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Un blog creato da fabio1972dgl il 18/12/2005

favole e scorpioni

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Bellissimo post, molto attuale: ateismo, tradimenti,...
Inviato da: Cassandra_nagra
il 30/04/2012 alle 18:30
 
Gia'...quanto e'vero.... Piacere Fabio
Inviato da: aural2
il 19/04/2012 alle 15:00
 
fabbbb... qua si comincia a preoccuparsi. eh!
Inviato da: laTremenda76
il 29/08/2011 alle 00:19
 
Tristissimo....!
Inviato da: lucciko75
il 23/08/2011 alle 10:41
 
Grazie di avermi permesso di leggerti.
Inviato da: lucciko75
il 17/08/2011 alle 12:56
 
 

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« UN AMORE A CASOUNO STONATO »

UNA NOTTE

Post n°59 pubblicato il 14 Marzo 2008 da fabio1972dgl

Appesa alla parete c'è una gigantografia della BUD e sotto c'è Silvia che balla mezza nuda tutta la musica che ha in corpo. Le sue tette saltano a sessanta colpi al minuto. Il barista, un tipo grosso con maglietta sudata e la scritta MACHO sui pettorali, non smette di fissarla. Prepara quasi solo gyn-lemon, mettendo a caso tonica, gyn e ghiaccio.
Dall'altra parte del locale ,Diego, un tipo magro con gli occhiali scuri in testa osserva il movimento. Ha il culo incollato al pilastro e con un piede tiene il tempo. Qualche metro più in la c'è Rossella che balla in mezzo alla pista, è completamente fatta dopo che qualcuno le ha messo una pastiglia in bocca con la bocca.
Davanti all'ingresso dei bagni c'è Riccardo, ha già vomitato due volte ed ha l'uccello in tiro. Ha una mano in tasca e di continuo si tocca la punta del pisello per farselo venire duro duro.
Il barista con le ascelle sempre più sudate  è tutto incazzato perchè non trova più i limoni. Grida, "Stefano". Ma Stefano non arriva. "Stefano!".
Qualcuno ha presentato a Serena un certo Matteo. Vanno di lingua seduti sui divanetti e Matteo non si accorge che il  telefonino gli scivola dalla tasca e va sul pavimento. Finisce vicino al piede di Diego che con noncuranza gli tira una pedata e lo lancia lontano.
Alessandro e Andrea sono fermi impalati come due coglioni da almeno un'ora, non hanno ancora bevuto nulla perchè ai bar c'è troppa coda . Hanno addosso la giacca del vestito elegante che di solito non mettono mai e le camicie sono abbottonate fino al collo. "Hai visto quella?" . "Figa se l'ho vista". Ma non si muovono di un millimetro.
Silvia ha voglia di fumare, ma non ha più sigarette. Passa davanti al bancone del bar e vede che il barista la fissa come un ebete.
"Hai una sizza?" Chiede Silvia.
Il barista pianta li tutto e cerca le sigarette che ha nascosto da qualche parte dietro il bancone.
"Allora ce l'hai o no?" Silvia si spazientisce.
Il barista non le trova, le avrà prese quel coglione di Stefano, pensa, che dove cazzo sia finito ancora non si sa.
"Stefano" chiama il barista "Stefano!" Ma Stefano non arriva. Il barista si arrabbia ancora dice "aspetta" ma Silvia è già andata via bestemmiando un porcavacca.

Riccardo vede un cellulare in terra, lo tira su e se lo mette in tasca con estrema naturalezza, poi continua a menarselo per averlo duro duro.
Alessandro ed Andrea vanno verso il bar con il bigliettino della consumazione gratis tra le mani. Il barista è sempre più nervoso, cerca Silvia con lo sguardo e serve ai clienti sbobbe micidiali.
Alessandro in mezzo a tutta la calca e con una musica martellante ai massimi decibel chiede qualcosa di leggermente alcolico ma non dolce, magari un po' fruttato con poco ghiaccio e senza limone.
Andrea a ruota dice "Due".
Il barista dice "Cosa?"
Andrea dice un'altra volta due.
Il barista capisce libre, prepara due cuba e li passa ai due coglioni.

Vibra un cellulare dentro la tasca di Riccardo, non il suo, ma quello che ha tirato su da terra. E' una certa Cristina, Riccardo va verso i cessi e dice "Pronto".
"Stronzo, ma dove cazzo sei, non si sente nulla" dice Cristina.
"A ballare" risponde Riccardo.
"Ma non dovevamo scopare io e te stasera?".
"C'è casino non sento" dice Riccardo mentre sente il pisello indurirsi un'altra volta.
"Dai cavolo Matteo" piagnucola la voce al telefono ."Ho voglia".
Riccardo a quelle parole interrompe la chiamata, memorizza il numero di Cristina sul suo cellulare, si chiude dentro il cesso e scatta una foto al suo pisello duro duro. Manda l'immagine a Cristina: SONO UN AMICO DI MATTEO, SE VUOI VENGO IO.
Dopo qualche minuto gli arriva un sms: TI ASPETTO, CHIAMAMI.

Rossella balla con gli occhi chiusi e vede come dei draghi nuotare nel mare. Canticchia musica che non sente e parla con gente che non vede. Qualcuno la palpa o la spinge lei ride e urla "Finiscila". Continua a ballare facendo cerchi con le gambe e giravolte con la schiena. Balla con il sorriso stampato in faccia. Vede strani colori muoversi davanti alle sue palpebre chiuse, vede del fumo trasformarsi in una carrozza trainata da cavalli, vede se stessa ballare nuda su una spiaggia con mille palme d'oro. Qualcuno la palpa o la spinge ancora e lei urla  "Finiscila" un'altra volta. Ride convulsamente e una ciocca di capelli le finisce in bocca.

Matteo si accorge che è senza cellulare, se è caduto è caduto qui pensa, ma non lo trova. Non ricorda, forse l'ha lasciato in auto. Lo cerca per tutta la sala. Serena lo tira per un braccio: "Ma come mi lasci qui così?".
Matteo non risponde si butta in terra e continua a cercare il suo telefono, alza i cuscini dei divanetti finchè non arriva un buttafuori grosso così che gli dice " Che cavolo stai facendo, non sei mica a casa tua".
Matteo fa per reagire ma il gorilla lo zittisce subito.
"Prova ad alzare un solo cuscino e ti lego la fronte vicino ai polpacci".
In quel mentre passano Alessandro ed Andrea. Alessandro è bianco in volto ed ha una mano davanti alla bocca. Corre verso il bagno, ma non fa in tempo, e si vomita sulla giacchetta quel suo strano beverone leggermente alcolico ma non dolce, un po' fruttato con poco ghiaccio e senza limone. Che poi era un cubalibre senza coca cola.
Riccardo va a ritirare il suo cappotto in tutta fretta, vuole  chiamare alla svelta questa Cristina perchè chiunque sia di certo non è vergine, anzi. Mentre cammina per la sala lascia il telefonino che ha raccolto da terra su un tavolino e scappa via.

Rossella ha voglia di bere e di sedersi, è stufa di seguire con lo sguardo quei disegni di luce che il cervello le mette davanti agli occhi. Si siede ad un tavolo dove ci sono bicchieri mezzi vuoti e pieni di ghiaccio, comincia a bere da ognuno un po', mentre i suoi occhi sono preda di ogni allucinazione.
Rossella si accorge che sul tavolino tra i bicchieri c'è un telefonino, fa per prenderlo e proprio in quel momento inizia a vibrare. Risponde senza nemmeno pensare. "Pronto".
E' Cristina che sta chiamando, vorrebbe risentire Matteo, ma quando sente la voce di Rossella rispondere al telefono sente montare dentro di se una tale gelosia che scoppia a piangere. E poi inizia ad insultare:
"Troia, troia chi sei!? Dov'è Matteo?"
Rossella ha il cervello pieno di sangue, urla "cosa vuoi da me, chi ti conosce" ride isterica. Sta male ha freddo. "E non sono una troia". Chiude la telefonata.
Beve con una cannuccia i rimasugli avanzati dentro i bicchieri di quel tavolino. Le sembra di vedere dei nani ballare una danza tirolese. Si stropiccia gli occhi e i nani vanno via.
Il telefono vibra ancora. E' Matteo che chiama con il cellulare di Serena. Forse non me l'hanno rubato pensa. Rossella risponde nuovamente :" Pronto".
"Chi è che parla?" dice Matteo.
"Bello, sei tu che hai chiamato". Risponde atona Rossella.
Matteo sente montare dentro di se un'indiciblie rabbia:
"Troia, troia chi sei? Ridammi il mio cellulare".
Rossella ora scoppia a piangere. "Perchè ce l'avete tutii con me, sono qua sola completamente sola, sempre sola. Perchè tutti m'insultate?". Chiude il telefono,e piange. Si sente male. Sente le tempie pulsare forte, vede tutto nero e stramazza a terra con il telefonino di Matteo in mano.
Diego li di fianco nota tutta la scena, e nonostante per farlo debba schiodare il culo dal pilastro va a chiamare il buttafuori.
"Va che c'è una tipa stesa per il lungo sul pavimento" Dice con aria annoiata.

Il buttafuori è esasperato, stasera stanno tutti male. Qui ci scappa il morto. "Ma quanta roba mette dentro i bicchieri quel tipo al bar, come cavolo lavora. Ora mi faccio sentire".
Rossella si riprende. Il buttafuori non vorrebbe chiamare l'ambulanza che è sempre un gran casino poi spiegare poi dire. L'aiuta a stare diritta, la sorregge. Rossella vaneggia qualche parola poi ride. "Finiscila" urla e con le poche forze che ha prova ancora a ballare, a tenere il tempo.
Il buttafuori porta Rossella in una zona tranquilla e la fa sedere su un divanetto. Sembra stia meglio. "Non ti muovere" e va al bar prenderle un po' d'acqua.
Va dal barista e lo aggredisce a muso duro:" Quante volte ti abbiamo detto di annacquare tutto? Stai facendo ubriacare tutti qua dentro. Devi mettere il ghiaccio dentro i maledetti bicchieri che fai. Ghiaccio a volontà. Ghiaccio. Dammi una bottiglietta d'acqua. Dopo ne riparliamo".
Il barista stanchissimo non riesce nemmeno a difendersi.
Al bancone arriva un'altra volta Silvia con le sue bocce nude in aria.
"Allora questa sigaretta? Ho anche un ventino da spendere". E fa l'occhiolino.
Il barista in un bagno di sudore cerca il tutto ma non trova nulla. C'è gente che aspetta e reclama. Lui da retta solo a Silvia. Avrebbe bisogno di un po' d'aiuto.
"Stefano" chiama il barista. "Stefano". Ma Stefano non arriva e Silvia se ne va.

Silvia si piazza davanti alla porta e con fuori metà tette scrocca l'ultima sigaretta.
Passano Alessandro ed Andrea, loro non fumano. La guardano. "Hai visto quella?". "Figa se l'ho vista".
Rossella crolla, è stanchissima. Si sdraia sui divanetti. Tiene per un po' gli occhi chiusi, cerca così di scacciare gli ultimi fantasmi. Alla fine si addormenta. Il telefonino di Matteo le scivola dalle mani e cade in terra. In quel mentre passa Diego, nota il cellulare sul pavimento e con la solita indifferenza gli tira una pedata e lo lancia lontano tra tavolini e sedie e due vasi di piante.
Passano anche Serena e Matteo. Matteo non si da pace per la perdita del telefonino Mentre cammina sposta tavoli e sedie, si guarda in giro. Sta per sollevare una pianta ma vede arrivare da dietro il buttafuori.
"Provaci".
Matteo ricorda bene la storia della fronte e dei polpacci. E allora non ci prova.

E' tardissimo, l'orario di chiusura. Il bar non distribuisce più nulla e la musica è ridotta al minimo. Nessuno parla. Nessuno ne ha voglia.
Il deejay augura la buona notte. "VI raccomando ragazzi, sabato prossimo vi voglio ancora tutti qua, pieni di energia per un'altra indimenticabile serata. Proprio come questa".








 
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Io amo, non corrisposto, l'ozio

scrivo due post al mese
uno lo pubblico
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questo mese ho pubblicato quello sbagliato:

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trovasse una bozza piena d'amore

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