Creato da beby85e il 24/09/2008
 

fantasmi o fantasie?

nella vita capita di vedere cose che non sembrano reali o sentire fatti e avvenimenti inverosimili.....bhe giudicate voi

 

 

Post N° 44

Post n°44 pubblicato il 21 Dicembre 2008 da beby85e

Caro Babbo Natale...

Questo Natale
sotto l'albero non voglio
niente di speciale.

Vorrei che i potenti
usassero la ragione
e un pizzico d'amore

Per una volta mettessero
in moto i battiti del cuore
e tutti quei bei sentimenti.

Trasformassero finalmente
il potere usato per arrivare
in un gesto di pace.

Che ascoltassero le grida
della gente e sentissero
quelle lacrime di dolore

Che sapessero fermarsi
ad ascoltare le cose
che contano davvero.

Guardando con gli occhi
d'amore verso chi soffre
per portare nel mondo
un po' di serenità.

 
 
 

Post N° 43

Post n°43 pubblicato il 01 Dicembre 2008 da beby85e

 
 
 

Post N° 42

Post n°42 pubblicato il 01 Dicembre 2008 da beby85e

ogni sera prego la luna così:

  luna mia dolce raccontami di quei prati fioriti e di pascoli infiniti

 la dove tutti erano felici

la dove ci si dava una mano nei momenti difficili

la dove un semplice villaggio era il centro dell'universo

luna mia dolce che fine hanno fatto quei bei ricordi?

la luna mi ha risposto:

ricorda sempre quei bei momenti

e portali nel cuore

perchè solo la potranno rivivrere

allora supplico la luna così:

luna fa che il domani sia migliore

proteggi i miei cari da questo mondo crudele

e donagli sempre felicità gioia e amore

dai pace alle loro anime 

 io in cambio strazierò la mia anima

per portare felicità a loro

ti amo mio dolce amore che stai con la luna

lassù nel cielo infinito

veglia su questa madre

che non vuole dimenticare

ma vorrebbe, un giorno, poter abbracciarti....

luna proteggilo e veglia su di lui così piccolo e fragile

questa poesia è dedicata a tutti i miei cari,

i famigliari e

in particolare a chi non ha potuto vedere il bene che c'è nel mondo

e per fortuna non ha visto il male

by: beby85e / urania.e / mimosa_mm

 
 
 

messaggio ai visitatori

Post n°40 pubblicato il 27 Novembre 2008 da beby85e

ho sentito parlare di libri apocrifi o qualcosa del genere riguardanti la bibbia aiutatemi a capire e comprendere di più che io non ne so più di tanto e vorrei parlarvene ma non ho il materiale adatto.... spiegatemi e fatemi sapere qualcosa

anche se a non tutti possono piacere le cose che scrivo vi prego di comprendere che voglio solo aiutare la gente come me incuriosita e attratta da queste cose

 
 
 

Post N° 39

Post n°39 pubblicato il 23 Novembre 2008 da beby85e

                                                                 

 
 
 

Post N° 38

Post n°38 pubblicato il 22 Novembre 2008 da ner.one
Foto di beby85e

E SE INVECE FOSSE ANDATA COSI'?

 
 
 

Post N° 37

Post n°37 pubblicato il 23 Ottobre 2008 da beby85e

 
 
 

Post N° 36

Post n°36 pubblicato il 23 Ottobre 2008 da beby85e

 
 
 

IL TRIANGOLO DELLE BERMUDA:

Post n°35 pubblicato il 23 Ottobre 2008 da beby85e

Il triangolo delle Bermude, o meno correttamente delle Bermuda[1], è una zona di mare di forma per l'appunto triangolare, i cui vertici sono:

In questa zona di mare si sarebbero verificati dal 1800 in poi numerosi episodi di inspiegabili sparizioni di navi e aeromobili, per questo motivo il triangolo delle Bermude è anche soprannominato Triangolo maledetto o Triangolo del diavolo.

Nonostante la reputazione "maledetta", derivante soprattutto da opere di divulgazione misteriologica, il numero di incidenti misteriosi nel Triangolo non è affatto superiore a quello di una qualsiasi altra regione ad alta densità di traffico aeronavale. Come confermato dalla United States Coast Guard l'incidentalità è nella norma per la quantità di traffico e gli incidenti avvenuti sono derivanti da normali cause fisiche e meccaniche[2]. Resta però da spiegare l'assenza (presunta) di relitti e di corpi galleggianti e il ritrovamento di navi con le scialuppe al proprio posto ma prive di equipaggio.

 
 
 

la storia:

Post n°34 pubblicato il 23 Ottobre 2008 da beby85e

Cristoforo Colombo in uno dei suoi viaggi dice di aver visto alcuni animali sconosciuti in un' area vicina al triangolo. Alcuni marinai[senza fonte] riferiscono di avvistamenti anche di luci danzanti all'orizzonte e malfunzionamenti della bussola, ma la spiegazione per entrambe le anomalie potrebbe essere la caduta di una meteora nei dintorni della zona. La prima citazione di sparizioni risale al 1951, quando E.V.W. Jones telegrafò un articolo in merito alla perdita di alcune navi, che parlava di misteriose scomparse di navi, aerei e piccole barche nella regione del "Triangolo del diavolo". Nel 1952 in un articolo a firma George X citò altre sparizioni. raccontò di strane sparizioni marine. Nonostante la fama dell'area, le statistiche dei Lloyd's di Londra affermano con certezza che il "triangolo" non è né più né meno pericolosa di ogni altra zona dell'oceano, valutando il numero di incidenti e perdite per la quantità di traffico sostenuto: l'area è una delle vie commerciali più affollate al mondo e le percentuali di sparizione sono insignificanti se esaminate nel complesso. Ci fu una ricerca che metteva in luce gravi imprecisioni e alterazioni nell'opera di Berlitz: spesso il resoconto non coincideva con i racconti di testimoni o di persone coinvolte negli incidenti e sopravvissuti. In molti casi informazioni importanti erano omesse (come ad esempio nella scomparsa di Donald Crowhurst, riportata come mistero nonostante già allora fosse chiaro che Crowhurst aveva inventato i racconti delle sue imprese ed aveva commesso suicidio. Oppure come nel caso del cargo che Berlitz colloca come disperso nei pressi di un porto nell'Atlantico, quando in realtà era andato perso nei pressi di un porto dallo stesso nome ma nel Pacifico). Inoltre, Kusche dimostrò, tramite documentazione, come numerosi incidenti indicati come "vittime del triangolo" si erano in realtà verificati a moltissima distanza e fossero stati inclusi in malafede. La ricerca di Kusche portò ad alcune conclusioni:

  • Il numero di navi disperse è paragonabile, percentualmente, a quello di ogni altra zona dell'oceano.
  • In una zona di tempeste tropicali, molte delle scomparse sono facilmente spiegabili, oltre che per nulla misteriose.
  • Il numero di perdite è stato enormemente esagerato da una ricerca falsata.
  • Le circostanze delle scomparse sono state riportate in modo falsato da Berlitz: il caso più comune riguarda navi che sono date per disperse con mare calmo e assenza di vento, quando in realtà le registrazione dell'epoca mostrano tempeste o peggio.
  • "La leggenda del Triangolo delle Bermuda è un mistero fatto ad arte... mantenuto in vita da scrittori che volontariamente o meno fanno uso di dati errati, argomentazioni falsate, ragionamenti svianti e sensazionalismo" (Epilogo, p. 277).

In seguito alcuni autori, tra cui Gian J. Quasar, hanno sollevato obiezioni al lavoro di Kusche: cita spesso come prove affondamenti che erano già ben noti prima della pubblicazione del libro, non dati nuovi; davanti agli errori di identificazione o posizionamento di Berlitz, in alcuni casi si spinge a dire che alcune navi non siano mai esistite, nonostante vi siano registrazioni in merito; ammette in alcuni casi (come quello dello Star Tiger e del DC-3) di non essere in grado di fornire una spiegazione nonostante dichiari che sia tutto nell'ordinario.

Una spiegazione per alcune delle sparizioni riguarda la presenza di vaste sacche di metano all'interno della crosta continentale. In un documento del 1981 del United States Geological Survey si parla di emissioni di metano naturali e periodiche che possono diventare una minaccia per la galleggiabilità delle navi (alterando la saturazione di gas nell'acqua e abbassandone la densità o creando bolle di metano in superficie)

Molte ipotesi fanno pensare che le sparizioni misteriose di aerei e navi nel triangolo delle Bermude siano da imputare agli extraterrestri.

Invece, secondo gli ufologi più accreditati, gli alieni considerano come loro territorio di volo l'area del triangolo delle Bermude, essendo area da loro frequentata da secoli (è ciò che disse George Adamski, il più famoso dei contattisti[3]) e non tollerano la presenza di nessuno. Infatti pare che anche prima della famosa scomparsa del 5 dicembre 1945 di cinque aeroplani della marina USA, i piloti degli stessi dissero di vedere due globi arancioni in formazione con loro.

 
 
 

gli aerei persi:

Post n°33 pubblicato il 23 Ottobre 2008 da beby85e

 
 
 

le navi perse:

Post n°32 pubblicato il 23 Ottobre 2008 da beby85e

  • Rosalie, nave da carico francese in rotta dall'Europa a L'Avana; trovata in navigazione a vele spiegate con il carico intatto, apparentemente abbandonata dall'equipaggio all'interno del Triangolo, nel 1840.
  • HMS Atalanta, fregata britannica con 290 persone a bordo; scomparsa al largo di Bermuda sulla rotta per l'Inghilterra, nel gennaio 1880.
  • Freya, brigantino tedesco, trovato abbandonato dall'equipaggio, inclinato e parzialmente disalberato, alla deriva al largo di Manzanillo (Cuba), nell'ottobre 1902.
  • USS Cyclops, nave da rifornimento della Marina degli Stati Uniti, in rotta dalle Barbados a Norfolk (Virginia), equipaggio di 309 persone; scomparsa dopo la partenza il 4 marzo 1918.
  • Raifuku Maru, nave da carico giapponese, scomparsa tra le Bahamas e Cuba, nel 1924.
  • SS Cotopaxi, scomparsa sulla rotta fra Charleston (South Carolina) e L'Avana, nel 1925.
  • Stavenger, nave da carico, equipaggio di 43 persone; scomparsa presso Cat Island, nel 1931.
  • John and Mary, un due alberi registrato a New York; trovato abbandonato dall'equipaggio a 80 chilometri a sud di Bermuda, nell'aprile 1932.
  • Anglo-Australian, nave da carico britannica, equipaggio di 39 persone, salpata da Cardiff e diretta nella Columbia Britannica; scomparsa ad ovest delle Azzorre, nel marzo 1938.
  • Gloria Colite, yacht salpato da Saint Vincent e trovato abbandonato dall'equipaggio a 320 chilometri a sud di Mobile (Alabama), nel febbraio 1940.
  • Proteus, nave da rifornimento, gemella della USS Cyclops scomparsa sulla rotta St.Thomas-Norfolk, Virginia 1941.
  • Rubicon, nave da carico cubana, trovata abbandonata dall'equipaggio al largo della costa della Florida, il 22 ottobre 1944.
  • SS Sandra, nave da carico in rotta da Savannah (Georgia) a Puerto Cabello (Venezuela), scomparsa dopo aver superato Saint Augustine (Florida) nel giugno 1950, trasportava 340 tonnellate di insetticida.
  • Connemara IV, yacht trovato abbandonato a 640 chilometri a sud ovest di Bermuda, nel settembre 1955.
  • Marine Sulphur Queen, nave da carico, sulla rotta da Beaumont (Texas) a Norfolk (Virginia); scomparsa nei pressi di Dry Tortuga, il 2 febbraio 1963.
  • Sno' Boy, peschereccio con equipaggio di 40 persone; scomparso sulla rotta da Kingston a Northeast Cay (isolotto a 130 chilometri a sud della Giamaica), il 1 luglio 1963.
  • Revonoc, yacht da gara; scomparso vicino alla costa, nel dicembre 1967.
  • Witchcraft, motoscafo da crociera; trovato ancorato al largo di Miami, senza il proprietario e il passeggero, il 24 dicembre 1967.
  • Milton Iatrides, nave da carico, scomparsa sulla rotta da New Orleans a Città del Capo, nell'aprile 1970.
  • Anita, nave da carico, equipaggio di 32 persone; scomparsa sulla rotta da Newport News (Virginia) alla Germania, nel marzo 1973.
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    ANCORA QUALCOSA SULL'11 SETTEMBRE

    Post n°31 pubblicato il 17 Ottobre 2008 da beby85e

     
     
     

    Post N° 30

    Post n°30 pubblicato il 16 Ottobre 2008 da beby85e

    "Gesù disse: Colui che scopre l'interpretazione di queste parole non gusterà la morte..

    Colui che cerca non desista dal cercare fino a quando non avrà trovato; quando avrà trovato si stupirà. Quando si sarà stupito, si turberà e dominerà su tutto.

    Conosci ciò che ti sta davanti, e si manifesterà ciò che ti è nascosto. Giacché non vi è nulla di nascosto che non sarà manifestato."

    Sono questi alcuni dei passi principali di un antico testo conosciuto come "Il Quinto Vangelo".

     
     
     

    ACCADDE A BERGAMO

    Post n°29 pubblicato il 16 Ottobre 2008 da beby85e

      Nel tardo pomeriggio del 13 maggio 1944, a Ghiaie di Bonate, la Madonna apparve ad una bambina di 7 anni, Adelaide Roncalli. La bambina stava raccogliendo fiori con la sorella e alcune amichette quando, mentre contemplava un sambuco troppo lontano perché potesse raccoglierlo, vide una pioggerella dorata e subito dopo le apparve la Sacra Famiglia e la Madonna le disse, in bergamasco, che doveva essere buona, che sarebbe andata con lei in paradiso e che doveva tornare in quel posto alla stessa ora, le 18.00, per 13 giorni. Era l’unica a poterla vedere e sentire, era in estasi, e non sentì i richiami della sorella che, preoccupata corse a casa gridando che “L’Adelaide l’è morta in pè”, Adelaide è morta in piedi. Durante le prime apparizioni erano presenti solo, oltre alla piccola Adelaide, alcune amichette mentre nelle seguenti, con lo spargersi della voce anche oltre i confini di Ghiaie, si raggiunsero le 350.000 persone. C’erano fedeli e molti malati che chiedevano la grazia e alcuni testimoni sostengono che alcuni sono veramente guariti, abbandonando di colpo le stampelle, senza le quali prima non potevano nemmeno reggersi in piedi, e cominciando a camminare. Oltre ad essi erano presenti anche studiosi e professori che volevano verificare se Adelaide fosse veramente in estasi. Per questo la chiamarono per nome, la scossero, la punsero con degli spilloni sulle guance e negli occhi, accesero un fiammifero e lo fecero bruciare sotto al suo naso; ma tutto questo non servì a niente, Adelaide rimase sempre impassibile.La gente però voleva delle prove e chiese ad Adelaide di far fare dei miracoli alla Madonna. Fu così che dopo il primo ciclo di apparizioni (nove) si verificarono dei prodigi cosmici. Il prodigio cosmico di Ghiaie di Bonate fu più grandioso di quello di Fatima perché si ripeté sei volte e perché fu osservato a maggiori distanze da centinaia di migliaia di persone, persino in Piemonte e Liguria. Il grande fenomeno solare si manifestò sabato 20 maggio 1944, domenica 21 maggio, domenica 28 maggio, mercoledì 31 maggio e il giorno tredici dei due mesi successivi. I testimoni dicono di aver visto, durante l’apparizione del 20 maggio, il sole uscire dalle nubi, in una giornata che minacciava pioggia, e girare su se stesso. Al tramonto poi il disco solare era di un colore argenteo e ruotò di nuovo su se stesso a grande velocità. Altri fenomeni sono stati dei raggi di vari colori provenienti dal sole e una pioggia di stelline dorate, provenienti da uno squarcio fra le nubi a forma di croce, che si posarono sulla testa di Adelaide. 

    Nemo85

    LA MADONNA DI GHIAIE DI BONATE

            Così come altri luoghi Sacri, così come Lourdes, Fatima e Medjugorje ad esempio, anche Ghiaie di Bonate, in provincia di Bergamo, ha il suo caso di visione mistica.

    Era il 13 maggio dell’anno 1944, anniversario dell’apparizione di Fatima (avvenuta il 13 maggio del 1917). L’Italia era ancora stretta nella morsa della guerra e la disperazione era tanta. Ma, nonostante tutto, la famiglia Roncalli riusciva a mantenersi serena ed a vivere giorno dopo giorno, grazie anche alla spensieratezza della gioventù che costituiva quella famiglia, soprattutto dei più piccini. Adelaide, Caterina, Vitoria, Maria, Luigi, Palmina Nunziatina, Romanina, fratelli e sorelle, facevano anch’essi parte di questa famiglia.

    Quel sabato, loro cugina Nunziata chiese ad Adelaide di andarle a raccogliere dei fiori da porre sul piccolo altare dedicato alla Madonna, sito sul pianerottolo delle scale che portavano al primo piano della loro abitazione. Alla piccola, si unirono altre bimbe e bimbi, tra fratelli e cugini. Dopo un certo pezzo di strada, giunsero vicino ad una siepe dove crescevano sempre bellissimi fiori. Iniziarono a raccoglierli, dividendosi nei dintorni. La piccola Adelaide, di soli sette anni, voleva raggiungere un fiore di Sambuco posto troppo in alto sulla siepe, non riusciva a raggiungerlo. Rimase a guardarlo sconfortata, quando, oltre quel fiore, nel cielo sopra di lei, vide qualcosa di veramente grandioso. Una luce dorata scese verso di lei e, più s’avvicinava, più riusciva a distinguere meglio di cosa si trattasse. Vide tre ovali dai contorni dorati fermarsi a mezzaria, in direzione del Sambuco, sopra di lei. In questi tre ovali vide la Madonna, Gesù e Giuseppe. Almeno, questa fu poi la sua interpretazione. Indietreggiò di un passo, presa dalla paura, ma la voce della Madonna, in bergamasco (lingua attraverso cui tutti comunicavano abitualmente in famiglia) la rassicurò, dicendole “Non scappare che sono la Madonna!”. Le disse di essere ubbidiente e rispettosa verso il prossimo e di ritornare in quello stesso posto, a quella stessa ora (le 18.00 circa) per altre 9 sere consecutive. Poi, le disse anche: "Soffrirai molto, ma non piangere perché dopo verrai con me in paradiso (…); in questa valle di veri dolori sarai una piccola martire…" Di fatto, fino al 31 maggio vi furono 13 apparizioni, di cui le ultime accompagnate anche da fenomeni celesti miracolosi (il Sole, in certi casi, fu visto dalla folla accorsa roteare su se stesso, inoltre, non era accecante come sempre, ma tutti potevano sopportarne la vista senza socchiudere gli occhi). Gli altri bambini e bambine che le stavano attorno, vedendola così imbambolata a fissare il vuoto, si spaventarono. Sua sorella corse a casa a dire alla cugina Nunziata che “l’Adelaide l’era morta in pé!”, ma questa non prese troppo sul serio la cosa, pensando che i bambini stessero giocando. Quando Adelaide raccontò ciò che aveva visto, le vollero credere, accompagnandola nei giorni seguenti. Presto, la voce si sparse e la situazione precipitò. In tre mesi, giunsero a Ghiaie Bonate circa 3 milioni di fedeli. La gente camminava in modo disordinato, col rischio di schiacciare gli infermi che si erano portati lì, ed ora giacevano per terra, col solo desiderio di ricevere un miracolo dalla Madonna. La piccola Adelaide venne sottoposta ad un grande stress psico-fisico, la stessa Madonna la definì una “martire”. Nei giorni seguenti, venne seguita anche da scettici , religiosi e ricercatori che vollero osservarla da vicino. In un’occasione, le vennero infilati anche degli spilli nelle guance e negli occhi, ma ella non si mosse. Le accesero un fiammifero sotto il naso, ma ancora niente. La sua trance era reale, almeno così sembrava. La folla continuava ad accalcarsi pericolosamente, di giorno in giorno. Cosicché, il Vescovo ordinò a don Cortesi, parroco della città, di dire alla bambina di riferire a sua volta alla Madonna di “non farsi più vedere”. L’ultimo giorno, la bambina venne accompagnata dalle autorità nel luogo dell’apparizione come accadeva da alcuni giorni (le era oramai diventato impossibile farsi strada da sola in mezzo a quella gente) e si attese l’ultima apparizione della Madonna. Questa tardò a venire, inoltre, Adelaide venne colta anche da un male che la piegò in due, probabilmente una colica. La gente fremeva, non capiva, intimò la bimba di dar sfogo ai suoi bisogni fisiologici prima che fosse arrivata la Madonna, lì, davanti a tutti. Naturalmente, la bambina non ci riuscì. Capendo che qualcosa, quella volta, stava andando storto, la gente iniziò a borbottare. Si udì qualcuno che diceva “questa volta il Vaticano ha fatto fiasco”, altri invece, vedendo la bambina soffrire pensarono che stesse patendo tutti i mali delle persone presenti, per poi comunicarli alla Madonna. Sta di fatto che, dopo più di un’ora di attesa, alle 19.50, la bambina saltò improvvisamente in piedi e cadde nuovamente in trance. Poi, dopo quindici minuti seguì qualcosa di invisibile nel cielo sopra di lei, si piegò sulla schiena all’indietro, tanto che sembrava volesse cadere, alcuni fecero per prenderla, ma lei rimase in piedi, si ridestò e a quel punto sembrò le ritornasse tutto il male di poco prima, scoppiò a piangere e s’accasciò per terra. Il commissario di polizia, che l’aveva accompagnata per la sua incolumità, la prese e la alzò mostrandola alla folla. A quel punto, la bambina si fece coraggio e, con ancora gli occhi rossi per il pianto, alzò il rosario e lo mosse a semicerchio sulla gente. Scoppiò un applauso ed iniziò la ritirata. Il commissario di polizia teneva ancora Adelaide in braccio e don Cortesi aiutava facendo scudo col suo corpo. In seguito, la bambina raccontò che in quell’occasione la folla sembrava come impazzita, nella speranza di ricevere un miracolo, allungava le mani verso la piccola, tant’è che nella confusione mani ignote le sfilarono le calze e le graffiarono le piccole gambe. Adelaide ricevette dei messaggi che ancora oggi sono avvolti nel più stretto segreto. Vennero rivelati solo a don Cortesi e, a suo dire, si tratterebbe di profezie. Alcune di esse si sono già avverate, altre ancora no. Chissà poi cosa ci sarà di vero.

    Il Vaticano è sempre stato molto cauto in questo genere di cose “soprannaturali”, come si è potuto capire anche dall’atteggiamento del Vescovo, preoccupato più dei disordini civili e politici, piuttosto che del contenuto del messaggio e dell’evento miracoloso. La stessa Chiesa, è molto restia a parlare di “miracolo”. Tuttavia, per via della corrispondenza tra l’apparizione di Ghiaie Bonate e quella di Fatima, avvenute entrambe il 13 maggio, ma a 27 anni di distanza, l’esperienza della piccola Adelaide venne definita l’“epilogo di Fatima”.

    Adelaide Roncalli subì, durante tutta la vicenda, qualcosa di molto simile ad un antico processo inquisitorio. Nei giorni delle apparizioni, come abbiamo visto, venne sottoposta a maltrattamenti sia da parte degli scettici, sia da parte della folla accorsa per essere miracolata. Ma le sue avventure non terminarono il 31 maggio. Nei giorni successivi fu tenuta segregata a Bergamo per volere di don Cortesi, il quale, proprio come un moderno inquisitore, sottopose la bambina a dure prove, con l’intento di farla ritrattare. Vi riuscì facendole scrivere sul suo diario con l’inganno: "Non è vero che ho visto la Madonna. Ho detto una bugia, perché non ho visto niente. Non ho avuto il coraggio di dire la verità, ma poi ho detto tutto a don Cortesi. Adesso però sono pentita di tante bugie. Adelaide Roncalli. Bergamo-15 settembre 1945".

    Il don cercò di mettere in testa alla piccola che era peccato l’aver detto al mondo di aver visto la Madonna. Adelaide, sottoposta a forti pressioni, dovette scrivere con la forza quel biglietto. Ma il Vescovo, venuto a conoscenza dei fatti, vietò a don Cortesi di vedere ancora la bambina. Così che, alla fine, fu libera di riconfermare i fatti così com’erano in origine.

    Oggi, Adelaide Roncalli ha più di sessant’anni ed ha due figli. Di recente, il 20 febbraio 1989, decise di riconfermare ufficialmente e davanti al notaio la veridicità della sua storia:

    "Io sottoscritta Roncalli Adelaide nata a Ghiaie di Bonate Sopra (Bg) il 23 aprile 1937, nel quarantacinquesimo anniversario torno a dichiarare, come già più volte ho fatto in occasioni precedenti, che sono assolutamente convinta di aver avuto le Apparizioni della Madonna a Ghiaie di Bonate dal 13 al 31 Maggio 1944 quando avevo sette anni. Le vicende da me dolorosamente vissute da allora, le offro a Dio ed alla legittima Autorità della Chiesa, alla quale sola appartiene di riconoscere o no quanto in tranquilla coscienza e in sicuro possesso delle mie facoltà mentali ritengo essere verità. In fede Adelaide Roncalli. 20 febbraio 1989."

     
     
     

    bergamo:

    Post n°28 pubblicato il 16 Ottobre 2008 da beby85e

     Lungo la strada che da Bergamo porta a Seriate si trova il cosiddetto Portone del Diavolo. Si tratta di un arco di marmo che un tempo appartenne ad una grande villa, ormai scomparsa e si dice che fu costruito in una sola notte dal Diavolo in persona, senza farsi accorgere da nessuno. In effetti, lasciò solo un indizio della sua presenza: un forte odore di zolfo, che ancora oggi si può sentire poco prima di un temporale.

     
     
     

    Post N° 26

    Post n°26 pubblicato il 16 Ottobre 2008 da beby85e

    Questo inquietante articolo di Giuseppe Cosco è stato pubblicato nel numero 21 della rivista "Oltre la conoscenza" (febbraio 1998). Cosco, che è un apprezzato studioso di grafologia e saggista di successo, autore di numerosi ed interessanti lavori, si rivela così anche un profondo studioso di esoterismo.

     

    a seguire due tratti del suo articolo

     
     
     

    Le vite parallele

    Post n°25 pubblicato il 16 Ottobre 2008 da beby85e

     

    Sono state rilevate analogie incredibili tra vicende umane totalmente estranee tra loro. Dalla storia delle due donne di nome Edna, come da quella dei due presidenti Lincoln e Kennedy, si ricava la certezza che vi sono coincidenze troppo precise per essere casuali. Forse ciascuno di noi ha un "sosia", un altro che vive la nostra stessa vita come la fotocopia di un disegno già tracciato nel grande libro del destino.

    Lo studioso J. Goodavage è riuscito a raccogliere, in molti anni di lavoro, numerose vicende degne di essere analizzate a fondo. Egli ha infatti, in diversi casi, riscontrato un notevole parallellismo tre le vite di persone, anche molto lontane tra loro, o comunque che ignoravano ognuna l'esistenza dell'altra. Le coincidenze prese in esame sono a volte davvero sorprendenti, non rientrano nel normale ordine delle cose. Goodavage, nel suo libro "Astrology: The Space Age Scienze", racconta, ad esempio, di numerosi aspetti in comune tra la vita e la morte di due individui: Donald Chapman e Donald Brazill, entrambi nati il 5 settembre del 1933, il primo, nella cittadina di Eureka e, il secondo, a Ferndale in California.

    Una domenica mattina del 10 settembre 1956, esattamente cinque giorni dopo il compleanno di Chapman e di Brazill, i due giovani guidavano la propria auto sulla statale 101 a sud di Eureka e ritornavano alle proprie abitazioni. Avevano riaccompagnato le proprie fidanzate, ciascuna delle quali risiedeva nella città dell'altra, quando, improvvisamente, si scontrarono frontalmente con le proprie auto morendo sul colpo. I certificati di morte indicano che tutti e due morirono per le gravi ferite riportate alla testa.

    Un caso altrettanto evidente di parallelismo, narrato sempre da Goodavage, riguarda due donne nate nello stesso giorno e aventi lo stesso nome ma senza alcun rapporto di parentela: Edna Hanna e Edna Osborne. Nel 1939, nell'ospedale di Hackensack nel New Jersey, tutte e due partorirono, nello stesso istante, due bambine, a cui diedero lo stesso nome: Patricia Edna. Goodavage, interrogate le due donne, scoprì dell'altro.


    I loro mariti svolgevano lo stesso lavoro ed erano proprietari di un'automobile della stessa marca e di identico colore. Entrambe le coppie si erano sposate esattamente tre anni e mezzo prima, nello stesso giorno. I due uomini erano nati nello stesso anno, mese e giorno; identica circostanza per le loro mogli. Le due donne avevano i capelli castani e gli occhi azzurri, la stessa altezza e lo stesso peso. Entrambe le coppie avevano comprato nello stesso giorno un cane a cui avevano dato il nome di Spot.

    Esistono molti altri casi ancora in cui le vite di alcuni individui presentano somiglianze impressionanti. L' 8 novembre del 1981 "Il Giornale d'Italia" riportò un fatto incredibile relativo alla morte contemporanea di due fratelli. Ada e Guido P. cessarono di vivere alla stessa ora, in circostanze analoghe e per cause identiche. I fratelli morirono l'uno distante dall'altro circa 300 chilometri. Il professore Guido P. docente alla "Normale" di Pisa con la sua "127" nei pressi di Pisa, causa un probabile malore, perde il controllo dell'auto e va a schiantarsi contro un albero. Soccorso, muore prima di arrivare in ospedale, sono le tredici. Alla stessa ora, a Milano, sua sorella Ida, pure insegnante, mentre guida la sua auto veniva colta da un malore e andava a sbattere violentemente contro un albero, morendo.

    Non meno sconcertante è il caso narrato dal professor T. Bouchard dell'Università del Minnesota sul "Corriere del Medico" del 12 giugno del 1980. I gemelli Jim Springer e Jim Lewis erano stati adottati da due famiglie dell'Ohio e nessuno dei due sapeva dell'esistenza dell'altro. Entrambi si laurearono in legge e iniziarono a lavorare part-time come aiuto sceriffo. Tutti e due scelgono la Florida per trascorrere le ferie. Acquistano un cane che chiamano Toy. Le loro mogli si chiamano, entrambe, Linda. Divorziati, sposano due ragazze di nome Betty. I figli si chiamano James Allan. Fumano le stesse sigarette e si intendono tutti e due di falegnameria.

     
     
     

    Abramo Lincoln e John Fitzgerald Kennedy

    Post n°24 pubblicato il 16 Ottobre 2008 da beby85e

    Misteri analoghi a quelli finora raccontati costellarono persino la vita e la morte dei presidenti americani Abraham Lincoln (1809-1865) e John Fitzgerald Kennedy (1917-1963). Si racconta inoltre che Lincoln appaia sempre alla vigilia della morte di un altro presidente e pare, infatti, che sia apparso anche a John Kennedy il giorno prima di partire per Dallas, sua ultima fatale visita. Tantissime e straordinarie furono le coincidenze, che costellarono la vita e la morte di questi due presidenti. Troppe, per essere sbrigativamente attribuite al caso.

    Innanzitutto, Lincoln venne eletto presidente nel 1860. Kennedy, esattamente 100 anni dopo, nel 1960. Lincoln fu ucciso di venerdì, alla presenza della moglie. Anche Kennedy venne assassinato mentre era al fianco di sua moglie, e di venerdì. Ad entrambi i presidenti spararono, e tutti e due furono colpiti da dietro e alla nuca. Subito dopo l'attentato, ricevettero i primi soccorsi dalla propria moglie. Lincoln e Kennedy morirono senza riprendere conoscenza.

    Oltre ai particolari della morte in comune, ne esistono altri. La moglie del presidente Lincoln perse un figlio, mentre risiedeva alla Casa Bianca. La stessa cosa accadde alla moglie di Kennedy. Sia Lincoln che Kennedy avevano avuto 4 figli e, al momento della loro uccisione, solo 2 di questi erano vivi. Il vice di Lincoln si chiamava Johnson ed era nato nel 1808. Il vice di Kennedy si chiamava, pure, Johnson ed era nato nel 1908, a distanza di 100 anni esatti dall'altro.

    L'assassino di Lincoln si chiamava John Wilkes Bootk ed era nato nel 1839. L'assassino di Kennedy, Lee Harvey Oswald, era nato nel 1939, 100 anni dopo l'altro. E', pure, perlomeno curioso osservare che la somma delle lettere che compongono nome e cognome dell'assassino di Lincoln dà 15 come totale e così è anche per l'assassino di Kennedy.

    Ma le coincidenze straordinarie non finiscono qui. John Wilkes Booth e Lee Harvey Oswald erano entrambi sudisti. Tutti e due i presidenti avevano condotto aspre battaglie per i diritti civili dei negri: Lincoln con il Proclama di Emancipazione e Kennedy con la legge sui Diritti Civili. Al momento dell'attentato Lincoln e Kennedy si trovavano assieme, oltre alle proprie mogli, ad una coppia di amici. Per quanto riguarda le coppie di amici, le donne rimasero illese, gli uomini furono feriti dagli attentatori (il maggiore Rathbone nel 1865 e il governatore Connally nel 1973).

    Il segretario di Lincoln si chiamava Kennedy e cercò di dissuadere il presidente dall'andare a teatro quella sera. La segretaria di Kennedy si chiamava Lincoln e, anche lei, tentò di convincere il presidente a non andare a Dallas. Un altro fatto abbastanza singolare è che il marito della donna si chiamava Abraham, come Lincoln. Quando avvenne l'attentato, Kennedy stava attraversando le vie di Dallas su un'auto - guarda caso - di marca Lincoln, prodotta dal gruppo Ford. Booth assassinò Lincoln in un teatro e si rifugiò in un magazzino. Oswald sparò a Kennedy da un magazzino e si rifugiò in un teatro. Booth spirò 11 giorni dopo Abramo Lincoln, entrambi alle 7,20 del mattino. Oswald morì 48 ore dopo Kennedy, pure, alla stessa ora, le 13. A Lincoln successe Andrew Johnson e a Kennedy Lindon Johnson. Durante il loro ultimo anno di presidenza, sia Andrew sia Lindon Johnson furono travolti da uno scandalo politico, che impedì loro di candidarsi per un nuovo mandato.

    Alcuni studiosi attribuiscono ai numeri particolari poteri. Vi sono strabilianti casi di ciclicità storica. Mouèsan de la Villoret enuncia, al proposito, sette leggi. La prima afferma che esiste "...un rapporto costante fra il numero effettivo dei capi di uno Stato o dei principi di una dinastia e la somma delle cifre, sia della prima, che dell'ultima data o delle due riunite".

    Studiando la dinastia dei Merovingi, Mouèsan de la Villoret scoprì che l'incoronazione di Clodione, primo re, si verificò nell'anno 427, che, sommato a sé stesso, (4+2+7) dà 13 e che anche quella dell'ultimo re, Childerico II, che avvenne nell'anno 670, (6+7) dà ancora 13. I re Merovingi furono 13.

    Un altro enunciato afferma che, capovolgendo la data iniziale di una monarchia, si ottiene l'anno della sua fine. Ad esempio, l'anno d'inizio dei Carolingi: il 789 invertito ci dà l'anno dell'estinzione della monarchia carolingia. Il dogato di Venezia ha inizio il 697; invertendo l'anno in questione si ottiene quello della sua fine: 1796.

    Il numero 3 influenzò, con insistenza, la vita del principe Bismark. Egli, infatti, servì 3 sovrani, combattè 3 guerre, fu l'artefice della stipulazione di 3 trattati di pace, rese possibile l'incontro di 3 inperatori e preparò la Triplice Alleanza. I simboli araldici del suo casato furono le foglie del trifoglio e 3 foglie di quercia col motto "In trinitate rebur". Ebbe, ancora, 3 figli, 3 possedimenti e controllò 3 partiti: i conservatori, i liberali e gli ultramontani.

    In relazioni a certi cicli, che segnano eventi luttuosi, vi è un esempio molto illuminante ci viene dalla storia dei re d'Inghilterra. Sto parlando del "sabato nero" della monarchia inglese. Un sabato, il 18 marzo del 1702, morì Guglielmo II. Un sabato, l'1 agosto del 1704, trapassò la regina Anna. Anche di sabato, il 10 giugno 1727, morì Giorgio I° e, sempre di sabato, il 25 ottobre 1760, si spense Giorgio II°. Di sabato morì anche Giorgio III°, era il 30 gennaio 1820. Ancora di sabato, il 26 giugno 1830, morì Giorgio IV. Identica sorte toccò ad Eduardo VII, quando morì era sabato 7 maggio 1910.

     
     
     

    Post N° 23

    Post n°23 pubblicato il 16 Ottobre 2008 da beby85e

     
     
     

    Nella valle dei morti

    Nella valle dei morti sono entrato.
    La mente ardeva possente, ho cantato.
    Eco fischianti e arcangeli d’abisso
    mi seguivan nel viaggio. Mi scortavano
    fino alle ultime barriere dei mondi
    esseri limpidi d’aria ed il ricordo
    di saggi antichi e splendenti che un tempo,
    aquile alte, guidavano il mondo.

    Per un giorno ho veduto, ho contemplato il mare
    dove giacciono le ancore dei velieri scomparsi.
    Ho raccolto dall’albero di vita un rosso frutto,
    l’ho accostato alle labbra, l’ho baciato e ho pianto.

    Quando morsi, però, morsi il mio cuore:
    svanì la gioia e tace il dolce canto.
    Hanno chiuso i miei occhi, mi han rubato
    il frutto rosso: il fanciullo è infelice.
    Dalle case di pianto non sa uscire,
    non vi è alcuno a sentirlo, non vi è alcuno.
    In nessun luogo al mondo vi è qualcuno.

    28.III.1987

       

     

     

     

     

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    In questa casa (in promo piano nella foto) visse Ettore Scognamiglio, ebanista napoletano trasferitosi a Mantova nella prima decade dell'8oo. La pronuncia di Scognamiglio risentiva con forza del vernacolo d'origine: quando diceva buono, ad esempio, pronunciava quella U di buono più profonda di un pozzo, tanto che la gente mantovana si girava per strada colpita da un suono a cui non era abituata. E nelle mescite, e in bottega, e in piazza tutti gli dicevano, Ma come parli Ettore, con quella U sembra che muggisci!!! Il pover'uomo se ne fece presto una malattia. Tutti lo schernivano per la sua pronuncia, e Scognamiglio cadde in uno stato di prostrazione da cui uscì dopo un'anno, rendendo l'anima a Dio. Dopo tre mesi i mantovani incominciarono a vedere Scognamiglio nelle sembianze di un'apparizione fantasmatica. Girava per le strade di Mantova, Scognamiglio, ululando ai passanti un profondissimo Buuuuuuuuuuuuuuuuuuuuuono.

     

     

                            

     
     
     

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