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fantasmi o fantasie?

nella vita capita di vedere cose che non sembrano reali o sentire fatti e avvenimenti inverosimili.....bhe giudicate voi

 

 

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IL SUOCERO DI MIA ZIA

Post n°10 pubblicato il 02 Ottobre 2008 da beby85e

rieccomi a scrivere di nuovo.....voglio sfogarmi e se non dico niente esplodo di nuovo

pochi giorni fa è venuto a mancare un familiare, non era legato a me direttamente, ma stavolta l'esperienza di vedere qualcosa è andata a mia zia, io, si ho visto, ma non era per me che quell'uomo si è fatto vedere, sereno, finalmente, affianco alla sua bara che accarezzava la figlia in lacrime poi il nulla,

mia zia? ha visto e sentito di più!mio zio invecchiato di colpo, un uomo che da sicurezza, vederlo in quello stato.....una cosa indescrivibile, sono stata male, una ferita si è riaperta, e la domanda.... sempre quella "PERCHE'!!?" il ricordo di mia nonna si è fatto risentire....e le lacrime hanno cominciato 4 giorni fa per non smettere ancora di scorrere sul mio viso!

L'ho ricordata ancora, quando pregava il signore di farla morire senza sapere che io ero vicino alla porta a sentirla, o quando parlava da sola nel letto, con chi non lo so ancora, o quando diceva che si sentiva bene, invece il tumore faceva il suo corso mangiandola sempre di più!!! è questa la mia rabbia!!!

PERCHE' una donna che non ha mai fumato?  PERCHE' a lei che non ha mai fatto del male a nessuno? PERCHE'...... a mille altre cose

5 volte è entrata in coma e 5 volte ne è uscita x ogni figlia, forse una in più x quella volta che sono scoppiata a urlare perchè non rispondeva al mio "ciao nonna"

l'unica cosa che voglio dire ora è

CIAO NONNA TI VOGLIO BENE

beby

 
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Nella valle dei morti

Nella valle dei morti sono entrato.
La mente ardeva possente, ho cantato.
Eco fischianti e arcangeli d’abisso
mi seguivan nel viaggio. Mi scortavano
fino alle ultime barriere dei mondi
esseri limpidi d’aria ed il ricordo
di saggi antichi e splendenti che un tempo,
aquile alte, guidavano il mondo.

Per un giorno ho veduto, ho contemplato il mare
dove giacciono le ancore dei velieri scomparsi.
Ho raccolto dall’albero di vita un rosso frutto,
l’ho accostato alle labbra, l’ho baciato e ho pianto.

Quando morsi, però, morsi il mio cuore:
svanì la gioia e tace il dolce canto.
Hanno chiuso i miei occhi, mi han rubato
il frutto rosso: il fanciullo è infelice.
Dalle case di pianto non sa uscire,
non vi è alcuno a sentirlo, non vi è alcuno.
In nessun luogo al mondo vi è qualcuno.

28.III.1987

   

 

 

 

 

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STORIE DI FANTASMI PER IL DOPOCENA

Storie di fantasmi per il dopocena

In questa casa (in promo piano nella foto) visse Ettore Scognamiglio, ebanista napoletano trasferitosi a Mantova nella prima decade dell'8oo. La pronuncia di Scognamiglio risentiva con forza del vernacolo d'origine: quando diceva buono, ad esempio, pronunciava quella U di buono più profonda di un pozzo, tanto che la gente mantovana si girava per strada colpita da un suono a cui non era abituata. E nelle mescite, e in bottega, e in piazza tutti gli dicevano, Ma come parli Ettore, con quella U sembra che muggisci!!! Il pover'uomo se ne fece presto una malattia. Tutti lo schernivano per la sua pronuncia, e Scognamiglio cadde in uno stato di prostrazione da cui uscì dopo un'anno, rendendo l'anima a Dio. Dopo tre mesi i mantovani incominciarono a vedere Scognamiglio nelle sembianze di un'apparizione fantasmatica. Girava per le strade di Mantova, Scognamiglio, ululando ai passanti un profondissimo Buuuuuuuuuuuuuuuuuuuuuono.

 

 

                        

 
 
 

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