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Faccia a faccia con gli abusi:ce ne sono troppi

Post n°131 pubblicato il 21 Ottobre 2009 da blog_Faccia_a_Faccia

Faccia a faccia con gli abusi:ce ne sono troppi.
Venerdì 30 ottobre alle ore 21:30 in stanza video Faccia a Faccia,in collaborazione con la stanza Chiacchiere libere
e con la partecipazione di zizzola1 e il.corsaro.nero,si parte con la prima di una serie di serate dal titolo:
"Faccia a Faccia con gli abusi:ce ne sono troppi!".
Gli abusi sono veramente tanti(e troppi!), si va dall'abuso di potere a quello sul lavoro,dall'abuso famigliare a quello
sugli animali,dall'abuso psicologico a quello sessuale. Nella prima serata  parleremo dell'abuso in generale cosi da delineare
quali sono gli aspetti psicologici e giuridici di questo torto di cui siamo tutti vittime,a volte inconsapevoli,e
cercheremo di rispondere alle vostre domande,che potete  iniziare a postare su questo blog (usando i commenti sotto questo post)
in modo da facilitare il compito ai nostri relatori nel fornire risposte esaudienti e per rispondere ad un maggior numero di domande.
Ricordate che per ogni persona uccisa,per ogni persona violentata ed offesa siamo tutti parte lesa.

Di seguito un articolo scritto da: zizzola1 e il.corsaro.nero

Libertà, diritto… abuso!!!

Dare una risposta univoca alla domanda “Che cos’è un abuso?” è un compito assai arduo. C’è chi abusa sessualmente delle donne e (abuso sessuale propriamente detto), e/o dei bambini (atto pedofilico) ma anche chi compie abusi di potere, su beni materiali ed economici (esempio: abuso edilizio) e, perché no, abusi sugli animali, ecc.., ecc.. Un unico termine apparentemente così piccolo racchiude in se una varietà di atti/fenomeni davvero gigantesca la cui omologazione sarebbe a dir poco inappropriata!!! Ovviamente, anche se le origini così come le conseguenze cambiano da caso a caso, ciò che può creare comun denominatore è il fatto che una persona arreca un danno ad un altro essere vivente incidendo negativamente sulla sua vita.

Il primo principio che và chiarito è quello della “libertà”, termine che spesso è frainteso o addirittura confuso con quello di “anarchia”.

E’ chiaro che il primo impone i famosi “diritti e doveri”, mentre il secondo esclude qualsivoglia regolamentazione posta in essere tra individui appartenenti alla stessa società evolutiva.

In una società evoluta esistono delle regole, ovvero una stato di diritto: cos’è il “diritto”?

Ancora oggi, definire il diritto è cosa ardua, scuole di pensiero differenti lo specificano in maniera diversa, comunque sempre basandosi su un pensiero filosofico, concezione madre a cui ogni studioso fa capo, considerando, oltremodo che, il diritto, non ha una definizione unica  per via dei diversi modelli presi ad esame.

Occorre, parlando di abusi, cercare una buona definizione del diritto, o almeno, quella più comune.

Ho sempre ritenuto il “diritto naturale” quale fonte primaria da cui sia poi nato il c.d. diritto positivo che ha trasformato quei principi naturali in norme che poi regolano la vita degli individui appartenenti ad una società evolutiva e quindi soggetto, obbligatoriamente, ad un’evoluzione ampliativa stessa delle sue regole, pur tenendo sempre in riferimento proprio quel diritto naturale da cui prende vita.

Stando a questo pensiero il legislatore adotta un metodo deduttivo , dai principi universali si deducono e/o si ricavano le norme particolari.

Il problema nasce, e da qui gli abusi, in mancanza di un potere autoritario super partes, quando le Chiese, fautrici del diritto naturale ricavato da Bibbia, Corano, ecc.,  si scontrano contro il pensiero laico che è basato su equità, giustizia, popolo, ecc. Non essendoci un accordo sul concetto di diritto naturale esso stesso viene a cadere.

Dopo l’800 il positivismo giuridico prende piede contrastando in pieno quello naturale, quindi nulla più di trascendentale ma un diritto basato su di un diritto effettivamente posto,  diritto positivo.

Alla fine il diritto è inteso come un insieme di norme che regolano la vita degli individui facenti parte di una società, con lo scopo di garantirne una pacifica convivenza.

Dividiamo il diritto in due diverse branchie: il diritto oggettivo e quello soggettivo.

Oggettivo è l’insieme delle norme, quindi, i codici.

Soggettivo  è l’utilizzo particolare di quelle norme esistenti, unitariamente, nel diritto oggettivo;  quando spesso diciamo “ io ho diritto a…, è stato leso un mio diritto, il diritto di…”, noi facciamo riferimento ad un diritto soggettivo che ha come fine quello di un potere che agisce per soddisfare un interesse tutelato dalle norme giuridiche.

Chiariamo meglio il diritto soggettivo, dalla cattiva interpretazione e uso dello stesso potremo chiarire, in seguito, il concetto di abuso.

I diritti soggettivi assoluti comprendono due categorie, una “naturale “ a cui fanno capo i diritti fondamentali dell’uomo, quali: la vita, l’onore, la privacy ecc, e i diritti patrimoniali: il diritto sulle cose, il più famoso quello sulla proprietà, la nostra casa, l’orticello, la macchina ecc., diritto che garantisce il godimento e l’utilità ricavabile dal bene stesso nei pieni e obbligati limiti stabiliti dalla legge.

Quando parliamo di abuso del diritto, in realtà, poniamo, di fatto, un limite all’esercizio del diritto soggettivo che, in modo diverso, sarebbe illimitato e la persona che andrebbe ad esercitarlo rivestirebbe una duplice figura, di libertà e di forza.

L’abuso, dal latino “ab-uti”, è quindi un uso anormale del diritto, raffigurante un soggetto che, in piena libertà e con forza,   impone ad altro un comportamento fuori dal diritto soggettivo,  ponendosi  in contrasto con gli scopi etici e sociali per il cui diritto stesso è riconosciuto e tutelato dall’ordinamento giuridico. Pertanto un comportamento simile raffigura un illecito punito dalla legge.

Oggi si sono consolidati ed ampliati quegli organismi che  hanno un importanza essenziale contro l’abuso, l’Antitrast, la lotta contro la pedofilia, il Garante per la Privacy, le associazioni di Consumatori,  contro la violenza sulle donne, ecc., figure che intervengono a tutela delle persone che subiscono un abuso.

Questi organismi oltre ad avere il “pregio” di tutelare e offrire consulenze su aspetti tecnico- legali possono davvero contribuire alla positiva “risoluzione” (sempre che di risoluzione si possa parlare?!?!) dell’abuso avvenuto. E’ ormai noto che ognuno di noi interpreta in maniera propria e indipendente un accaduto e che di conseguenza esperisce, di conseguenza vissuti emotivi e non come unici; ciò non toglie che poter condividere l’esperienza aiuta a elaborare, interiorizzare e capire quanto accaduto. Anche se in maniera proporzionale al tipo di abuso subito, quella rabbia, quella tristezza e quella delusione che accompagnano comunque ogni abuso, quando possono trovare onesta comprensione e/o sfogo, anche se resteranno un grosso bagaglio, saranno almeno più facili da sopportare….

L’abuso spesso nasce da un retaggio culturale di diverse nature, non sempre basato su ignoranza, i casi studiati parlano anche di un elevato stato culturale che però ha un’applicazione troppo naturale e poco laica (rif. diritto naturale e diritto positivo), come in determinate religioni, o, in casi di violenza sessuale, dovuti ad uno stato psicologico fortemente inadeguato.

Esistono fenomeni di carattere sociale (come ad esempio gruppi antiraziali) che possono costituire un forte “input” per l’abuso e, da un punto di vista prettamente psicologico, fattori sociali che possono predisporre all’atto abusatorio come il sesso e/o l’età. Se consideriamo, tuttavia, che un abuso può non avere età, sesso, razza o religione ciò è da attribuire al fatto che, al di là di questi aspetti sociali, incidono fattori di natura più prettamente personale. Possono essere “semplici” caratteristiche personologiche – magari accentuate o ipersviluppate - come ad esempio la propensione ad andare oltre le norme socialmente accettate (abbastanza tipica di chi commette abusi edilizi o sulle proprietà altrui) ma anche vere e proprie  caratteristiche devianti/patologiche di personalità come spesso accade nei casi delle violenze sessuali.

In ultima analisi è da considerare anche la buona fede che, in alcuni casi, ci porta a compiere abusi all’interno del corretto utilizzo della norma, la libertà è definita,graficamente, da piccoli cerchi proprio per evidenziare che il superamento di quella circonferenza rappresenta un abuso.

 

 

 

 
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Commenti al Post:
sedutoinquelcaffe56
sedutoinquelcaffe56 il 21/10/09 alle 23:28 via WEB
ma vai a cagar
(Rispondi)
 
blog_Faccia_a_Faccia
blog_Faccia_a_Faccia il 22/10/09 alle 00:46 via WEB
a 53 anni lasci un messaggio del genere sotto un post che parla di un argomento cosi sensibile come l'abuso e quello che ci dovrebbe andare sono io ? Guarda non lo cancello nemmeno proprio per far capire alle persone quanta idiozia esiste nel mondo
(Rispondi)
 
insane_chef
insane_chef il 22/10/09 alle 00:54 via WEB
anche questo è nel suo piccolo un abuso, un cattivo uso..l'ignoranza porta all'abuso.. nn c'è altro commento per quello che ha scritto sedutoinquelcaffe65..
(Rispondi)
 
STREGAxLUI
STREGAxLUI il 22/10/09 alle 23:49 via WEB
Post scritto molto bene e con toni eleganti. Detto cio' non credo che ci sia buona fede se a fare un abuso e la legge. “Che cos’è un abuso?” bisognerebbe fare questa domanda a chi la subito. conseguenze...le mie sono rabbia, odio,desiderare ad ogni battito di ciglia la morte di chi abusa. Spero di non essere stata scortese,e di non aver offeso nessuno.
(Rispondi)
 
mago69
mago69 il 23/10/09 alle 13:01 via WEB
Nel vostro piccolo dovreste cominciare a combattere gli abusi di potere che quotidianamente vengono commessi dai chatleaders. Per carità, sciocchezze se confrontati con quelli ben più seri e gravi che molte persone sono costrette a subire nella vita di tutti i giorni ma pur sempre abusi di fronte ai quali non ho mai sentito nessuno di voi sollevare una critica o esprimere sdegno. Non sono forse un abuso di potere le conversazioni che diversi chatleaders tengono in rosso ironizzando pure su coloro che se ne lamentano? Non sono forse un abuso di potere le espulsioni arbitrarie e immotivate nei confronti di utenti la cui unica colpa è quella di cercare di farsi le proprie ragioni? E cosa dire delle proposte di ban che arrivano puntuali nei confronti di chi non è nelle grazie del chatleader di turno ma mai per coloro che, pur volgari e irrispettosi, si sono guadagnati l'immunità grazie all'amicizia con quest'ultimo? Solo quando di fronte a questi comportamenti la vostra reazione sarà diversa dal girarsi dall'altra parte per evitare attriti con persone che sono comunque vostre "amiche" sarete interlocutori affidabili per un argomento così serio.
(Rispondi)
 
albalunare5
albalunare5 il 29/10/09 alle 18:31 via WEB
ciao mikele. sapete ke qui è pieno di pedofili ke mi vorrebbero oltraggiare ogni momento nonostante sappiano la mia età e nonostante io mi sappia difendere molto bene dai loro attakki in quanto mi voglio molto bene e nn mi butterei mai via in questo modo squallido?avete visto il servizio delle iene sulle chat? descrivono perfettamente la situazione di qui. in tutte le room dellachat, soprattutto nello spazio giovani ci sono i viscidi pedofili ke si fingono adolescenti x irretire teenagers indifese. KE ORRORE! fate qualcosa.............io sono un'adolescente pulita e trasparente e vorrei passare il tempo in maniera tranquilla.NESSUNO si deve sentire autorizzato ad oltraggiarmi o mancarmi di rispetto solo perkè sto in chat, altrimentisono costretta a denunciarli alla polizia postale.nn sono mai andata nei pvt altrui!!!!!FATE QUALCOSA CONTRO i pedofili IN CHAT!!questo deve essere un luogo sicuro anke per me. ciao
(Rispondi)
 
cozza_italia
cozza_italia il 29/10/09 alle 20:09 via WEB
Per averlo subito in prima persona direi che è un abuso di potere anche bannare un profilo senza nessuna spiegazione e senza nessuna risposta ad una mail da me inviata nella quale chiedevo info in merito. Il mio era un profilo che avevo creato quasi tre anni fa e circa dieci giorni fa mi è stato inspiegabilmente chiuso mentre il blog resta inutilmente aperto. Certo, è una sciocchezza questa rispetto a ben altri abuso. Però, come si dice, "Il pesce puzza dalla testa..."
(Rispondi)
 
driver64
driver64 il 30/10/09 alle 00:24 via WEB
era sufficiente questo paragrafo: "L’abuso è un uso anormale di un diritto" fine,invece ti sei dilungato con molta approssimazione su un terreno difficilissimo,per esempio sull'anarchia ti sei "dimenticato" di scrivere che al massimo livello di libertà corrisponde il massimo livello di responsabilizzazione individuale.Tutti poi domani sera,(immagino già che sarà una caos di banalità urlate) si dimenticheranno di un fatto importante,che il fine non è quello di concionare su una società malata come la nostra e scrutare dove e quanto c'è abuso,ma cominciare da subito a TENDERE verso una realtà migliore a cominciare da dentro,da noi stessi,da pensieri e comportamenti.
(Rispondi)
 
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