Creato da beby85e il 24/09/2008
 

fantasmi o fantasie?

nella vita capita di vedere cose che non sembrano reali o sentire fatti e avvenimenti inverosimili.....bhe giudicate voi

 

 

Post N° 65

Post n°65 pubblicato il 12 Gennaio 2009 da beby85e

http://www.acam.it/nostradamus.htm

sempre più interessante Nostradamus

lui e le sue previsioni mi affascinano sempre di più ..... ho trovato un bel sito anche oggi.... da tanto non scrivevo nel blog ma oggi come per magia mi è venuto un flesh .... scrivere scrivere scrivere

.....e vi racconterò ancora di nostradamus

 
 
 

fantasmi autostoppisti

Post n°64 pubblicato il 05 Gennaio 2009 da beby85e

Esistono molti casi di fantasmi autostoppisti. Questo in particolare riguarda il fantasma di una dama bianca della cittadina francese di Montpellier, che sarebbe stato visto ripetutamente da automobilisti nel maggio del 1981. La "dama" veniva vista fare l'autostop sul ciglio della strada, gli automobilisti, ignari, la facevano salire a bordo. Il fantasma dava consigli utili e metteva in guardia riguardo le insidie delle strade percorse, poi, all'improvviso, senza dire una parola, e senza che gli automobilisti se ne accorgessero, svaniva nel nulla. A quel punto, e solo allora, ci si rendeva conto che non si era trattato di un essere vivente, ma di uno spettro.

 
 
 

Post N° 63

Post n°63 pubblicato il 05 Gennaio 2009 da beby85e

BALLECHIN HOUSE

        Avete mai sentito parlare di Ballechin House?

 

Bene, allora vi mostrerò tutti i lati più misteriosi di questa cittadina nel Pertshire in Scozia. Era il 1876 quando vi morì il Magg. Steward, credente nell’Aldilà e con la passione morbosa per i cani. Pensate che ne curava ben 14, tra cui spiccava un bellissimo Black Spaniel, a lui molto caro.

 

I familiari e parenti presero in possesso la magione ed uccisero a bastonate i cani. Questo efferato gesto diede inizio ad eventi misteriosi…

 

Un nipote del maggiore si era trasferito con la moglie nell’abitazione. I primi giorni tutto sembrava tranquillo, poi incominciarono ad avvertire rumori, passi, ed anche urla strazianti svanire nel vuoto. Si ipotizzò fossero animali notturni, persone al lavoro, o solo suggestione.

 

Passata la notte, il giorno seguente i coniugi s’interrogarono su che cosa potesse essere stato a produrre quei rumori. La notte seguente si risentirono rumori di catene, urla ed anche un forte odore di pelo canino! forze misteriose facevano cadere scrivanie, sedie, sbattere porte e finestre. I coniugi, spaventati a morte, l’indomani lasciarono l’abitazione stregata, ed erano passati solamente dieci giorni dal loro arrivo. Il famoso Marchese Bute, importante membro della Società per la Ricerca Psichica, sentendo queste notizie dalla gente del posto, affittò la casa per scrutare tutti i suoi arcani misteri. Cosa fece? Organizzò una festa ed invitò persone ignare degli fatti accaduti in quella casa. I fenomeni non si fecero aspettare: dopo le 23:30 un’invitata incominciò a sentire un forte odore di pelo canino nel corridoio. Alcune luci iniziarono ad accendersi e spegnersi, si udirono ringhi e le solita urla gelide venire dal vuoto… tanto paurose che fecero scappare alcuni invitati.

 

I più coraggiosi stettero tutta la notte nell’abitazione. Si racconta che si erano materializzate alcune apparizioni di mani che tenevano un crocifisso, cuccioli di cane e zampe che penzolavano nel vuoto, per non parlare dell’apparizione più suggestiva e, nello stesso tempo, più agghiacciante: proprio un grosso Black Spaniel!
L’ultima apparizione di quella lunga notte risale alle 04:30 del mattino, quando si vide una suora piangere nel cortile della casa (una suora era stata la sorella del Maggiore, morta 16 anni prima).

 

Questa storia seminò molto scalpore ed anche tanta paura tra la gente del paese e resta tuttora negli annali della parapsicologia come una delle storie più importanti e suggestive.

  

 
 
 

AZZURRINA

Post n°61 pubblicato il 05 Gennaio 2009 da beby85e

Nella seconda metà del XIV secolo, nel castello situato a Montebello, in provincia di Rimini, nell’entroterra romagnolo, abitava la famiglia di Ugolinuccio, Signore nel 1375. La serenità donata a questa famiglia fu definitivamente, rovinosamente distrutta dalla tragica scomparsa di Guendalina Malatesta, soprannominata Azzurrina. La sua scomparsa rimane un mistero ancora oggi.

La piccola nacque albina e per questo fu accusata di stregoneria e destinata ad una morte atroce.

Pur di nasconderla e darle una speranza, i genitori non la facevano uscire dal castello e all’interno di questo la piccola era sempre piantonata da due guardie. Vano fu anche il disperato tentativo della madre di coprire i capelli della bimba con delle soluzioni naturali che, a causa della mancanza di pigmentazione dovuta alla malattia, lasciavano soltanto un velo azzurro nella candida chioma.

Ma Azzurrina non rimarrà un semplice e sbiadito ricordo del passato, ella diventerà una tra le più famose presenze dei nostri giorni.Il 21 Giugno dello stesso anno, la bimba scomparve misteriosamente nei sotterranei del castello. C’era un violento temporale e la palla con cui giocava la bambina rotolò giù nelle segrete, fino a raggiungere una stanza adibita a dispensa/ghiacciaia.Le guardie non ebbero timore visto che il cunicolo non aveva uscite. Ma dalle segrete si sentì gridare.Le guardie corsero subito in soccorso della piccola, ma non trovarono nessuno. La bimba era sparita. Quello fu il suo ultimo giorno. 

Nel 21 Giugno dell’anno 1990 la troup televisiva RAI girò un documentario all’interno del castello, e senza saperlo registrò una voce. La voce era flebile, leggera. Era come un pianto confuso tra i rumori di un lontano temporale,  non ci furono dubbi: era la voce della bambina scomparsa, la stessa di cui si narra anche in una cronaca del ‘600, custodita all’interno della biblioteca del castello. Era la voce di Azzurrina.

L’università di Bologna iniziò subito degli studi approfonditi e riuscì nell’anno 1995  sempre durante il solstizio a catturare ancora il leggero lamento che si diffondeva tra le mura del castello. Questa volta la voce era più limpida e si sentì chiaramente chiamare “mamma”. Registrarono anche il rumore della palla che rimbalzava e il ritocco delle campane. Nello stesso giorno dell’anno 2000 la stessa università, registrò ancora i lamenti della piccola. Si affermò dunque senza titubanza che quei lamenti appartenevano ad Azzurrina, la bimba scomparsa ben settecento anni prima che nella ricorrenza quinquennale della sua scomparsa si aggira nel castello giocando con la sua palla alla ricerca della sua famiglia.

Facendo un salto indietro si scopre che nel 1989, dunque, l’anno prima della prima intercettazione, il castello fu ristrutturato dagli eredi Giunti, per creare una sorta di museo con visite guidate.Si trovarono delle gallerie sotterranee, che furono murate per proteggere dai saccheggi i tesori e gli averi della famiglia. Tutte le stanze furono riaperte, tranne una.Durante la ristrutturazione, si accorsero che una stanza non era più accessibile. Danneggiare le mura che circondano quest’atrio significherebbe mettere in pericolo tutto il castello.Nessuno sa cosa contenga all’interno, ma si pensa che Azzurrina possa essere scomparsa proprio in questo luogo. Ma i misteri a Montebello non finiscono con Azzurrina. La piccola infatti si rivela solo ogni cinque anni, ma altre presenze meno timide animano giornalmente le mura del castello.

Si dice che durante le visite guidate molte persone stiano male, in preda ad improvvisi stati di ansia e svenimenti. Molti dei turisti sentono passi e voci accompagnare la guida. Altro elemento interessante è una panca color rosso sangue, dove vi è raffigurata una donna incinta all’interno di una tenda. La panca ha più di mille anni, eppure si mantiene in perfetto stato e il suo sfondo rosso sembra essere stato tinto con il sangue. Quest’oggetto fu un dono portato da una delle crociate. Esso originariamente serviva al controllo demografico. Quando il popolo da cui fu presa arrivava ad un numero prestabilito di abitanti, le donne partorienti venivano legate sulla panca con le gambe e le braccia legate, in maniera tale da impedire loro di partorire e condannarle, insieme al feto, a morte certa, non prive di terribili agonie. Nella stessa stanza dove si trova quest’oggetto, il custode, che quella sera era impegnato nelle pulizie, sentì dei rumori e quando si voltò una donna scalza camminava sul soffitto, fissandolo. La donna era a testa in giù e la sua lunga chioma sfiorava il pavimento. A rendere più credibile il racconto dell’uomo vennero in aiuto le impronte della donna rimaste indelebili sul soffitto. Solo ora, a distanza di anni iniziano a sbiadirsi, scomparendo lentamente.

Che queste presenze siano reali o una trovata dei Giunti per incrementare le visite rimane un mistero, l’unica cosa certa è che per quest’anno, 2005, durante il periodo del solstizio, a nessuno sarà concesso avvicinarsi al castello. L’università di Bologna ha bloccato le visite per meglio studiare il fenomeno. Nel frattempo, medium e contattasti di tutt’Italia giurano di essersi messi in contatto con la bambina, chi tramite la scrittura automatica, chi tramite visioni, ma nessuno di essi è ancora riuscito a ridarle la pace.

 
 
 

prof. bibliche

Post n°60 pubblicato il 05 Gennaio 2009 da beby85e

 
 
 

Post N° 59

Post n°59 pubblicato il 31 Dicembre 2008 da beby85e

L'anno scivola via
per alcuni nel buio di sé.
Con lacrime che scavano
l'animo e tolgono il respiro.
Per alcuni con una stella
luminosa che brilla nel cielo.
Con la gioia che riempie il cuore.
E tasche pieni di sogni.
Auguro di cuore a chi piange
che le lacrime si trasformino
in lacrime di felicità
e che nel buio si accenda una luce
e il respiro sia più forte di prima.
Che la gioia raggiunga il cuore di tutti
e che ogni sogno trovi la sua strada.
Che il 2009 sia un anno meraviglioso Auguri!

 
 
 

Un flash e la Madonna apre gli occhi

Post n°58 pubblicato il 29 Dicembre 2008 da beby85e

La statua religiosa, spedita da Loreto in Burundi a un missionario, è stata acquistata da una famiglia che vive a Matelica. La Chiesa esamina la vicenda

Matelica, 26 settembre 2008 - Toccherà ora alle autorità ecclesiastiche competenti giudicare il caso: ma se di prodigio ancora non si può parlare, il fenomeno generatosi su un’immagine devozionale mariana inviata in una missione africana è davvero sorprendente. Secondo padre Vittorio Blasi, missionario nel villaggio di Bujumbura in Burundi e destinatario del pacco contenente la statua della Madonna di Loreto in questione, si tratta sicuramente "di un evento incredibile che ci invita a riflettere e a pregare la Vergine celeste per la pace su questa terra".
 

A raccontare nel dettaglio quanto avvenuto è stato lo stesso padre Blasi, raggiunto telefonicamente nella sua abitazione di Petritoli, dove si trova in questi giorni in visita ai suoi familiari. Padre Blasi da molti anni opera in Burundi per permettere la costruzione di un piccolo centro di accoglienza per gli orfani della tremenda guerra civile che ha dilaniato e martoriato il piccolo Stato africano. Un’opera che inizialmente sembrava quasi impossibile, ma che si è già in gran parte realizzata, grazie soprattutto alle offerte giunte dal ricavato della vendita di migliaia di copie dei due libri Si può amare un figlio solo per il fatto di essere tale? e ...e le stelle brillano ancora, scritti dalla matelicese Loredana Lucernoni e dedicati al figlio Luca, affetto da una grave malattia e scomparso due anni fa.

 Loredana e suo marito Egidio Persichini, da anni infatti stanno portando avanti la causa degli orfani di Bujumbura, proponendo i loro libri in ogni angolo d’Italia e rispondendo regolarmente alle necessità della comunità seguita da padre Blasi e da un laico consacrato. E proprio l’ultima richiesta in ordine di tempo era stata quella di una statua mariana da inserire nella cappella dedicata alla Madonna di Loreto nel piccolo istituto della comunità, ufficialmente inaugurato lo scorso 23 agosto. La scelta dei coniugi, dato pure che la Vergine di Loreto è copatrona di Matelica, era caduta su una copia in scala della Madonna nera laureatana, inviata poi in Burundi. In mezzo alla festa del villaggio per il felice evento dell’arrivo della statua, padre Vittorio Blasi ha anche provveduto a fotografare l’oggetto sacro.

Tutto normale fin qui, se non che, al momento dello sviluppo delle foto, si è verificato il fatto sorprendente: la Vergine fotografata appare con gli occhi nettamente aperti, in modo diverso da come appariva al momento della partenza e da come tuttora appare nella piccola cappella. "Cosa sia successo non lo so — ha spiegato padre Blasi — e certamente non dipende da un fotoritocco o da un fotomontaggio, visto che al massimo in Burundi disponiamo di una vecchia macchina fotografica, acquistata da me tanti anni fa a Mogliano. Io vedo in tutto questo un prodigio mariano che ci invita alla conversione".

 Padre Vittorio ha subito contattato dall’Africa i suoi amici matelicesi, per informarli dell’accaduto e inviare i negativi per avere eventuali spiegazioni. I Persichini ovviamente non hanno potuto far altro che chiedere la consulenza di un fotografo professionista, il quale da parte sua si è dovuto limitare a constatarem che i negativi sono integri e che quindi non si può trattare di un semplice riflesso luminoso, né di un fotoritocco. 

 

La foto dunque sarebbe autentica, ma l’apparentemente inspiegabile fenomeno, per essere riconosciuto come prodigio celeste dovrà essere vagliato dalle autorità ecclesiastiche della Diocesi alle quali la famiglia matelicese ha posto il caso. Di certo resta solo la gioia di padre Blasi, della famiglia Persichini e soprattutto della comunità di orfani di Bujumbura, dove il vero grande miracolo si realizza ogni giorno, in una casa dove vivono in pace ragazzi e ragazze tutsi e hutu.

 
 
 

Metafonia: voci da un'altra dimensione

Post n°57 pubblicato il 29 Dicembre 2008 da beby85e

E’ possibile ascoltare le voci degli spiriti o comunicare con loro? Una persona razionale risponderebbe negativamente a questa domanda.Ma, per fortuna, esistono persone che uniscono alla normale e comune razionalità umana un pizzico di sana irrazionalità che permette loro di effettuare importanti ricerche, giungendo poi a delle relative scoperte che, altrimenti, rimarrebbero celate agli occhi dell’intera umanità.Da un po’ di tempo a questa parte è nata una scienza tanto interessante quanto affascinante: la Metafonia. Chiamata anche Psicofonia.Esistono ricercatori, italiani ed esteri, che hanno fatto di questa scienza una ragione di vita, conducendo costantemente molti esperimenti interessanti.La Metafonia è, in pratica, la registrazione ed il conseguente studio delle voci di entità che potremmo definire come spiriti o, più comunemente, fantasmi.Non occorre necessariamente essere dei medium per riuscire a registrare le suddette voci. Basta possedere un registratore completo di microfono, avere tanta pazienza e, in mancanza di attrezzature di analisi vocale, avere un buon orecchio nell’ascoltare ogni più piccola voce-suono di sottofondo presente nella registrazione effettuata.Uno fra i più importanti studiosi italiani di questo affascinante fenomeno è senza dubbio Paolo Benda, ricercatore e inventore di apparecchiature per la ricerca scientifica su fenomeni paranormali. Benda sta inoltre proseguendo la ricerca sulla transcomunicazione con laser modulato, iniziata dall’Ing. Theodor Rudolph, assemblando un’apparecchiatura altamente tecnologica che consentirebbe di ricevere voci-suoni e immagini da un’altra dimensione e, addirittura, dal più remoto passato.Proprio grazie alla tecnica laser Benda è riuscito a registrare chiaramente, durante uno dei suoi molteplici esperimenti, la frase “mi porti tu in cielo….” proveniente senza alcun dubbio da un’entità non appartenente alla nostra dimensione. Un’altra interessante registrazione effettuata da Benda, non ottenuta con laser ma con un normale apparecchio di registrazione, dice “mistero….nostra dimora”.Contrariamente a come tanti credono, gli spiriti non hanno un timbro vocale ben definito poiché per comunicare utilizzano l’energia presente nell’etere. Questo fatto rende le voci, in alcuni casi, molto falsate e quasi irreali.Molti studiosi consigliano, a chi volesse intraprendere questo genere di esperienze, di effettuare le registrazioni in presenza del rumore dell’acqua che scorre, perché questo incrementerebbe l’energia di modulazione.Volendo possono essere rivolte domande agli spiriti durante le registrazioni, ovviamente utilizzando sempre un nastro vergine. Le domande vanno formulate in maniera molto semplice come, ad esempio, “chi sei?” o “da dove vieni?”.Grazie alla Metafonia abbiamo modo di comunicare con l’aldilà o, perlomeno, renderci conto di come le distanze fra la nostra dimensione terrena e la “loro” siano così irrilevanti. Gli spiriti sono sempre presenti attorno a noi e, in molti casi, comunicano con noi.

 
 
 

castelraimondo

Post n°56 pubblicato il 29 Dicembre 2008 da beby85e

Nell’Università di Camerino, nell’immediato dopoguerra, il corso di studi più frequentato era quello sull’occultismo tenuto dal professor Giuseppe Stoppolini, un geniale professore di psicologia. Agli inizi di settembre del 1950 Stoppolini presentò ai suoi studenti Maria Bocca, una medium, che nel corso della lezione cadde in trance e sbalordì tutti poiché cominciò a parlare con la voce riconoscibile di morti, uomini e donne, conosciuti dai presenti. Ma verso la fine della seduta una voce sconosciuta di donna si manifestò supplicando tutti di restare ad ascoltarla. 

Testualmente la voce raccontò:

 

“Sono nata Rosa Manichelli il primo luglio del 1900, quando morii ero Rosa Spadoni ma mio marito era mancato prima di me. Siamo sepolti entrambi nel cimitero di Castelraimondo poco lontano da Camerino. Vi chiedo soltanto di aiutare altre persone perché anche a loro potrebbe accadere la stessa cosa che accadde a me. Due giorni dopo che fu stilato il mio certificato di morte, fui portata al cimitero e lì sepolta viva!” Gli studenti rimasero sconvolti a seguito di quella storia mentre Maria Bocca, dopo aver lanciato un urlo, cadde a terra svenuta. Il giorno dopo Stoppolini scoprì che effettivamente una certa Rosa Spadoni era morta all’ospedale civile di Camerino il 4 settembre del 1939, fu realmente sepolta due giorni dopo nel Cimitero di Castelraimondo. Dal momento che i parenti più prossimi di  Rosa erano morti e che nessuno si oppose all’esumazione, si procedette alla suddetta operazione il 13 settembre 1950. Oltre al professor Stoppolini, all’esumazione erano presenti degli operai ingaggiati per l’occasione, alcuni patologi dell’autorità sanitaria di Camerino, tre ufficiali in rappresentanza del governo italiano e un fotografo. La bara fu trovata dopo quasi un’ora di scavo e Stoppolini scese personalmente nella fossa  per assistere all’apertura del coperchio. La scena che ne seguì era agghiacciante, lo scheletro di Rosa giaceva supino con il cranio piegato a sinistra mentre il braccio sinistro era sollevato, con le ossa delle dita infilate nella bocca e nella gola. Le ginocchia erano piegate come nello sforzo di aprire il coperchio, ma la cosa più raccapricciante erano dei profondi graffi paralleli nella parte interna del coperchio che erano un segno evidente del tentativo di Rosa di aprirsi una via d’uscita  dalla bara con le unghie.

 

I patologi stilarono un comunicato ufficiale in cui si leggeva:

 

“E’ del tutto irrilevante sapere come il professor Stoppolini sia giunto alla conoscenza dei fatti. Dobbiamo ammettere con lui che Rosa Spadoni fu sepolta mentre si trovava in stato di coma in assenza di percepibili segni di vita e che si risvegliò nella bara quando era troppo tardi per soccorrerla.”

 
 
 

Post N° 55

Post n°55 pubblicato il 29 Dicembre 2008 da beby85e

http://forum.alfemminile.com/forum/f167/__f106_f167--episodi-strani-presenze-fatti-inspiegabili-vi-e-successo-lungo.html

per sapere mille altri episodi accaduti a altre persone eccovi il linc

 
 
 

Post N° 54

Post n°54 pubblicato il 28 Dicembre 2008 da beby85e

Non sprechiamo energie a maledire l'anno che si appresta ad andar via. Salutiamolo senza rancore e sorridiamo fiduciosi a quello che sta per arrivare!

Vi auguro un entusiasmante anno nuovo ricco di emozioni belle e sarei ipocrita a dire solo il bene, anche brutte perché quelle capitano sempre ma speriamo di non incontrarle, Buon Capodanno!

 
 
 

Post N° 53

Post n°53 pubblicato il 28 Dicembre 2008 da beby85e

 
 
 

Post N° 52

Post n°52 pubblicato il 22 Dicembre 2008 da beby85e

 
 
 

Post N° 51

Post n°51 pubblicato il 22 Dicembre 2008 da beby85e

 
 
 

Post N° 50

Post n°50 pubblicato il 22 Dicembre 2008 da beby85e

 
 
 

Post N° 49

Post n°49 pubblicato il 21 Dicembre 2008 da beby85e

http://profezie3m.altervista.org/ptm_c31g.htm

SPERO CHE IN QUESTO LINCK POTETE TROVARE CIò CHE CERCATE

 
 
 

TERESA NEUMANN

Post n°48 pubblicato il 21 Dicembre 2008 da beby85e

Il 1° settembre 1939 era scoppiata la seconda guerra mondiale. I tedeschi invadevano la Polonia e, di lì a poco, sarebbero dilagati in Europa. Perché non mancasse nulla ai soldati del terzo Reich, fu razionato il cibo ai cittadini. Così, ai tedeschi fu data una tessera che stabiliva la quantità di pane e companatico spettante a ciascuno. Ad una sola cittadina fu ritirata immediatamente la tessera annonaria. Costei non beveva, né mangiava alcunché. In compenso le fu data una doppia razione di sapone, perché ogni settimana doveva far lavare le lenzuola e la biancheria inzuppata di sangue. Questa cittadina tedesca si chiamava Teresa Neumann, era di Konnerareuth, in Alta Baviera e viveva una vicenda straordinaria che avrebbe continuato a destare per anni, l’interesse di scienziati, medici, teologi, umili e grandi credenti o miscredenti.

 
 
 

Una normale contadina

Post n°47 pubblicato il 21 Dicembre 2008 da beby85e

Teresa era nata nel 1898, figlia di un povero sarto e di una contadina che andava a lavorare a giornata. Venne educata dai suoi con una sana e gioiosa formazione cristiana, senza scrupoli. Era cresciuta allegra, vivace, amante degli scherzi innocenti.
Era solita dire di non essere capace di prendersi sul serio.

La sua giornata iniziava all’alba con la preghiera; poi il lavoro rude nei campi e in casa, senza grilli per la testa, affatto romantica, di una concretezza a tutta prova.
La domenica, la Messa festiva e la Comunione. Era una buona compagna, una cara amica verso tutti e tutte, pur nella sua riservatezza di ragazza.
A vent’anni, un giorno correndo in soccorso di alcuni vicini cui stava bruciando la cascina, per compiere rapidamente un gesto di generosità e di coraggio, non controllò bene il terreno dove stava per mettere il piede. Cadde e si procurò una lesione alla spina dorsale. Rimase, prima paralizzata alle gambe, poi, in seguito, per un’altra caduta, diventò totalmente cieca.
Intanto il padre era stato chiamato alle armi, durante la prima guerra mondiale, a combattere sul fronte occidentale, contro i francesi. Tornando le aveva portato dalla Francia l’immaginetta di una giovane carmelitana la cui storia iniziava a diffondersi in tutta Europa: una certa Teresa del Bambin Gesù, del monastero di Lisieux. Teresa Neumann
iniziò a pregarla intensamente. Il 29 aprile 1923, il giorno in cui Papa Pio XI beatificava la piccola suora francese, Teresa Neumann, stesa nel suo letto, riacquistò di colpo la vista.
Due anni dopo, il 17 maggio 1925, mentre il Papa dichiarava santa la carmelitana di Lisieux, Teresa Neumann guariva dalla paralisi e riprendeva a camminare liberamente.
Poteva ricominciare, con grande gioia la sua vita di sana e robusta contadina, lodando e benedicendo Dio. Così, la sua vita, ancor più di prima divenne un sì incondizionato a Dio.

 
 
 

Crocifissa del secolo XX

Post n°46 pubblicato il 21 Dicembre 2008 da beby85e

Un anno dopo, nel 1926, durante la settimana santa, nella quale la Chiesa celebra la memoria della morte e Risurrezione di Gesù, la giovane contadina di 28 anni scopriva nelle sue membra, mani, piedi, costato e persino sul capo, i segni della Passione di Cristo: le stigmate dolorose e sanguinanti, terribile e prezioso documento della predilezione di Dio per certe anime che chiama ad essere, anche nella carne, simili al Figlio suo.
Teresa, ben lungi dal desiderare il fenomeno, neppure lo conosceva, ma per 26 anni lo porterà nel suo corpo, sino alla morte.
Da allora, dalla notte di ogni giovedì, entrava letteralmente nei racconti evangelici della Passione. Era come se vivesse in tempo reale quei momenti e accompagnasse Gesù sino alla morte nel primo pomeriggio del venerdì, sanguinando copiosamente dalle ferite e versando sangue anche dagli occhi. La Passione di Gesù riviveva nelle membra straziate di Teresa Neumann.
I suoi studi erano stati appena quelli elementari e conosceva solo il dialetto della sua regione e un po’ il tedesco. Eppure ripeteva ad alta voce i lunghi dialoghi che sentiva dentro di sé in aramaico, greco e latino. Diversi specialisti di queste lingue antiche sedevano al suo capezzale sempre più sbalorditi dall’esattezza dei suoi discorsi.
Alle 15 del venerdì cadeva in un sonno profondo da cui si risvegliava felice, con le ferite richiuse, il corpo fresco, rivivendo nella sua carne, il mattino della domenica, il momento della Risurrezione di Cristo.
Nel suo cuore di donna, conquistato totalmente dall’amore infinito e crocifiggente di Dio, diventava sempre più una realtà unica con Gesù; la configurazione a Cristo, a partire dalla propria volontà, è la santità vera. Teresa Neumann, al di là dei fenomeni straordinari che viveva, cercava questa santità: essere come Gesù, diventare Gesù, accanto a Maria che la sosteneva.

 
 
 

La mia carne è vero cibo

Post n°45 pubblicato il 21 Dicembre 2008 da beby85e

Sin da quando era guarita dalla cecità e dalla paralisi, Teresa sentiva sempre di meno il desiderio di nutrirsi. Da quando ebbe le stigmate, per 36 anni, fino alla sua morte, non mangiò né bevve alcunché: soltanto ogni mattina, alle sei, riceveva Gesù Eucaristia. Pochi grammi di pane per ogni giorno.
Molti, giustamente, la pensavano una simulatrice. Tutto fu tentato per smascherarla, ma sempre i medici, invitati per controllarla, arrivavano scettici e se ne partivano convertiti. La Diocesi di Ratisbona, cui Teresa apparteneva, organizzò una commissione severissima che, a turno, per settimane intere, non la perse di vista neppure un istante, né di giorno, né di notte, senza mai lasciarla sola.
Altre commissioni, diverse da quella ecclesiastica, interamente formate da persone non credenti giunsero alla medesima conclusione: Teresa Neumann si nutriva di sola Eucaristia, rifiutando sempre d’istinto, quando per provarla, le offrivano un’ostia non consacrata. Ella voleva Gesù solo, viveva per Lui e di Lui, realizzando alla lettera il discorso del Divin Maestro proclamato nella sinagoga di
Cafarnao: «Chi mangia di me, vivrà per me» (Gv 6,57).
Il suo parroco, constatato con sicurezza il fenomeno che durava da anni, affermò: «In Teresa si compì alla lettera la parola di Gesù: La mia carne è vero cibo e il mio sangue vera bevanda; così come: Non di solo pane vive l’uomo. Quasi che il Cristo volesse mostrare che nutrirsi misticamente di Lui basta anche alla vita fisica».
Ed è proprio per questo fenomeno straordinario che il Reich di Hitler non diede, o meglio, ritirò a Teresa la tessera del vitto, benché già molto razionato, perché a lei bastava quell’Ostia che le portava ogni mattina il sacerdote. Così anche la burocrazia nazista rendeva testimonianza ad una meraviglia strabiliante. Era la meraviglia della follia della Croce che si realizzava in Teresa, ma quella follia l’aveva anche dotata di uno stupendo equilibrio psichico.
Al di fuori dei giorni della Passione e Risurrezione, Teresa Neumann conduceva una vita normalissima: lavorava in giardino e talvolta anche nei campi, si muoveva nei dintorni, riceveva, consolava, sosteneva i pellegrini che venivano a farle visita, rispondeva di persona ad innumerevoli lettere e qualcuno diceva che nella sua casa si operassero anche miracoli. Aveva l’aspetto florido e roseo della
serena, buona e felice casalinga della Baviera; non aveva pose da mistica, tutta semplicità, bontà e serenità, donna di una giocondità straordinaria, di chi sa di essere chiamata alla Vita senza confini!
Teresa e la sua famiglia erano decisamente antinazisti, ma Hitler non la molestò mai, perché temeva quella donna che, attraverso le sue visioni, gli annunciava il giorno dell’ira e la sua catastrofe finale. Hitler infatti era soggiogato da tutto ciò che non era spiegabile razionalmente.
Una piccola umile donna, segnata dalle piaghe del Cristo che faceva tremare Hitler e le sue famigerate SS.
Teresa si spense nel 1962, a 64 anni. Migliaia e migliaia di persone hanno sollecitato presso la Diocesi di Ratisbona l’inizio del processo di beatificazione. Non si contano più le grazie a lei attribuite, decine sono i miracoli che sarebbero stati fatti per sua intercessione da Dio.
Teresa Neumann è stata il segno vivo della presenza del Cristo vivo nella storia.
Poiché la fede è l’incontro con il Vivente, credibile, palpabile, operante, anche per mezzo dei Santi.

 
 
 

Nella valle dei morti

Nella valle dei morti sono entrato.
La mente ardeva possente, ho cantato.
Eco fischianti e arcangeli d’abisso
mi seguivan nel viaggio. Mi scortavano
fino alle ultime barriere dei mondi
esseri limpidi d’aria ed il ricordo
di saggi antichi e splendenti che un tempo,
aquile alte, guidavano il mondo.

Per un giorno ho veduto, ho contemplato il mare
dove giacciono le ancore dei velieri scomparsi.
Ho raccolto dall’albero di vita un rosso frutto,
l’ho accostato alle labbra, l’ho baciato e ho pianto.

Quando morsi, però, morsi il mio cuore:
svanì la gioia e tace il dolce canto.
Hanno chiuso i miei occhi, mi han rubato
il frutto rosso: il fanciullo è infelice.
Dalle case di pianto non sa uscire,
non vi è alcuno a sentirlo, non vi è alcuno.
In nessun luogo al mondo vi è qualcuno.

28.III.1987

   

 

 

 

 

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“Tutta la notte non potei dormire
per il chiaro di luna sul mio letto.
Udivo sempre una voce chiamare
dal Nulla il Nulla rispondeva: Sì.”

 

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TIM BURTON LA SPOSA CADAVERE

                        

 

ECCOVI LA VERITA'

 

DISEGNO DI FANTASMA IN PIANTO

                               

 

STORIE DI FANTASMI PER IL DOPOCENA

Storie di fantasmi per il dopocena

In questa casa (in promo piano nella foto) visse Ettore Scognamiglio, ebanista napoletano trasferitosi a Mantova nella prima decade dell'8oo. La pronuncia di Scognamiglio risentiva con forza del vernacolo d'origine: quando diceva buono, ad esempio, pronunciava quella U di buono più profonda di un pozzo, tanto che la gente mantovana si girava per strada colpita da un suono a cui non era abituata. E nelle mescite, e in bottega, e in piazza tutti gli dicevano, Ma come parli Ettore, con quella U sembra che muggisci!!! Il pover'uomo se ne fece presto una malattia. Tutti lo schernivano per la sua pronuncia, e Scognamiglio cadde in uno stato di prostrazione da cui uscì dopo un'anno, rendendo l'anima a Dio. Dopo tre mesi i mantovani incominciarono a vedere Scognamiglio nelle sembianze di un'apparizione fantasmatica. Girava per le strade di Mantova, Scognamiglio, ululando ai passanti un profondissimo Buuuuuuuuuuuuuuuuuuuuuono.

 

 

                        

 
 
 

MADAM FANTASMA

 
 
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