Creato da beby85e il 24/09/2008
 

fantasmi o fantasie?

nella vita capita di vedere cose che non sembrano reali o sentire fatti e avvenimenti inverosimili.....bhe giudicate voi

 

 

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ACCADDE A BERGAMO

Post n°29 pubblicato il 16 Ottobre 2008 da beby85e

  Nel tardo pomeriggio del 13 maggio 1944, a Ghiaie di Bonate, la Madonna apparve ad una bambina di 7 anni, Adelaide Roncalli. La bambina stava raccogliendo fiori con la sorella e alcune amichette quando, mentre contemplava un sambuco troppo lontano perché potesse raccoglierlo, vide una pioggerella dorata e subito dopo le apparve la Sacra Famiglia e la Madonna le disse, in bergamasco, che doveva essere buona, che sarebbe andata con lei in paradiso e che doveva tornare in quel posto alla stessa ora, le 18.00, per 13 giorni. Era l’unica a poterla vedere e sentire, era in estasi, e non sentì i richiami della sorella che, preoccupata corse a casa gridando che “L’Adelaide l’è morta in pè”, Adelaide è morta in piedi. Durante le prime apparizioni erano presenti solo, oltre alla piccola Adelaide, alcune amichette mentre nelle seguenti, con lo spargersi della voce anche oltre i confini di Ghiaie, si raggiunsero le 350.000 persone. C’erano fedeli e molti malati che chiedevano la grazia e alcuni testimoni sostengono che alcuni sono veramente guariti, abbandonando di colpo le stampelle, senza le quali prima non potevano nemmeno reggersi in piedi, e cominciando a camminare. Oltre ad essi erano presenti anche studiosi e professori che volevano verificare se Adelaide fosse veramente in estasi. Per questo la chiamarono per nome, la scossero, la punsero con degli spilloni sulle guance e negli occhi, accesero un fiammifero e lo fecero bruciare sotto al suo naso; ma tutto questo non servì a niente, Adelaide rimase sempre impassibile.La gente però voleva delle prove e chiese ad Adelaide di far fare dei miracoli alla Madonna. Fu così che dopo il primo ciclo di apparizioni (nove) si verificarono dei prodigi cosmici. Il prodigio cosmico di Ghiaie di Bonate fu più grandioso di quello di Fatima perché si ripeté sei volte e perché fu osservato a maggiori distanze da centinaia di migliaia di persone, persino in Piemonte e Liguria. Il grande fenomeno solare si manifestò sabato 20 maggio 1944, domenica 21 maggio, domenica 28 maggio, mercoledì 31 maggio e il giorno tredici dei due mesi successivi. I testimoni dicono di aver visto, durante l’apparizione del 20 maggio, il sole uscire dalle nubi, in una giornata che minacciava pioggia, e girare su se stesso. Al tramonto poi il disco solare era di un colore argenteo e ruotò di nuovo su se stesso a grande velocità. Altri fenomeni sono stati dei raggi di vari colori provenienti dal sole e una pioggia di stelline dorate, provenienti da uno squarcio fra le nubi a forma di croce, che si posarono sulla testa di Adelaide. 

Nemo85

LA MADONNA DI GHIAIE DI BONATE

        Così come altri luoghi Sacri, così come Lourdes, Fatima e Medjugorje ad esempio, anche Ghiaie di Bonate, in provincia di Bergamo, ha il suo caso di visione mistica.

Era il 13 maggio dell’anno 1944, anniversario dell’apparizione di Fatima (avvenuta il 13 maggio del 1917). L’Italia era ancora stretta nella morsa della guerra e la disperazione era tanta. Ma, nonostante tutto, la famiglia Roncalli riusciva a mantenersi serena ed a vivere giorno dopo giorno, grazie anche alla spensieratezza della gioventù che costituiva quella famiglia, soprattutto dei più piccini. Adelaide, Caterina, Vitoria, Maria, Luigi, Palmina Nunziatina, Romanina, fratelli e sorelle, facevano anch’essi parte di questa famiglia.

Quel sabato, loro cugina Nunziata chiese ad Adelaide di andarle a raccogliere dei fiori da porre sul piccolo altare dedicato alla Madonna, sito sul pianerottolo delle scale che portavano al primo piano della loro abitazione. Alla piccola, si unirono altre bimbe e bimbi, tra fratelli e cugini. Dopo un certo pezzo di strada, giunsero vicino ad una siepe dove crescevano sempre bellissimi fiori. Iniziarono a raccoglierli, dividendosi nei dintorni. La piccola Adelaide, di soli sette anni, voleva raggiungere un fiore di Sambuco posto troppo in alto sulla siepe, non riusciva a raggiungerlo. Rimase a guardarlo sconfortata, quando, oltre quel fiore, nel cielo sopra di lei, vide qualcosa di veramente grandioso. Una luce dorata scese verso di lei e, più s’avvicinava, più riusciva a distinguere meglio di cosa si trattasse. Vide tre ovali dai contorni dorati fermarsi a mezzaria, in direzione del Sambuco, sopra di lei. In questi tre ovali vide la Madonna, Gesù e Giuseppe. Almeno, questa fu poi la sua interpretazione. Indietreggiò di un passo, presa dalla paura, ma la voce della Madonna, in bergamasco (lingua attraverso cui tutti comunicavano abitualmente in famiglia) la rassicurò, dicendole “Non scappare che sono la Madonna!”. Le disse di essere ubbidiente e rispettosa verso il prossimo e di ritornare in quello stesso posto, a quella stessa ora (le 18.00 circa) per altre 9 sere consecutive. Poi, le disse anche: "Soffrirai molto, ma non piangere perché dopo verrai con me in paradiso (…); in questa valle di veri dolori sarai una piccola martire…" Di fatto, fino al 31 maggio vi furono 13 apparizioni, di cui le ultime accompagnate anche da fenomeni celesti miracolosi (il Sole, in certi casi, fu visto dalla folla accorsa roteare su se stesso, inoltre, non era accecante come sempre, ma tutti potevano sopportarne la vista senza socchiudere gli occhi). Gli altri bambini e bambine che le stavano attorno, vedendola così imbambolata a fissare il vuoto, si spaventarono. Sua sorella corse a casa a dire alla cugina Nunziata che “l’Adelaide l’era morta in pé!”, ma questa non prese troppo sul serio la cosa, pensando che i bambini stessero giocando. Quando Adelaide raccontò ciò che aveva visto, le vollero credere, accompagnandola nei giorni seguenti. Presto, la voce si sparse e la situazione precipitò. In tre mesi, giunsero a Ghiaie Bonate circa 3 milioni di fedeli. La gente camminava in modo disordinato, col rischio di schiacciare gli infermi che si erano portati lì, ed ora giacevano per terra, col solo desiderio di ricevere un miracolo dalla Madonna. La piccola Adelaide venne sottoposta ad un grande stress psico-fisico, la stessa Madonna la definì una “martire”. Nei giorni seguenti, venne seguita anche da scettici , religiosi e ricercatori che vollero osservarla da vicino. In un’occasione, le vennero infilati anche degli spilli nelle guance e negli occhi, ma ella non si mosse. Le accesero un fiammifero sotto il naso, ma ancora niente. La sua trance era reale, almeno così sembrava. La folla continuava ad accalcarsi pericolosamente, di giorno in giorno. Cosicché, il Vescovo ordinò a don Cortesi, parroco della città, di dire alla bambina di riferire a sua volta alla Madonna di “non farsi più vedere”. L’ultimo giorno, la bambina venne accompagnata dalle autorità nel luogo dell’apparizione come accadeva da alcuni giorni (le era oramai diventato impossibile farsi strada da sola in mezzo a quella gente) e si attese l’ultima apparizione della Madonna. Questa tardò a venire, inoltre, Adelaide venne colta anche da un male che la piegò in due, probabilmente una colica. La gente fremeva, non capiva, intimò la bimba di dar sfogo ai suoi bisogni fisiologici prima che fosse arrivata la Madonna, lì, davanti a tutti. Naturalmente, la bambina non ci riuscì. Capendo che qualcosa, quella volta, stava andando storto, la gente iniziò a borbottare. Si udì qualcuno che diceva “questa volta il Vaticano ha fatto fiasco”, altri invece, vedendo la bambina soffrire pensarono che stesse patendo tutti i mali delle persone presenti, per poi comunicarli alla Madonna. Sta di fatto che, dopo più di un’ora di attesa, alle 19.50, la bambina saltò improvvisamente in piedi e cadde nuovamente in trance. Poi, dopo quindici minuti seguì qualcosa di invisibile nel cielo sopra di lei, si piegò sulla schiena all’indietro, tanto che sembrava volesse cadere, alcuni fecero per prenderla, ma lei rimase in piedi, si ridestò e a quel punto sembrò le ritornasse tutto il male di poco prima, scoppiò a piangere e s’accasciò per terra. Il commissario di polizia, che l’aveva accompagnata per la sua incolumità, la prese e la alzò mostrandola alla folla. A quel punto, la bambina si fece coraggio e, con ancora gli occhi rossi per il pianto, alzò il rosario e lo mosse a semicerchio sulla gente. Scoppiò un applauso ed iniziò la ritirata. Il commissario di polizia teneva ancora Adelaide in braccio e don Cortesi aiutava facendo scudo col suo corpo. In seguito, la bambina raccontò che in quell’occasione la folla sembrava come impazzita, nella speranza di ricevere un miracolo, allungava le mani verso la piccola, tant’è che nella confusione mani ignote le sfilarono le calze e le graffiarono le piccole gambe. Adelaide ricevette dei messaggi che ancora oggi sono avvolti nel più stretto segreto. Vennero rivelati solo a don Cortesi e, a suo dire, si tratterebbe di profezie. Alcune di esse si sono già avverate, altre ancora no. Chissà poi cosa ci sarà di vero.

Il Vaticano è sempre stato molto cauto in questo genere di cose “soprannaturali”, come si è potuto capire anche dall’atteggiamento del Vescovo, preoccupato più dei disordini civili e politici, piuttosto che del contenuto del messaggio e dell’evento miracoloso. La stessa Chiesa, è molto restia a parlare di “miracolo”. Tuttavia, per via della corrispondenza tra l’apparizione di Ghiaie Bonate e quella di Fatima, avvenute entrambe il 13 maggio, ma a 27 anni di distanza, l’esperienza della piccola Adelaide venne definita l’“epilogo di Fatima”.

Adelaide Roncalli subì, durante tutta la vicenda, qualcosa di molto simile ad un antico processo inquisitorio. Nei giorni delle apparizioni, come abbiamo visto, venne sottoposta a maltrattamenti sia da parte degli scettici, sia da parte della folla accorsa per essere miracolata. Ma le sue avventure non terminarono il 31 maggio. Nei giorni successivi fu tenuta segregata a Bergamo per volere di don Cortesi, il quale, proprio come un moderno inquisitore, sottopose la bambina a dure prove, con l’intento di farla ritrattare. Vi riuscì facendole scrivere sul suo diario con l’inganno: "Non è vero che ho visto la Madonna. Ho detto una bugia, perché non ho visto niente. Non ho avuto il coraggio di dire la verità, ma poi ho detto tutto a don Cortesi. Adesso però sono pentita di tante bugie. Adelaide Roncalli. Bergamo-15 settembre 1945".

Il don cercò di mettere in testa alla piccola che era peccato l’aver detto al mondo di aver visto la Madonna. Adelaide, sottoposta a forti pressioni, dovette scrivere con la forza quel biglietto. Ma il Vescovo, venuto a conoscenza dei fatti, vietò a don Cortesi di vedere ancora la bambina. Così che, alla fine, fu libera di riconfermare i fatti così com’erano in origine.

Oggi, Adelaide Roncalli ha più di sessant’anni ed ha due figli. Di recente, il 20 febbraio 1989, decise di riconfermare ufficialmente e davanti al notaio la veridicità della sua storia:

"Io sottoscritta Roncalli Adelaide nata a Ghiaie di Bonate Sopra (Bg) il 23 aprile 1937, nel quarantacinquesimo anniversario torno a dichiarare, come già più volte ho fatto in occasioni precedenti, che sono assolutamente convinta di aver avuto le Apparizioni della Madonna a Ghiaie di Bonate dal 13 al 31 Maggio 1944 quando avevo sette anni. Le vicende da me dolorosamente vissute da allora, le offro a Dio ed alla legittima Autorità della Chiesa, alla quale sola appartiene di riconoscere o no quanto in tranquilla coscienza e in sicuro possesso delle mie facoltà mentali ritengo essere verità. In fede Adelaide Roncalli. 20 febbraio 1989."

 
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Nella valle dei morti

Nella valle dei morti sono entrato.
La mente ardeva possente, ho cantato.
Eco fischianti e arcangeli d’abisso
mi seguivan nel viaggio. Mi scortavano
fino alle ultime barriere dei mondi
esseri limpidi d’aria ed il ricordo
di saggi antichi e splendenti che un tempo,
aquile alte, guidavano il mondo.

Per un giorno ho veduto, ho contemplato il mare
dove giacciono le ancore dei velieri scomparsi.
Ho raccolto dall’albero di vita un rosso frutto,
l’ho accostato alle labbra, l’ho baciato e ho pianto.

Quando morsi, però, morsi il mio cuore:
svanì la gioia e tace il dolce canto.
Hanno chiuso i miei occhi, mi han rubato
il frutto rosso: il fanciullo è infelice.
Dalle case di pianto non sa uscire,
non vi è alcuno a sentirlo, non vi è alcuno.
In nessun luogo al mondo vi è qualcuno.

28.III.1987

   

 

 

 

 

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In questa casa (in promo piano nella foto) visse Ettore Scognamiglio, ebanista napoletano trasferitosi a Mantova nella prima decade dell'8oo. La pronuncia di Scognamiglio risentiva con forza del vernacolo d'origine: quando diceva buono, ad esempio, pronunciava quella U di buono più profonda di un pozzo, tanto che la gente mantovana si girava per strada colpita da un suono a cui non era abituata. E nelle mescite, e in bottega, e in piazza tutti gli dicevano, Ma come parli Ettore, con quella U sembra che muggisci!!! Il pover'uomo se ne fece presto una malattia. Tutti lo schernivano per la sua pronuncia, e Scognamiglio cadde in uno stato di prostrazione da cui uscì dopo un'anno, rendendo l'anima a Dio. Dopo tre mesi i mantovani incominciarono a vedere Scognamiglio nelle sembianze di un'apparizione fantasmatica. Girava per le strade di Mantova, Scognamiglio, ululando ai passanti un profondissimo Buuuuuuuuuuuuuuuuuuuuuono.

 

 

                        

 
 
 

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