Creato da beby85e il 24/09/2008
 

fantasmi o fantasie?

nella vita capita di vedere cose che non sembrano reali o sentire fatti e avvenimenti inverosimili.....bhe giudicate voi

 

 

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Post N° 42

Post n°42 pubblicato il 01 Dicembre 2008 da beby85e

ogni sera prego la luna così:

  luna mia dolce raccontami di quei prati fioriti e di pascoli infiniti

 la dove tutti erano felici

la dove ci si dava una mano nei momenti difficili

la dove un semplice villaggio era il centro dell'universo

luna mia dolce che fine hanno fatto quei bei ricordi?

la luna mi ha risposto:

ricorda sempre quei bei momenti

e portali nel cuore

perchè solo la potranno rivivrere

allora supplico la luna così:

luna fa che il domani sia migliore

proteggi i miei cari da questo mondo crudele

e donagli sempre felicità gioia e amore

dai pace alle loro anime 

 io in cambio strazierò la mia anima

per portare felicità a loro

ti amo mio dolce amore che stai con la luna

lassù nel cielo infinito

veglia su questa madre

che non vuole dimenticare

ma vorrebbe, un giorno, poter abbracciarti....

luna proteggilo e veglia su di lui così piccolo e fragile

questa poesia è dedicata a tutti i miei cari,

i famigliari e

in particolare a chi non ha potuto vedere il bene che c'è nel mondo

e per fortuna non ha visto il male

by: beby85e / urania.e / mimosa_mm

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Nella valle dei morti

Nella valle dei morti sono entrato.
La mente ardeva possente, ho cantato.
Eco fischianti e arcangeli d’abisso
mi seguivan nel viaggio. Mi scortavano
fino alle ultime barriere dei mondi
esseri limpidi d’aria ed il ricordo
di saggi antichi e splendenti che un tempo,
aquile alte, guidavano il mondo.

Per un giorno ho veduto, ho contemplato il mare
dove giacciono le ancore dei velieri scomparsi.
Ho raccolto dall’albero di vita un rosso frutto,
l’ho accostato alle labbra, l’ho baciato e ho pianto.

Quando morsi, però, morsi il mio cuore:
svanì la gioia e tace il dolce canto.
Hanno chiuso i miei occhi, mi han rubato
il frutto rosso: il fanciullo è infelice.
Dalle case di pianto non sa uscire,
non vi è alcuno a sentirlo, non vi è alcuno.
In nessun luogo al mondo vi è qualcuno.

28.III.1987

   

 

 

 

 

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STORIE DI FANTASMI PER IL DOPOCENA

Storie di fantasmi per il dopocena

In questa casa (in promo piano nella foto) visse Ettore Scognamiglio, ebanista napoletano trasferitosi a Mantova nella prima decade dell'8oo. La pronuncia di Scognamiglio risentiva con forza del vernacolo d'origine: quando diceva buono, ad esempio, pronunciava quella U di buono più profonda di un pozzo, tanto che la gente mantovana si girava per strada colpita da un suono a cui non era abituata. E nelle mescite, e in bottega, e in piazza tutti gli dicevano, Ma come parli Ettore, con quella U sembra che muggisci!!! Il pover'uomo se ne fece presto una malattia. Tutti lo schernivano per la sua pronuncia, e Scognamiglio cadde in uno stato di prostrazione da cui uscì dopo un'anno, rendendo l'anima a Dio. Dopo tre mesi i mantovani incominciarono a vedere Scognamiglio nelle sembianze di un'apparizione fantasmatica. Girava per le strade di Mantova, Scognamiglio, ululando ai passanti un profondissimo Buuuuuuuuuuuuuuuuuuuuuono.

 

 

                        

 
 
 

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