La ragione umana viene afflitta da domande ke nn puo' respingere, xke' le sono assegnate dalla natura della ragione stessa, e a cui pero' nn puo' neanke dare risposta, xke' esse superano ogni capacita' della ragione umana
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Post n°157 pubblicato il 23 Aprile 2014 da exotika08
Non e' sempre facile chiedere aiuto. Anzi non lo e' affatto. A volte la parola aiuto si nasconde dietro a semplici richieste, come "andiamo a prendere un caffe'?" In quel momento si ha bisogno solo di compagnia, e niente altro. La cosa potrebbe essere paradossale, ma e' vero. E' vero per me. Chiedere aiuto e' un valore? oppure un atto di forza o di debolezza? Come chiedere scusa. Quanto coraggio serve per chiedere aiuto. Intendo aiuto morale, d'animo non materiale. Quanto ne serve? Ci si rende fragili cosa che non e' mai piacevole. Ho letto che la capacita' di chiedere o meno aiuto e' una questione di egocentrismo. Dare la possibilita' ad un altro di aiutare significa dargli l'occasione di fare qualcosa di buono, paradossalmente e' da egoisti aiutare e non chiedere mai aiuto. Non mi e' facile chiedere "aiuto" sono piu' brava nel farlo capire con il silenzio o affrontando alcuni discorsi. Cerco di uscire dal disagio con le mie forze. Non e' da tutti avere la lucidita' di tendere una mano, senza che sia stato detto "aiutami", e non e' facile Trovare qualcuno che sappia aiutare in modo empatico e che sappia accompagnarti nel percorso per trovare "LA" risposta. Pensavo alle varie motivazioni per cui nascondo la parola aiuto dietro ad altre mille. Una parte di me ritiene che possa ricevere un rifiuto, ma sono onesta, non ne sono cosi sicura. Dall altro lato a volte ho la sensazione che non sono capaci ad ascolarmi, non di capirmi, ma ascoltarmi. Riuscire ad ascoltare con il cuore e non con la testa. Per alcuni ascoltare significa farlo con le orecchie troppo presi nel ricevere informazioni. Ma non e' cosi che deve essere. Bisogna prestare ascolto, non soltanto ascoltare. Andare oltre alle semplici parole messe una dietro l'altra, e trovare il buco nero. Ma poi mi rendo conto che la realta' e ben diversa, non mi piace sentirmi vulnerabile. Oppure ha a che fare con l'arroganza? Oppure sono troppo poco umile e rimango prigioniera delle mie paure? Troppe domande e nessuna valida risposta. Spero tanto di essere riuscita ad ascoltare con il cuore, coloro che ne avevano bisogno. Sicuramente, a volte, sono stata presa egoisticamente dalle mie fragilita' per risucire ad ascoltare a modo, e a volte sono stata costretta a chiudere il mio cuore per non riascoltare il dolore. Forse e' vero che il primo grande passo per uscire da una situazione che ci rende cosi fragili, e' il DESIDERIO che si ha nell uscirne. Il primo passo per rompere "IL" muro, cambiare lo stato di sofferenza. Cambiare questo finto equilibrio, cambiare lo STATUS QUO. Ora mi chiedo; dietro a tutto cio' si nasconde una mia richiesta di aiuto?..........................Troppe domande e nessuna risposta. |
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