Creato da: evasionidicampo il 07/04/2006
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Commesse a caccia di calciatori

Post n°5 pubblicato il 04 Maggio 2006 da evasionidicampo

 di Carlotta 

In principio fu Adriana.

Adriana Maldini ovviamente.

Lei è l’icona indiscussa di moglie perfetta di un calciatore.

Bella, elegante, mai una parola di troppo e mai una parola di meno…o forse mai una parola e basta. Sempre presente in tribuna con le amiche del cuore Cristiana Rossi e Floriana Costacurta. L’apripista di tutto quello stuolo di consorti che si sono sedute da Fazio prima e dalla Ventura poi a Quelli che il calcio. Prima di lei, chi sapeva com’era una moglie di un calciatore? Ora che il suo Paolo è sul viale del tramonto, lei si è rinchiusa nel loro palazzo in pieno centro a Milano, organizzando eventi di beneficenza tra un appuntamento dall’estetista e uno dal parrucchiere, tra l’approvare un disegno per l’ultimo modello di felpa ideata dal maritino e il portare i cuccioli a Milanello per lo svezzamento e l’addestramento per diventare dei veri Maldini. Mai una foto con il sacchetto della spesa. Mai una foto con i capelli in disordine, neanche nella cristallina acqua di Formentera. Poi dopo di lei…il diluvio di letterine, schedine, veline. Nessuna con il suo charme, nessuna con il suo aplomb. Tutte con tre misure in più di reggiseno. Ma non voglio perdere tempo a illustrare un fenomeno che poi tanto fenomeno non è. Perché in realtà i calciatori mica sposano le veline. Sposano le commesse! Facciamo due conti: le veline sono 2, le letterine sono 6, le schedine sono 6 pure loro. Mettiamo che il buon Lele Mora ne partorisca 14 ogni stagione, solamente 14 eroi del pallone potrebbero usufruire di tale privilegio. Una squadra completa più tre riserve. Contando che poi ci sono certi tipi recidivi tipo Coco e Galante che doppiano qualsiasi contendente, per non parlare del nostro caro Pippo Inzaghi che non ti tocca se non sei stata almeno 40 minuti in televisione, capite bene che l’equazione velina:moglie=calciatore:marito non esiste proprio. Se una non è schizzinosa e non si pone limiti di categoria, può contare su ben 20 squadre di Serie A formate tutte in media da 22 giocatori, 22 squadre di Serie B, 18 di Serie C1 girone A, 18 di C1 girone B, 18 di C2 gironi A-B-C anche sui Campioni del Cervia…bhè, per buona pace di mia madre, è più facile incontrare un calciatore che un ingegnere! Il corrispettivo numerico al femminile è dato dalle commesse. In ogni città troviamo negozi in ogni dove, ragazze carine utilizzate come specchietto per le allodole da spennare, tanto tempo libero a disposizione per far provare e i riprovare quei calzoni che fanno difetto proprio lì, che caso! Visto un giocatore l’equivalenza in borse di Luis Vuitton è immediata nella mente di queste efficientissime signorine.  E il gioco, ahimè, è fatto. Eserciti di commesse si sono accasate con plotoni di centrocampisti, qualche portiere (mitica la moglie di Toldo che non sapeva che lui fosse un giocatore) e qualche terzino, ma una su tutte ha fatto il botto e si è aggiudicata la punte delle punte, il Fenomeno Vero: Alessandro Del Piero. Ora è lei, Sonia, il modello da seguire ed imitare, bellina ma nulla più, furbina molto di più, omologata a mille altre morettine che si infilano i pantaloni negli stivali, si mettono un piumino corto e corrono allo stadio per sostenere il loro “baby”. La Ventura ci ha rinunciato e ha smesso di invitarle in trasmissione. Tanto non si capiva più chi fosse la moglie di chi.

 
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LA STATUAdel Cav.Adone Wayne Ceccuti

Post n°4 pubblicato il 03 Maggio 2006 da evasionidicampo

Luna stava facendo i soliti esercizi di meditazione Zen con la segretaria che gli massaggiava le tempie con balsamo di tigre. Arrivò la telefonata di Rocco agente di viaggi della Fiorentina. Erano le 18,30 di un tranquillo mercoledì. Niente infortunati niente squalificati Cecchi Gori a Roma seduto in parlamento. “Edmundo vuole tornare in Brasile” mi ha detto di fargli il biglietto per domani mattina.” Luna si fece portare un bicchiere d’acqua, buttò giù 2 pillole di Voltaren e imprecò. Voleva due Cibalgine e si era sbagliato.
Telefonò ad Edmundo ma lui riattaccò il telefono.
La squadra era in ritiro a Lecce.
Luna prese allora 2 pillole di Cibalgina e si mise in auto alla volta di Lecce, erano le 19,15 di un mercoledi non più tranquillo.
Arrivato a Lecce di buon mattino dovette affrontare gli occhi di Edmundo.
“Dove è statua, eh, dove è statua?”
Luna rivide la scena dal Troia del lunedì precedente dopo che Edmundo aveva fatto un gol da cineteca e proprio il Troia gli aveva detto: “Mangia la bistecca vai, tu te la se’ meritata perché dopo un go’ come quello d’ieri ti dean fare una statua” e Luna aveva annuito dicendo: “ ‘Na statua a cavallo, minimo”.
“Io torno in Brasile
, dove è statua, Edmundo non conta niente,  niente rispetto”. Edmundo stava per avere uno dei suoi incredibili eccessi d’ira e la sola cosa che lo calmava era Mario Luzi, conosciuto proprio dal Troia, che gli leggeva una sua poesia. Luna chiamò il poeta al telefono, lo mise in viva voce ed Edmundo si calmò subito. Mentre il grande poeta stava leggendo ormai la seconda poesia, Luna cominciò a pensare alla statua. Luzi attaccava la quarta poesia e Luna, geniale aveva già trovato uno scultore, Alfredo Futuro. Per modello di statua mandò Alfredo in via Cavour da Edison giocattoli per comprare un soldatino a cavallo. Purtroppo erano rimasti solo gli indiani.

Erano le 9.45 del mattino di giovedì e per Luna gia il “90% der probblema è risolto”. Alfredo suggerì che il metodo più rapido sarebbe stato utilizzare metallo fuso, almeno 200kg. di alluminio e rame. Non c’era molto tempo per procurarsi tutto quel materiale.
Intanto il sommo poeta Mario Luzi era al limite, aveva letto più di metà del suo libro di poesie, Edmundo sembrava davvero rapito. Luna avvezzo al cinema e a risolvere i problemi più complessi telefonò al Troia, la telefonata fu drammatica e dai toni molto accesi. Il Troia l’aveva messo in quella situazione, il Troia doveva levarcelo, disse Luna furibondo con le tempie che gli scoppiavano. Il Troia alle 11,15 accettò dì consegnare: pentole, pentolini, mol, padelle, posate, saliere, 13 zuccheriere, l’affettatrice e un bidone della spazzatura vuoto ad Alfredo che impaziente attendeva fuori di caricare sull’Ape.
Un Mastrota alle prime armi era comunque già in viaggio da Milano con un furgone carico di batterie da cucina complete, tutte in inox.
Intanto Luzi era sfiatato e Luna provvidenzialmente lo congedò e prima che Edmundo riattivasse la sua ira, gli disse: ”Ogni promessa è un debbito, a’ statua e quasi pronta la vedrai lunedì dopo a partida.”
Edmundo fece lo stesso il biglietto e giocò svogliato e non parlò con nessuno per tutto il tempo che lo divideva dal lunedì. Se attese fu solo per Mario Luzi che gli aveva chiesto di aspettare fino a quel giorno.

Luna tuttavia era sulle spine. Alfredo ebbe i suoi problemi a fondere la statua e fare la colata, solo il lunedì mattina un Luna stravolto ebbe la sospirata conferma che un amico carrozziere avrebbe prestato la sua officina per l’evento.
DaI Troia quel lunedì sera c’erano: Luna ,Primicerio, Eleonora Rossi Dra
go, Franco Superchi col suo addetto stampa, Mario Luzi,Violante Pallavicino, Cecchi Gori, Mastrota, Aldo Maccione, padre Eligio (quello del Milan di Rivera), la cassiera del bar 11 da me invitata, Terim, il Lisca, il Cecchi, Luca Pontello e Dory Cei. La tensione era alle stelle, Edmundo sventolava il biglietto per il Brasile in faccia a Luna con sguardo di sfida: “dove è a statua?”
Finalmente si sentì un clacson da fuori della porta, via del Porcellana chiusa al traffico da due vigili in alta uniforme, Alfredo arrivò con il suo Ape e sul cassone la statua coperta da un drappo Viola.
L’emozione si impossessò di tutti e tante teste si sporgevano dalle finestre delle case, i flashes dei fotografi. Luna tolse il drappo, Edmundo guardò la statua, il cavallo c’era, Il Troia pensò alle sue pentole e riconobbe il manico della Moka usato per lo zoccolo del cavallo. Edmundo disse: “Luna cosa c’entrano l’arco e le penne sulla mia testa?”
Luna smarrito guardò Alfredo smarrito a sua volta
, Alfredo, capito l’errore, parti di gran gas con l’Ape, Luna si girò allora verso Edmundo e disse: “L’arco perché c’hai ‘na mira infallibbile , le penne te sei sbajjado, è na’ corona d’alloro. Edmundo andò su tutte le furie per fortuna il poeta Mario Luzi prese a leggere nuove poesie a O’Animal. Luna sfinito si potè sedere e addentando una fetta di finocchiona disse: “Domani è n’antro ggiorno.”

Intanto Alfredo iniziava pazientemente a limare le penne dalla testa di Edmundo.

Questo era O’ Animal. 

 
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Carlotta's secrets

Post n°3 pubblicato il 27 Aprile 2006 da evasionidicampo

Il calcio si sa non è un gioco per signorine, ma i calciatori sì. Al mondo d’oggi, dove tutto è sottosopra, loro rappresentano ancora l’ultima riserva protetta di “Uomo” con la U maiuscola e i luoghi in cui si muovono sono ancora taboo per il gentil sesso, o almeno così si crede. I calciatori sono soggetti “facili” da rimorchiare, ma difficilissimi da trattenere. Sono anni e anni che per lavoro li frequento e a volte mi è capitato, come si dice, di portarmi il lavoro a casa. Ma intendiamoci…io sono una di quelle che si innamora, che ci sta male, che ti si attacca addosso e ti morde le caviglie come il miglior Pasquale Bruno dei tempi andati, quindi sono più una vittima che un carnefice e per questo di cartellini rossi in carriera ne ho collezionati più di Montero. Dicevo dei luoghi off limits per le donne. Ce n’è uno davvero inviolabile che è lo spogliatoio, e un altro che dovrebbe esserlo altrettanto ma che in realtà è più penetrabile della difesa dell’Empoli: il ritiro.

Quella volta a Piacenza (campionato del 1999) in ritiro con una delle big del campionato
all'Hotel Roma, io e una mia amica avevamo appuntamento con i nostri due
amori (un affascinante regista incompreso e una punta tanto antipatica quanto essenziale per il bilancio delle reti segnate). Stanza prenotata e pagata, accrediti per la partita solo da ritirare. Loro due si infortunano nella rifinitura e non partono. Noi eravamo già a Piacenza e andiamo lo stesso. Molto tristi e sconsolate, incontriamo in ascensore due senatori del centrocampo e iniziano a
prenderci in giro per la nostra “immane sciagura”. Vanno a cena. E noi ci chiudiamo in camera a spiagnuccolare. Verso le 22 sentiamo bussare. Apriamo e ci troviamo davanti i due senatori con in mano un bel mazzo…di carte. Abbiamo passato la sera a giocare a tre-sette e a fumare sigarette (loro). Finite le sigarette si è sfiorato il crollo nervoso, cosa da evitare accuratamente prima di un match e così con il buio pesto siamo andati a fare un giro in piazza Cavalli a cercare un distributore automatico. Il portiere ha professionalmente fatto finta di nulla sebbene loro indossassero i nostri cappotti sopra la tuta in un maldestro tentativo di camouflage. E siamo morti dalle risate fino alle due di notte. Sarà stata l'età o le sigarette, ma il giorno dopo erano visivamente due catorci ma in campo non hanno certo demeritato .
Cambio moroso e cambio squadra. Colline cesenati. Il Cesena (appunto) in ritiro (estivo) a Sant'Agata Feltria. Avevamo voglia di vederci e così vado. Il mister era a una sagra con il capitano e altri della squadra. Lui esce senza problemi, ci facciamo la nostra bella passeggiata tra i campi e quando riguardiamo l'ora erano le 23 passate! La cosa più buffa era che lui aveva la stanza al primo piano e non potete immaginare la pila di sedie e tavoli che abbiamo fatto per arrivarci. Così in piedi su quella torre pendente e pericolante, ci siamo dati l'ultimo bacio della
serata...facendo cascare tutto. Si affaccia il mister che da sotto i suoi
baffoni, fa in dialetto romagnolo "’un fà di casèin sa c’la burdèla" che elegantemente tradotto vuol dire "Non fare il birichino con quella ragazza"...che vergogna. Beccati in pieno. Non ho più avuto il coraggio di guardarlo in faccia, il mister.


 
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Perchè questo blog

Post n°2 pubblicato il 07 Aprile 2006 da evasionidicampo

Evasioni di campo nasce dall'esigenza di mettere in discussione il mondo del calcio. E' palese che questo calcio, il modo in cui se ne parla, il modo sopratutto in Italia in cui lo si gioca, il potere del calcio, i giornalisti, i presidenti, noi procuratori, troppi calciattori hanno stufato. Di qui la voglia di rimescolare le carte in un gioco serissimo, dissacrante che toglie qualsiasi punto di riferimento e che spoglia di ogni finta certezza chi ci ascolta.

Durante la trasmissione mi avvalgo di conoscenze fatte in quasi venti anni di agente di calciatori, passione quarantennale di tifoso e di una passione travolgente per un mezzo a me ancora sconosciuto come la radio. Tutto per mettere in discussione il mondo che mi da da mangiare. Insieme al Cavalier Ceccuti e al ragionier Irap mettiamo all'asta su Ebay ogni settimana dei reperti di ex giocatori della Fiorentina, quindi chiamiamo i giocatori stessi e insieme a loro diamo il via all'asta i cui proventi vanno a favore dei tifosi viola disabili. A oggi abbiamo messo all'asta i guanti di Amarildo, un Bacio Perugina appartenuto a Galdiolo, un triciclo di Orlandini, un portachiavi con la Torre di Pisa appartenuto a Giovanni Galli, la pagella delle elementari di Desolati e lo spray viola di Cuccureddu. Tutto su Ebay. Tutto autenticato dai protagonisti.

Poi il Cavalier Ceccuti compone delle canzoni, vere e proprie serenate, che canta in diretta ai calciatori stessi.

Inoltre racconta dei nanetti su estemporanee star viola. Poi ci colleghiamo con Taho e Guahamole un ristorante vip messicano dove Denis Kapporini un aspirante procuratore ci racconta dei personaggi del calcio, della moda, e della cultura e più in generale la movida notturna fiorentina.

Il tutto inframmezzato da commenti senza censura sui mali del calcio, analisi tattiche di allenatori che raccontano lo spogliatoio, il campo, i calciatori senza mezzi termini, frasi fatti, o demagogia.

Intervengono Giampiero Galeazzi, Zvone Boban, Gianfranco Funari, Mario Sconcerti, Franco Superchi con Marta Marzotto, Daniel Passarella, Alfredo Futuro, Demetrio Albertini, gli amici del bar Briciolo di Mercatale Val di Pesa, Sandro Veronesi, Paolo Virzì, Tullio Tinti, Eraldo Pecci, Corrado Zunino, Sergio Buso, Bona Frescobaldi, Cristiano Lucarelli, Giancarlo Antognoni, Luca Marchegiani, Michele Dalai, Alessandro Bonan, e altri ancora che scoprirete.

Ascoltateci su Lady Radio ogni giovedì sera alle 20 e segnalateci la scorciatoia per la rivoluzione del mondo del calcio.

 
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Cosa è Evasioni di Campo

Post n°1 pubblicato il 07 Aprile 2006 da evasionidicampo

Evasioni di Campo è il titolo di una trasmissione sul calcio e non solo in onda ogni giovedì sera alle 20 su Lady Radio di Firenze 90,8 FM condotta da Carlo Pallavicino agente di calciatori e scrittore.

 
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