Creato da beby85e il 24/09/2008 |
fantasmi o fantasie?
nella vita capita di vedere cose che non sembrano reali o sentire fatti e avvenimenti inverosimili.....bhe giudicate voi
NOSTRADAMUS
....
GATTI NERI
gatti neri,ma quale superstizione chi li possiede dicono che abbia fortuna e chi non l'ha porta sfortuna BALLE!!! bell'animale e dolcissimo con i padroni
CASA DI FANTASMI
« Crocifissa del secolo XX | TERESA NEUMANN » |
Teresa era nata nel 1898, figlia di un povero sarto e di una contadina che andava a lavorare a giornata. Venne educata dai suoi con una sana e gioiosa formazione cristiana, senza scrupoli. Era cresciuta allegra, vivace, amante degli scherzi innocenti.
Era solita dire di non essere capace di prendersi sul serio.
La sua giornata iniziava all’alba con la preghiera; poi il lavoro rude nei campi e in casa, senza grilli per la testa, affatto romantica, di una concretezza a tutta prova.
La domenica, la Messa festiva e la Comunione. Era una buona compagna, una cara amica verso tutti e tutte, pur nella sua riservatezza di ragazza.
A vent’anni, un giorno correndo in soccorso di alcuni vicini cui stava bruciando la cascina, per compiere rapidamente un gesto di generosità e di coraggio, non controllò bene il terreno dove stava per mettere il piede. Cadde e si procurò una lesione alla spina dorsale. Rimase, prima paralizzata alle gambe, poi, in seguito, per un’altra caduta, diventò totalmente cieca.
Intanto il padre era stato chiamato alle armi, durante la prima guerra mondiale, a combattere sul fronte occidentale, contro i francesi. Tornando le aveva portato dalla Francia l’immaginetta di una giovane carmelitana la cui storia iniziava a diffondersi in tutta Europa: una certa Teresa del Bambin Gesù, del monastero di Lisieux. Teresa Neumann
iniziò a pregarla intensamente. Il 29 aprile 1923, il giorno in cui Papa Pio XI beatificava la piccola suora francese, Teresa Neumann, stesa nel suo letto, riacquistò di colpo la vista.
Due anni dopo, il 17 maggio 1925, mentre il Papa dichiarava santa la carmelitana di Lisieux, Teresa Neumann guariva dalla paralisi e riprendeva a camminare liberamente.
Poteva ricominciare, con grande gioia la sua vita di sana e robusta contadina, lodando e benedicendo Dio. Così, la sua vita, ancor più di prima divenne un sì incondizionato a Dio.
Nella valle dei morti sono entrato.
La mente ardeva possente, ho cantato.
Eco fischianti e arcangeli d’abisso
mi seguivan nel viaggio. Mi scortavano
fino alle ultime barriere dei mondi
esseri limpidi d’aria ed il ricordo
di saggi antichi e splendenti che un tempo,
aquile alte, guidavano il mondo.
Per un giorno ho veduto, ho contemplato il mare
dove giacciono le ancore dei velieri scomparsi.
Ho raccolto dall’albero di vita un rosso frutto,
l’ho accostato alle labbra, l’ho baciato e ho pianto.
Quando morsi, però, morsi il mio cuore:
svanì la gioia e tace il dolce canto.
Hanno chiuso i miei occhi, mi han rubato
il frutto rosso: il fanciullo è infelice.
Dalle case di pianto non sa uscire,
non vi è alcuno a sentirlo, non vi è alcuno.
In nessun luogo al mondo vi è qualcuno.
28.III.1987
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