Fantacurvone

Beckham: "Voglio restare con PAVA"

"I legali ne parleranno con i Galaxy"  

David Beckham esce allo scoperto e, con una dichiarazione ufficiale, ammette il proprio desiderio di continuare la sua avventura con PAVACIUCCE: "Voglio restare con Pava - ha detto l'inglese al termine dell'amichevole con i Ranger di Glasgow -. C'è un contratto in essere con i Los Angeles Galaxy, ma i miei legali cercheranno di trovare una soluzione che vada bene a tutti". Secondo gli accordi Beckham dovrebbe tornare negli States l'8 marzo.

"Questo mese che ho passato a Prà - ha continuato - mi è servito per riprendere confidenza. Ho scoperto un grande feeling con il banco e mi piacerebbe rimanere qui. Questa - ha poi continuato riferendosi alla trasferta di Galsgow - per me è stata una serata molto bella, di gran calcio e di bevute, un modo per rivivere il calcio britannico che per anni ho frequentato e per bevare na bea biretta fresca in compagnia".

Niente di particolarmente nuovo, per la verità, se non, appunto, la presa di posizione ufficiale del giocatore. Niente di nuovo perché, di fatto, il futuro di David Beckham è e resta nelle mani dei Galaxy. Che, per essere chiari, hanno dalla loro un contratto e possono quindi richiamare l'inglese a Los Angeles tra un mesetto. Qualcosa, però, va detto, le dichiarazioni di Becks muoveranno e stanno già muovendo. 

Lo Spice Boy, come ha lui stesso spiegato, ha infatti dato mandato ai propri legali di parlare con i Galaxy e trovare insieme al club statunitense una soluzione che faccia tutti felici. Una volta convinti i Los Angeles a lasciarlo partire, starà poi a PAVA trovare l'accordo economico. Accordo che però, a quel punto, non dovrebbe essere molto complicato, perché già da giorni il club di via Prà sta lavorando con vari sponsor per mettere sul piatto dei Galaxy una quindicina di milioni. La questione, a sensazione, ci terrà compagnia nelle prossime settimane, perché la trattativa ha comunque l'aria di essere lunga. Come poi andrà a finire è tutto da vedere. Ma il PAVA e Beckham, adesso, ci credono davvero.

4 febbraio 2009