Creato da beby85e il 24/09/2008
 

fantasmi o fantasie?

nella vita capita di vedere cose che non sembrano reali o sentire fatti e avvenimenti inverosimili.....bhe giudicate voi

 

 

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le mie esperienze:

Post n°6 pubblicato il 25 Settembre 2008 da beby85e

prima dei vent'anni abitavo in una casa in affitto,la casa era composta in questo modo: come si entrava dalla porta si presentava la sala, a sinistra della porta la mia camera da letto, di fronte la mia camera, dall'altro lato della sala, la camera dei miei e sulla sinistra di quest'ultima la cucina, tra la porta d'entrata e la cucina(x chi non l'avesse capito si doveva attraversare la sala) il corridoio che portava al bagno.  Dalla cucina quindi si vedeva la maggior parte della sala.....e qui arriva il bello......un bel giorno me ne stavo in cucina a farmi i fatti miei quando vedo passare veloce una specie di mantello nero che veniva dal corridoio e attraversava la sala(PREMETTO NON MI SONO MAI FATTA DI ACIDI E L'UNICA VOLTA CHE HO TOCCATO UNO SPINELLO HO VOMITATO L'ANIMA)sono rimasta agghiacciata da questo fatto inspiegabile, anche perchè ero in casa da sola.  quando mi sono calmata mi son messa sul divano in cucina a guardarmi la tv così anche il giorno dopo..... sempre da sola in casa!che cavolo! dopo tre ore circa rientra mia madre dalla spesa e aveva una faccia da funerale......potete immaginare?....un caro amico di famiglia era morto il giorno prima, si era tolto la vita........l'orario che hanno stabilito il decesso coincideva con queste visite.........non lo sto raccontando per mettermi in mostra, è una cosa che mi è successa quindi non mi interessa se gli altri ci credano o meno........io l'ho vissuta!......e non è stata la prima e unica volta.....dopo qualche anno è successa la stessa cosa solo che stavolta si cambia storia e persona.....così ogni volta che moriva qualcuno vicino alla famiglia

posso raccontarvi anche di quando vedevo mia nonna morta qualche mese prima.....entravo dalla porta di casa dei miei nonni guardavo verso la cucina e vedevo mia nonna sul divano....salutavo tutti, andavo verso il bagno poi ricordandomi che mia nonna era morta tornavo indietro di corsa...... e lei....non c'era più.....mi manca ancora ora era fantastica, ogni tanto la rivedevo ancora, l'anno dopo è venuto a mancare mio nonno, sembrava che lo stava aspettando........ora la rivedo nei miei sogni, bella come sempre nel suo vestito a fiori

o di quando ho visto il marito di un'amica di mia madre......veniva sollevato in cielo da anime, credo, e era felice però questo mi sa che era la febbre che parlava.....quel giorno avevo la febbre quindi....

E ora a voi.........larga la foglia, stretta la via, dite la vostra che io ho detto la mia........

beby

 
Rispondi al commento:
eddy741
eddy741 il 28/09/08 alle 17:46 via WEB
Ho letto il Blog, ho visto 1 pò i video.. nn si mai ke dire di queste cose.... mi viene solo 1 aggettivo... inquietanti!
 
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Nella valle dei morti

Nella valle dei morti sono entrato.
La mente ardeva possente, ho cantato.
Eco fischianti e arcangeli d’abisso
mi seguivan nel viaggio. Mi scortavano
fino alle ultime barriere dei mondi
esseri limpidi d’aria ed il ricordo
di saggi antichi e splendenti che un tempo,
aquile alte, guidavano il mondo.

Per un giorno ho veduto, ho contemplato il mare
dove giacciono le ancore dei velieri scomparsi.
Ho raccolto dall’albero di vita un rosso frutto,
l’ho accostato alle labbra, l’ho baciato e ho pianto.

Quando morsi, però, morsi il mio cuore:
svanì la gioia e tace il dolce canto.
Hanno chiuso i miei occhi, mi han rubato
il frutto rosso: il fanciullo è infelice.
Dalle case di pianto non sa uscire,
non vi è alcuno a sentirlo, non vi è alcuno.
In nessun luogo al mondo vi è qualcuno.

28.III.1987

   

 

 

 

 

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STORIE DI FANTASMI PER IL DOPOCENA

Storie di fantasmi per il dopocena

In questa casa (in promo piano nella foto) visse Ettore Scognamiglio, ebanista napoletano trasferitosi a Mantova nella prima decade dell'8oo. La pronuncia di Scognamiglio risentiva con forza del vernacolo d'origine: quando diceva buono, ad esempio, pronunciava quella U di buono più profonda di un pozzo, tanto che la gente mantovana si girava per strada colpita da un suono a cui non era abituata. E nelle mescite, e in bottega, e in piazza tutti gli dicevano, Ma come parli Ettore, con quella U sembra che muggisci!!! Il pover'uomo se ne fece presto una malattia. Tutti lo schernivano per la sua pronuncia, e Scognamiglio cadde in uno stato di prostrazione da cui uscì dopo un'anno, rendendo l'anima a Dio. Dopo tre mesi i mantovani incominciarono a vedere Scognamiglio nelle sembianze di un'apparizione fantasmatica. Girava per le strade di Mantova, Scognamiglio, ululando ai passanti un profondissimo Buuuuuuuuuuuuuuuuuuuuuono.

 

 

                        

 
 
 

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