tuttavia se può servire, anche solo per lasciare qualche traccia negli occhi o nelle orecchie, sia. Vuoi mai che prima o poi ci si svegli.

Condivido il pensiero del caro amico MastroOste
E con lui manifesto il mio sdegno. Lui votando, io rinunciando al mio diritto.
Le posizioni sono personali, forse le mitologie anche, pur se c'è una radice comune.
Ma io scelgo, ancora una volta, di non votare. Così come dal 2001.

Mi sono ripromesso di non votare fino a quando non verrà una persona realmente degna di fiducia. E in quel momento non avrà importanza la bandiera, il colore o lo slogan. In quel momento basterà la fiducia.
Sono stanco di bizantinismi e abili parolieri.
Sono stanco di vedere che per loro la "Politica" è solo un lavoro.

Spero solo che questa infausto momento riesca a risvegliare le coscienze. Credo che non sia più il momento di identificarsi nelle masse e nelle mode, credo che sia il momento di urlare la nostra "peculiarità", il nostro essere unici e irripetibili.

  

 
 
 

Raffaello Baldini

Post n°11 pubblicato il 09 Aprile 2008 da ilprimocuggino
 
Tag: Parole
Foto di ilprimocuggino

Raffaello Baldini nasce a Santarcangelo di Romagna nel 1924, dal 1955 ha vissuto e lavorato a Milano dove si è spento nel marzo del 2005.

E' uno dei miei poeti dialettali preferiti.
L 'ho conosciuto indirettamente attraverso alcune sue poesie, messe in musica e cantate dalla grandissima Daniela Piccari (ne parlerò prima o poi di questa incredibile PaDanese, dove Pa sta per Padana e Danese per Danimarca). L'occasione fu un Festival Letteratura a Mantova qualche anno fa. La raccolta che consiglio a tutti è edita da Einaudi (con traduzione a fronte o sotto) : "Naiva, Furistir, Ciacri" ed. Einaudi, 2000.

Posto questi versi, che sento fortemente miei...

I COGLIONI

Dunque, no, fammi capire, i coglioni
tu vedi che sbagliano, gli vorresti dare una mano, metterli sulla buona strada,
ma siccome sono coglioni non ti stanno a sentire,
e tu ti arrabbi,
ho capito bene?
solo che, secondo me,
che sbaglierò, però, da quello che vedo,
non ti stanno a sentire perché la buona strada
ce n’è tanti che l’hanno già trovata,
sono pieni di soldi, case, macchine, tutto,
che noi, io e te, sono cose che non le abbiamo,
e magari neanche le vogliamo,
però loro le hanno, e se le tengono,
e io, capisco anch’io quello che vuoi dire,
loro danno valore a cose che non ce l’hanno, seguono le mode,
che noi, se avessimo noi i loro soldi…
solo che non li abbiamo,
non abbiamo una lira,
e io,
adesso non arrabbiarti anche con me,
ma delle volte,
non sarà,
mi viene da pensare,
che i coglioni siamo noi?
siamo io e te?

Raffaello Baldini

 
 
 
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