Creato da quattro.mani il 02/05/2007
Quando la fantasia non riesce più a stare dentro la mente,e corre via,imbratta i muri e riempie le righe dei diari.Quando si consumano le penne, e la voce non smette di raccontare i pezzi della storia creata per gioco..è il momento di agire!

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Post N° 28

Post n°28 pubblicato il 11 Giugno 2007 da quattro.mani

La voce di Wash le sembrò ancora più arrogante del solito. Il dolore alla testa era insopportabile quasi quanto il non sapere cosa fosse successo poco prima.

 

-dottoressa Terry mi ascolta? Verrà trasportata in ospedale per gli accertamenti, poi sarà interrogata in centrale. Da questo momento lei è indagata per l'omicidio dell'agente Clisk-

 

Susan si sentì schiacciata dalle parole del capitano. Era una criminologa e sapeva quali erano le procedure. Poteva riuscire dimostrare che c'era Memories con lei poco prima che l'agente venisse ucciso ma non di aver percepito un'altra presenza nella casa. Inoltre Memories non le aveva lasciato nemmeno un segno, come poteva reggere l’accusa di aggressione e tentato stupro? Era in trappola e le mancava il respiro. Aveva bisogno di un pò di tempo per raccogliere le idee ma il dolore e la tensione delle ore passate ebbero la meglio su di lei e svenne.

 

Quando si svegliò era in ospedale e c'era Manuel accanto a lei.

-Susan ma cosa è successo? Come stai amore?-

Si sentiva meglio, il dolore era meno intenso e questo le permise di ragionare velocemente. Si guardò intorno e vide subito i due agenti di guardia alla porta della sua camera. Si girò verso di lui.

-Manuel c'era un uomo in casa. Mi ha colpita alla testa e ucciso l'agente Clisk. Vogliono incastrarmi lo sento-

-Susan amore che dici? Chi vuole incastrarti? Ho parlato con il capitano Wash e mi ha assicurato che sono semplicemente le procedure standard. Sei solo provata dagli ultimi eventi, dal racconto della morte di tuo padre. Vedrai che passerà tutto-

Per un motivo che sfuggiva anche a lei non disse nulla di Memories. Era certa che fosse sorpreso e spaventato quanto lei di quella presenza. Si chiese dove fosse adesso e cosa sarebbe accaduto se non li avessero interrotti.  Rabbrividì ripensando a come quell’uomo riuscisse ad incutere timore nelle sue vittime senza nemmeno sfiorarle.

Disse a Manuel di voler restare sola. Nessuno la poteva aiutare, tutti erano convinti che stesse diventando paranoica.

Appena se ne fu andato chiamò Elizabeth Fernandez. Era l'unica persona in grado di capire quello che provava e l'unica in grado di aiutarla a capire dove potesse essere Memories. Rispose la segreteria telefonica e le lasciò un breve messaggio.

 

Qualche ora più tardi fu dimessa e portata in centrale dai colleghi che piantonavano la sua stanza. Quando entrò vide Delacroix e Wash che discutevano animatamente in un ufficio accanto alla sala degli interrogatori. Si interruppero all’improvviso appena la sentirono entrare. Delacroix la accolse con un sorriso che nascondeva preoccupazione.

 

-Come ti senti Susan? Il dolore è passato?- Sembrava sinceramente in ansia per lei. Wash invece la aggredì.

 

-dottoressa Terry, saltiamo i convenevoli. Ci può spiegare cosa è successo? L’agente Clisk è stato assassinato e lei è stata trovata accanto al suo corpo priva di sensi-

 

-        Sono stata aggredita nel mio appartamento. Non ho visto chi era l’aggressore, mi ha colpita alla testa e sono svenuta.-

 

Wash la guardò con disprezzo e rabbia.

 

-Abbiamo trovato le impronte di Memories. Sospettiamo che sia complice dell’assassino. Lo stà proteggendo dottoressa Terry?-

 

Delacroix la guardò con apprensione. Susan vide nel suo sguardo una grande sofferenza.

-Susan perché non ci hai detto delle chiamate che stavi ricevendo? E che Memories era in casa con te quando l’agente è stato aggredito?-

 

-Ho bisogno di chiamare un avvocato o posso andare?-

 

Le rispose Wash.

 

-Per adesso è libera di andare. Ma si tenga a disposizione dottoressa.- Uscì dalla stanza sbattendo la porta.

 

Lei si alzò dalla sedia raccolse le sue cose e consegnò il distintivo a Delacroix.

 

-Susan posso darti 72 ore. Poi Wash troverà il modo di incastrarti. Trova Memories. E’l’unico che può scagionarti.-

 Lei capì che Delacroix non poteva aiutarla in altro modo. Quel mondo che fino a qualche giorno prima le sembrava tanto sicuro adesso si era trasvormato in una gigantesca trappola con un conto alla rovescia.

Uscita dalla centrale si rese conto di non poter tornare a casa. Chiamò Adela e le chiese di passare la notte da lei. Non le andava di dormire da Manuel dopo lo strano discorso che le aveva fatto in ospedale. Decise di andare da Elizabeth. Aveva bisogno di farle mille domande, aveva bisogno di trovare delle risposte. Il cellulare squillò nella tasca.

Non riconobbe il numero.

 

-dottoressa mi devi aiutare. Devi trovare quell’uomo prima che lui trovi me-

 

Susan si sentì mancare la terra sotto i piedi. Era la voce di Alex Memories.

 

-Dove sei bastardo? Ti farò marcire in galera, riuscirò a dimostrare la tua colpevolezza-

Era rabbiosa. Sentiva ancora le mani di quell’uomo addosso e non riusciva a cancellare il suo odore dalla mente. Sapeva di doverlo trovare per dimostrare la sua innocenza ma aveva perso l’autocontrollo da parecchie ore.

 

-dottoressa non ti scaldare. Ho preso elizabeth. Fin quando ho lei so che tu mi aiuterai. Sei costretta ad aiutarmi che ti piaccia o no. Vai a casa mia, troverai quello che cerchi. Devi trovare quell’uomo prima che lui trovi me. Tu saprai dove cercare. Siamo legati dallo stesso passato. Se uccide me tu finisci al fresco. Vogliono me sottoterra e te fuori dal gioco perché gli sei arrivata pericolosamente vicino. Ah… dottoressa… non fidarti di nessuno-

 
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