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« 24/10/2009Africa e Cina »

Jatropha

Post n°112 pubblicato il 02 Dicembre 2009 da guerrinob

L'acquazzone, tanto, ha bagnato opportunamente il nostro lavoro degli  orti e rinfrescato la notte, che non pare di essere in Africa. Il tetto in lamiera trasforma ogni pioggia in uno straordinario concerto.

Ben riposato, sono a in cerca di semi di jatropha. Le siepi sono tante, ma dei loro frutti sono rimasti gli ultimi. Pur velenosi, sono divorati da microscopiche formiche o animaletti simili.

Alla siepe della moranza di Grigiu incontro Teresa 6 anni, Piperni 3 anni e uno più piccolo dal nome facilissimo, che non ricordo. Ciascuno aveva in mano, come giocattolo, un granchio e me lo mostravano con orgoglio.

Il granchio si difendeva dalle loro carezze con la strategia di sembrare morto.

Teresa mi ha chiesto come tutti cosa facevo del cum, nome balanta dalla jatropha.. “Sabon, gasolio.” è la mia risposta.

Ad un'altra siepe trovo Latna, anziano uomo grande, che vive da solo e ogni giorno passa davanti a noi per andare al pozzo ad attingere due secchi di acqua. Era appisolato ai piedi di un baob, ma dopo avermi sorriso con i pochi denti che gli son rimasti, vedendo che raccoglievo pulga si è attivato ad aiutarmi. Tentava anche di arrampicarsi. Al che è arrivata una giovane donna con due bambini, lo ha fatto scendere e con grande disinvoltura si è arrampicata lei a cogliere i semi più alti, che mi offriva con il panorama bellissimo delle sue gambe. In poco tempo abbiamo riempito un sacchetto. Quando ci siamo salutati ha preso la mia mano sinistra e guardando la fede mi ha chiesto se gliela regalavo. Ho spiegato che è il simbolo del mio casamento, assolutamente personale, e non potevo regalargliela. Ha accettato con semplicità la risposta, come fanno sempre per tutti i dinieghi.

All'ora di pranzo Latna è arrivato con un secchiello di semi bellissimi già sgranati. Sapendo che non se la passa troppo bene, l'ho ricompensato con 500 fa.

 

 

 

 
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Commenti al Post:
guerrinob
guerrinob il 02/12/09 alle 14:50 via WEB
Il tuo ragionamento sulla pressa è buono e lo approvo. Magari potrei in questo periodo informarmi se ci siano già state appicazioni di questo tipo, se hanno avuto delle difficoltà, ecc. Mi posso muovere già da ora in questo senso, se vuoi. Il problema è che la produzione di carburante dalla spremitura dei semi almeno all'inizio potrebbe deludervi. Quindi attenti ai costi aggiuntivi proprio sul carburante. La letteratura dice cose magnifiche sulla Jatropha curcas, in particolare sulle sue rese, ma io sono molto molto molto cauta. La pianta, anche se di gran moda, è in fin dei conti selvatica e poco conosciuta. Per quello che abbiamo potuto osservare in Senegal (dove comunque le condizioni ambientali sono diversissime da quelle guineane): - l'inizio della produzione può avvenire anche prima dei 2-3 anni dalla semina (nel nostro progetto le piante hanno iniziato dopo circa 6 mesi) - le prime produzioni sono quasi irrilevanti: nei 10 ettari (dove sono state piantate circa 12 mila piante), nel 2009, ovvero a un anno dalla messa in dimora, hanno raccolto 20 chili; nei 50 ettari, dove ci sono circa 60 mila piante e la piantagione ha sei mesi di età, sono stati raccolti 2 chili di semi. Non ti so dire come andrà in futuro, senza dubbio la produzione aumenterà ma non si sa di quanto e nemmeno quanto olio combustibile si arriverà a produrre quando il sistema sarà a regime. Per questo bisognerà fare delle osservazioni in un periodo sufficientemente lungo (almeno altri 4-5 anni). Anche io ho sentito che alcuni imprenditori utilizzano aree non marginali, con buona fertilità, come dici tu. Ovviamente non approvo. Fate bene a fare esperimenti sulla produzione delle siepi, è una cosa che avevo già suggerito a Guido questa estate, quindi mi trovi d'accordo. Per quanto riguarda la loro produttività: sicuramente ci sono delle tecniche colturali che possono migliorarla; è quello che si cerca di scoprire in Senegal, dove le piante sono state cresciute da seme (quindi hanno sviluppato un fittone che consente loro di resistere maggiormente alla siccità), sono potate, irrigate, trattate con prodotti specifici. Ma come ti dicevo, siamo secondo me ancora in una importante fase di osservazione. Secondo me quello che potete fare ora è: . usare la produzione in semi delle piante già esistenti - iniziare a spremerli con una pressa manuale (e dotarla di un motorino ma più avanti) - raccogliere quanti più dati possibile. Questo per ridurre al minimo la spesa iniziale e verificare se vi conviene proseguire in questa direzione oppure no. Ti terrò periodicamente aggiornato su quello che succede in Senegal e naturalmente sui risultati che il mio amico ricaverà dall'analisi dei vostri semi. L'ho infatti pregato di condividere con voi questo materiale e ti assicuro che ne era felicissimo. Appena arriveranno i primi risultati, ve li girerò. Appena avrò un attimo di tempo, leggerò il blog. Nel frattempo ti mando un abbraccio fortissimo, Manuela
(Rispondi)
 
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