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non si moltiplichino gli errori

Signore, padre e padrone della mia vita,
non abbandonarmi e non lasciarmi cadere.
Chi fustigherà i miei pensieri,
chi insegnerà la sapienza al mio cuore
perché non siano risparmiati i miei errori
e i loro peccati non restino impuniti,
perché non si moltiplichino i miei errori
e non aumentino di numero i miei peccati,
e io non cada davanti ai miei avversari
e il nemico non gioisca su di me?
Per i malvagi è lontana la speranza della tua misericordia.
Sensualità e libidine non s’impadroniscano di me,
a desideri vergognosi non mi abbandonare.
Il peccatore è vittima delle proprie labbra,
il maldicente e il superbo vi trovano inciampo.
C’è un modo di parlare paragonabile alla morte:
che non si trovi nella discendenza di Giacobbe!
Da tutto questo staranno lontano i pii,
così non si rotoleranno nei peccati.
Non abituare la tua bocca a grossolane volgarità,
in esse c’è motivo di peccato.
Ricorda tuo padre e tua madre
quando siedi tra i grandi,
e per abitudine non dire sciocchezze,
per non maledire il giorno della tua nascita.
Un uomo abituato a discorsi ingiuriosi
non si correggerà in tutta la sua vita.

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23.1345