espe dixit

farsi un nome nel mondo


Cosa c'è di bello in una piacevolissima serata tra bloggers trascorsa in un ristorante che dice di essere in un posto in cui non è (come cenare a "La Mole Antonelliana" a Firenze), oltre a:1- arrivare al suddetto locale ancora con i brividi addosso per l'onore di una mini sessione di shopping con una celeberrima esperta;1- scoprire di essere l'unica piemontese doc al tavolo (son soddisfazioni) e non avere mai mangiato la finanziera (che non è la moglie del finanziere), ma avere la fortuna di sedere accanto ad un blogger di grido che te la fa assaggiare;2- rendersi conto di non ricordare assolutamente nulla della trama di Candy Candy?Che cosa c'è?Commuoversi (in silenzio, per fortuna degli altri) nell'intimo del cuore, nel momento in cui la conversazione ti fa tornare alla memoria quelli che furono i tuoi primi, esitanti passi nel mondo dell'informatica.Non si sa come, un giorno lontano arrivò in casa della piccola espe (che a nessuno venga in mente di chiamarla espina, altrimenti lo fulmino seduta stante) un mostro chiamato Commodore 64.L'entusiamo, tra i giuovani, era alle stelle.Non appena si riuscì a comunicare con la bestia, essa domandò: "Come ti chiami?"E lì, quel burlone del fratello-bello (sì, perchè espe ha due fratelli: uno bello, l'altro intelligente. In mezzo, ahimé, c'è lei, che non si è ancora capito come definire, perchè al solo sentire l'aggettivo "buona" inizia a ringhiare, e a nessuno, in famiglia, è ancora venuto in mente nient'altro), che guarda caso è anche il maggiore e quindi, all'epoca,  detentore dello   ius primi ludi (grazie, fiabesco Binx, maestro di latino e non solo!! Ah, che vuol dire, avere le amicizie giuste), fece la genialata di digitare sulla tastiera: PISCIODICAMMELLO.Bene, da quel momento in poi, per il Commodore 64, chiunque si azzardasse ad avvicinarsi si chiamava PISCIODICAMMELLO.Lo lasciavi spento tre giorni (si sa mai che dimentica...) e appena lo accendevi, tempo di mettersi in moto (mezz'ora circa, niente di che), appariva sullo schermo l'inquietante frase: CIAO, PISCIODICAMMELLO...Nessuno fu in grado di cambiare quel nome, nemmeno il fratello-intelligente, che a quel tempo era troppo piccolo.Inutile aggiungere che una delle poche cose che fummo in grado di combinare con quell'aggeggio infernale fu un giochino in cui c'erano delle rane che dovevano attraversare la strada senza farsi schiacciare dalle macchine. Magnifico. Per mio padre fu un ottimo investimento. Ops.   p.s. meno male che stanotte non ho sognato né Belfagor, né il fantasma di Canterville...