Blog di Exodus1984

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Arte e Poesia: Il Poeta Proibito.

Post n°135 pubblicato il 13 Novembre 2015 da exodus1984

Bene, eccomi di nuovo qui per un nuovo post, oggi voglio
presentare alcune letture che faccio di solito, e allo stesso
tempo, le traduzioni antiche che non si trovano più nella lingua
friulana moderna. :-))

Premetto che questo post è un regalo letterario per l'amica
di rete Psicologiaforense, e deriva da una ricerca personale
basata sui contenuti dei post che ho potuto leggere sul suo
blog nel corso degli anni. :-)

Questa semplice ricerca, contiene un breve estratto della mia
biblioteca personale, per cui, cara amica di rete, oggi ti
regalo una perla davvero molto rara della cultura friulana, il
grande Eusebi Stele, conosciuto anche come "Il Poeta Proibito".

Inizio subito dicendo che la mia traduzione è basata sui termini
antichi della lingua friulana, ma vi sono anche termini nuovi
sul testo della poesia scelta che usano una grafia "normalizzata".
I poeti che scrivevano poesie erotiche erano pochi al tempo dello
Stella, la Chiesa non tollerava la scrittura di opere letterarie
di questo tipo, opere definite "volgari" oppure "opere del
demonio". :-)))

Nella poesia scelta per questa traduzione in lingua italiana, ci
sono molti elementi di psicologia, sesso, e una elevata carica
erotica che pervade tutti i versi del testo originale in lingua
friulana, ma che non sono riuscito a trasferire nella traduzione
italiana per il semplice motivo che alcuni versi sono davvero
difficili da interpretare in modo corretto, mancando la traduzione
di alcune antiche parole e non riuscendo a creare una frase
di senso compiuto ho dovuto effettuare una traduzione che renda
solo un'idea del contenuto originale di questa poesia.

Dalle ricerche personali effettuate nel 1872 da Luigi Pognici
per la presentazione del suo illustre concittadino, si legge che
i dati  rilevati erano molto scarsi, questo era dovuto al fatto
che i manoscritti furono scoperti oltre duecento anni dopo la
morte del poeta.

Dal Pognici si legge: Eusebio-Lodovico Stella(1602-1671)

"Stella Eusebio-Lodovico, nato il 21 agosto 1602 da Messer
Faustino e da Donna Marcolina, tenuto al fonte battesimale da
Messer Francesco del Capello, orefice di Feltre e da Elisabetta
di Giov.Enrico dei Signori di Spilimbergo, studiò legge, coltivò
la musica la filodrammatica e la poesia, scrisse in modo
elegante nelle lingue italiana, friulana, veneziana e spagnuola.
Un grosso volume dè suoi componimenti poetici, dono del
distintissimo ab. Jacopo Pirona, sta autografato nella
Biblioteca Comunale di Udine".

Questa breve ricerca fu fatta inizialmente presso gli archivi
parrocchiali del duomo di spilimbergo, in modo non professionale
ma mirato a trovare informazioni utili per le proprie ricerche
personali.

le poesie dello Stella, si trovano in 165 carte numerate che in
totale formano complessivamente circa 330 pagine.
La maggioranza di queste, è scritta in lingua Italiana del
diciassettesimo secolo, ma una parte è in lingua Latina, in lingua
Veneziana, in lingua Spagnola e in lingua Friulana.

Il manoscritto 347 della biblioteca comunale di Udine è un codice
rilegato di 165 carte(15 + 165) che appartenne all'abate Jacopo
Pirona che in una nota scritta di suo pugno nella carta 164v, si
legge:

"Autografo di Eusebio Stella di Spilimbergo, che fiorì nel
1600, avuto dalla Biblioteca Gabrielli, Jacopo Pirona".

Il grandissimo valore di questo manoscritto, è dato dal fatto che
è autografato proprio da Eusebio-Lodovico Stella.
Infatti, in molti libri antichi che possiedo, si trovano spesso
le firme autografe degli autori, un modo antico per mantenere
il copyright delle proprie opere... ;-)
Oggi invece si usano i codici ISBN etc.etc... ;-))

Le poesie in lingua Friulana sono venti(20) ma solo due
colpiscono il lettore per la loro estrema lunghezza.
Le poesie erotiche in lingua Friulana si pensa fossero state
scritte in gioventù dallo Stella, proprio per lo studio
psicologico personale che ne venne fatto da diversi ricercatori
molti secoli dopo la sua morte.

E' noto che tutta la letteratura friulana era sempre riportata
su manoscritti, le opere di Ermes di Colloredo  (1622-1692)
furono pubblicate solamente cento anni dopo la sua morte, nel
1792.

Il manoscritto dello Stella, rimase inedito fino al 1874, anno
in cui vennero pubblicati quattro sonetti amorosi per le nozze
Urbani-Baldassi a cura di Vincenzo Joppi(1824-1900).
Quattro anni dopo(1878), il manoscritto dello Stella fu presentato
agli studiosi e ricercatori dallo stesso Joppi.

Eusebio Stella scriveva nella lingua Friulana di Spilimbergo, che
era poco distante da quella scritta e parlata nel Friuli centrale.
La lingua municipale Friulana era quella della città di Udine
del 1600, ma lo Stella, usava con estrema maestria la lingua
friulana del suo tempo, come per le altre grandi lingue della
sua epoca come la lingua Veneziana prima e la lingua Italiana poi.

Analizziamo ora una delle poesie scritte in friulano in cui lo
Stella descrisse l'atto sessuale di due amanti nei minimi
particolari, si nota subito lo stato psicologico in cui si
trovava, anche questo descritto in tutti i particolari, motivo
per il quale gli valse il titolo di "Poeta Proibito".

--------------------------
--------------------------
I amoors di jacuma e menot

jeri un di cu la ligna a piaa 'saas
in tuna pozza culà jù disot.
mi scjampà il voli: e Jacuma e Menot
vedei sot un cason in miez dai raas.

"Ohimè,Jacuma mee, ch'i mi disfaas!
Ohimè, ve ch'al mi gota il scivilot!
disèe il guidon. Cà cert, s'jo no ti fot,
tu cunsumaat in curt mi vedaraas".

La befutuda si crufà subìt
ch'a vedè il ruspi caz a issì foor,
alza 'l vistiit e pià in man il veet.

A la fotè tre voltis lì biel ceet:
e jo ch'eri visìn, a siò savoor
tre voltis m'al menai cun apitìt
taal ch'al mi issì un cit
di roba... ch'i vedevi in tun baruz
da la pota e dal cuul  duc' i pìluz.

Cuant ch'a si forin suz
cun tun fazzoletat ch'al vèe in sacheta
e jee fata s'avè la tifa neta,
a j mostrà una teta:
ma lui j vèe una man là dal culat,
blanc just cumu la neef, plui no cu lat.

Jo restai stupefat
Vidint la gran beltaat di chee polzeta:
oh gjamba, oh cuessa, oh pota, oh cuul, oh teta!
--------------------------
--------------------------
 
la lingua friulana usata è un misto di nuovo e antico che ho
interpretato seguendo le traduzioni del vocabolario Pirona
della terza edizione anno 1973(SFF), volume presente nella mia
biblioteca personale e alcuni libri di grammatica friulana
del 1923, che mi hanno permesso di ritrovare parole in friulano
antico altrimenti non traducibili nemmeno con tutti i moderni
server per la traduzione della lingua Friulana.
Un valido aiuto per questa traduzione è stato sicuramente il
volume in friulano antico che tratta passi del vangelo ed è
datato 1770, in questo volume si riscontrano parole e diverse
frasi usate anche dallo Stella nella sua composizione in friulano.

La traduzione in italiano corrente non rispecchia l'alto
contenuto erotico della poesia in lingua friulana, ma serve a
comprendere bene perché lo Stella fu definito "Poeta Proibito"
dalla Chiesa del suo tempo, e fu forse questo il motivo per cui
la sua opera letteraria venne sepolta e dimenticata per così
tanto tempo.
L'indice dei libri proibiti(Index librorum prohibitorum) fece in
modo che il manoscritto dello Stella restasse "anonimo" per più
di duecento anni dopo la sua morte.

La traduzione di questa poesia, si può interpretare in questo
modo:

(mia traduzione personale in base ad antichi termini usati
nella lingua friulana, ma ormai andati perduti anche nei
dizionari moderni friulani)


--------------------------
I amoors di jacuma e menot

jacuma(giacoma) menot(meni=domenico)

Gli amori di Giacoma e Domenico
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jeri un di cu la ligna a piaa 'saas
in tuna pozza culà jù disot.
mi scjampà il voli: e Jacuma e Menot
vedei sot un cason in miez dai raas.

Un giorno, ero con la canna da pesca a prendere rane
in un laghetto laggiù di sotto.
Con la coda dell'occhio,
intravidi Giacoma e Domenico
sotto un capanno in mezzo alla nuda terra.
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"Ohimè, Jacuma mee, ch'i mi disfaas!
Ohimè, ve ch'al mi gota il scivilot!
disèe il guidon. Cà cert, s'jo no ti fot,
tu cunsumaat in curt mi vedaraas".

Queste parole vennero pronunciate dal Domenico, e sentite e
scritte poi dallo Stella.

"Povero me, Giacoma mia, mi sto sciolgliendo!
Povero me, guarda, ho già avuto un orgasmo!
disse l'amante. Stai sicura che ti possiedo,
altrimenti mi vedrai consumato in breve tempo".
--------------------------
--------------------------
La befutuda si crufà subìt
ch'a vedè il ruspi caz a issì foor,
alza 'l vistiit e pià in man il veet.

Quella sgualdrina si distese subito
appena vide il rozzo membro ad uscire fuori,
allora si alzò il vestito e prese in mano il suo membro.
--------------------------
--------------------------
A la fotè tre voltis lì biel ceet:
e jo ch'eri visìn, a siò savoor
tre voltis m'al menai cun apitìt
taal ch'al mi issì un cit
di roba... ch'i vedevi in tun baruz
da la pota e dal cuul  duc' i pìluz.

Lui la prese per tre volte in un grande silenzio:
e io che ero nascosto li vicino, sentivo il suo godimento
quindi mi masturbai per tre volte con grande appetito
tanto che dal mio membro uscì un pentolino di sperma...
mentre guardavo i peli della sua vagina e del suo sedere.
--------------------------
--------------------------
Cuant ch'a si forin suz
cun tun fazzoletat ch'al vèe in sacheta
e jee fata s'avè la tifa neta,
a j mostrà una teta:
ma lui j vèe una man là dal culat,
blanc just cumu la neef, plui no cu lat.

Quando i due amanti ebbero finito
con un fazzoletto che lui aveva in tasca
si accertò che la sua vagina fosse pulita,
e lei gli mostrò un seno:
allora lui gli mise una mano sul sedere,
bianco come la neve, ma non molto come il latte.
--------------------------
--------------------------
Jo restai stupefat
Vidint la gran beltaat di chee polzeta:
oh gjamba, oh cuessa, oh pota, oh cuul, oh teta!

Io rimasi in attonita meraviglia
guardando la gran bellezza di quella ragazza:
oh che gamba, oh che coscia, oh che vagina, oh che sedere,
oh che seno!
--------------------------
--------------------------


Adesso potrei mettermi a parlare di psicologia e del benessere
psicofisico, ma da questa poesia possiamo trarre alcune idee
che sono alla base di quello che oggi potremmo chiamare con
tutta tranquillità "Voyeurismo".

Possiamo chiederci perchè lo Stella seguì i due amanti?

Dal testo tradotto, si comprende benissimo che il poeta seguì
i due amanti non perchè lo riteneva necessario, ma solo per un
piacere sessuale personale, infatti nei versi:

" e jo ch'eri visìn, a siò savoor
tre voltis m'al menai cun apitìt
taal ch'al mi issì un cit
di roba... ch'i vedevi in tun baruz
da la pota e dal cuul  duc' i pìluz."

il poeta si procura piacere guardando l'atto sessuale dei due
amanti di nascosto, proprio quello che farebbe oggigiorno un
moderno "Guardone". ;-)))


La vera storia sui nomi degli amanti:

jacuma(giacoma) menot(meni=domenico)

Dai documenti storici sappiamo che i momi che furono scritti in
questa poesia, non sono reali, ma è lo stesso Stella ad ammettere
che la vera identità di questi due giovani ragazzi venne tenuta
nascosta per proteggerli, mentre la poesia che li ritraeva nel
loro momento piu intimo, circolava e veniva letta da tutti i
mandrilli allupati dell'epoca... ;-)))

Molte di queste poesie raccontano atti considerati osceni per la
Chiesa del suo tempo, e quindi gli scritti erano sempre letti
e condivisi in clandestinità.
Ma lo Stella, avendo nobili origini, poteva permettersi in un
certo modo la disobbedienza alle leggi ecclesiastiche, quindi
rischiò seriamente di essere quasi scacciato dalla sua terra, e
in altri versi delle sue poesie, si legge proprio la paura che
il poeta aveva verso questa eventualità, nonostante i continui
scritti osceni che sfidavano la Chiesa. 

Per lo Stella, una delle correnti culturali dalle quali potrebbe
avere tratto molte ispirazioni poetiche è forse dalle canzoni
in lingua Veneziana di Maffeo Venier(1550-1586) che circolavano
come manoscritti e da cui nella sua famosa canzone "La Strazzosa"
o "La strazza",(canzone di Maffeo Veniero),si rilevano dei versi
uguali al termine della poesia che ho trattato in questo post.

Il seicento darà i natali ad un rappresentante davvero geniale
per la poesia erotica veneziana, Giorgio Baffo (1694-1768)
poeta di fama europea, al suo confronto, lo Stella sembrava
davvero quello che si può definire un "ragazzo molto educato"
e di conseguenza, fu presto dimenticato.

Prima di terminare questo breve post, inserisco anche un link
dove si può leggere una copia elettronica del dizionario Pirona
in Friulano, grazie al programma di Google per la digitalizzazione
di opere antiche, ho potuto trovare questa opera molto utile
della biblioteca di Harvard (http://www.harvard.edu/), e quindi
si può leggere questo libro a questo indirizzo:

https://books.google.it/books?id=690TAAAAYAAJ&ie=ISO-8859-
1&redir_esc=y

Il dizionario vero e proprio con le spiegazioni delle singole
parole, inizia a pagina 112, dopo le le introduzioni sulla
lingua friulana che sono state omesse oppure riscritte diversamente
nelle edizioni successive a quella del primo volume del 1871.

Alla pagina 822 è presente una antica mappa della pieve di
Ligosullo, ma non completa, le mappe del Friuli antico si
trovano in molti musei del mondo, ma si possono vedere anche
a questo indirizzo web:

http://www.friulani.net/mappe-friuli/

Le poesie friulane dello Stella, sono state al centro di una mia
ricerca storica personale, e oggi, posso finalmente fare questo
splendido regalo d'autore a un'amica di rete, come avevo promesso
tempo fa.

Come sempre, una buona navigazione a tutti voi e buona lettura
su tutte le biblioteche elettroniche del mondo. :-)

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psicologiaforense
psicologiaforense il 15/11/15 alle 19:48 via WEB
Non ci sono ringraziamenti sufficienti per questo regalo che ho amato parola dopo parola. GRAZIE! GRAZIE! GRAZIE!
 
psicologiaforense
psicologiaforense il 15/11/15 alle 19:49 via WEB
Un lavoro imponente e graditissimo....
 
psicologiaforense
psicologiaforense il 15/11/15 alle 19:52 via WEB
... in cui la cultura e l'attenzione alla precisione sono presenti accanto al pensiero analogico e simbolico. La "nostra" lingua, a mio modo di vedere e così come TU hai magistralmente posto in luce, consente di accostarsi a una diversa comprensione dell'uomo espressa in una forma animata da ritmi, immagini e intuizioni folgoranti.
 
psicologiaforense
psicologiaforense il 15/11/15 alle 19:57 via WEB
... resto ammirata dalla profondità dello sguardo portato sulla vita e dalle tue competenze indotte non solo dallo studio (grammatica, sintassi, logica...), ma anche dalla tua passione che sottolinea la bellezza e la sottigliezza di forma e contenuti. QUESTO E' UN POST che ci accompagna in una terra -tanto meravigliosa quanto poco conosciuta - tenendoci per mano.
 
 
exodus1984
exodus1984 il 15/11/15 alle 23:19 via WEB
Avevo promesso tempo fa di farti questo regalo, e una promessa, va sempre mantenuta. Sarà forse per deformazione professionale, ma non posso fare a meno di analizzare tutte le informazioni che leggo. ;-)) I tuoi post mi sono stati utili in molte occasioni, quindi per una volta, lascia che sia io a fare qualcosa di bello per te. Mandi mandi :-)
 
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Un blog di: exodus1984
Data di creazione: 06/03/2012
 

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