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fantasmi o fantasie?

nella vita capita di vedere cose che non sembrano reali o sentire fatti e avvenimenti inverosimili.....bhe giudicate voi

 

 

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Centuria VIII° 8

Post n°72 pubblicato il 05 Febbraio 2009 da beby85e

VIII.70
Egli entrerà villano malvagio, infame

Tiranneggiando la Mesopotamia

Tutti amici fatti d'adulterina dama,

Terra orribile nera di fisionomia.


VIII.71

Aumenterà il numero sì grande degli astronomi

Cacciati, banditi e libri censurati.

L'Anno milleseicentosette per sacri gomitoli,

Che nessuno dai consacrati si sentirà sicuro.


VIII.72

Campo Perugino ho l'enorme disfatta,

E il conflitto tutto vicino a Ravenna,

Passaggio sacro allorchè farà la festa.

Vincitore vinto cavallo mangiare l'avena.


VIII.73

Soldato Barbaro il grande Re colpire,

Ingiustamente non allontanato da morte

L'avara madre del fatto causa sarà,

Congiurato e regno in grande rimorso.


VIII.74

In terra nuova bene avanti Re entrerà,

Sottoposti a lui verranno fare accoglienza:

Sua perfidia avrà tale scontro,

Che ai cittadini luogo di festa e raccolto.


VIII.75
Il padre e figlio saranno assassinati insieme,

Il persecutore dentro suo padiglione:

La madre a Tours del figlio ventre avrà gonfio,

Nascosta verdura di foglia farfalla.


VIII.76

Più Macellaio che Re in Inghilterra,

Luogo oscuro nato per (con) forza avrà l'impero:

Vile senza fede senza legge insanguinerà terra,

Suo tempo s'approssima si vicino che io sospiro.


VIII.77

L'anticristo tre ben presto annichilirà,

Ventisette anni sangue durerà sua guerra:

Gli eretici morti, prigionieri esiliati,

Sangue corpi umani acqua rossa grandinerà (sulla) terra.


VIII.78

Un bragamas con la lingua ritorta (malvagio),

Verrà degli dei saccheggiare santuario:

Agli eretici lui aprirà le porte,

E suscitando la Chiesa militare.


VIII.79

Chi per ferro padre perderà nato da Monachella,

Di Gorgone sopra là sarà sangue portato:

In terra straniera farà si tutti di tacere,

Che brucerà lui medesimo e suo bambino.

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Nella valle dei morti

Nella valle dei morti sono entrato.
La mente ardeva possente, ho cantato.
Eco fischianti e arcangeli d’abisso
mi seguivan nel viaggio. Mi scortavano
fino alle ultime barriere dei mondi
esseri limpidi d’aria ed il ricordo
di saggi antichi e splendenti che un tempo,
aquile alte, guidavano il mondo.

Per un giorno ho veduto, ho contemplato il mare
dove giacciono le ancore dei velieri scomparsi.
Ho raccolto dall’albero di vita un rosso frutto,
l’ho accostato alle labbra, l’ho baciato e ho pianto.

Quando morsi, però, morsi il mio cuore:
svanì la gioia e tace il dolce canto.
Hanno chiuso i miei occhi, mi han rubato
il frutto rosso: il fanciullo è infelice.
Dalle case di pianto non sa uscire,
non vi è alcuno a sentirlo, non vi è alcuno.
In nessun luogo al mondo vi è qualcuno.

28.III.1987

   

 

 

 

 

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STORIE DI FANTASMI PER IL DOPOCENA

Storie di fantasmi per il dopocena

In questa casa (in promo piano nella foto) visse Ettore Scognamiglio, ebanista napoletano trasferitosi a Mantova nella prima decade dell'8oo. La pronuncia di Scognamiglio risentiva con forza del vernacolo d'origine: quando diceva buono, ad esempio, pronunciava quella U di buono più profonda di un pozzo, tanto che la gente mantovana si girava per strada colpita da un suono a cui non era abituata. E nelle mescite, e in bottega, e in piazza tutti gli dicevano, Ma come parli Ettore, con quella U sembra che muggisci!!! Il pover'uomo se ne fece presto una malattia. Tutti lo schernivano per la sua pronuncia, e Scognamiglio cadde in uno stato di prostrazione da cui uscì dopo un'anno, rendendo l'anima a Dio. Dopo tre mesi i mantovani incominciarono a vedere Scognamiglio nelle sembianze di un'apparizione fantasmatica. Girava per le strade di Mantova, Scognamiglio, ululando ai passanti un profondissimo Buuuuuuuuuuuuuuuuuuuuuono.

 

 

                        

 
 
 

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