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« CONTRO L'ALCOOL!!!!!ALLARME GIOVANI!!! »

Post N° 28

Post n°28 pubblicato il 23 Settembre 2008 da princess21_87
Foto di princess21_87

  • Giovani, niente alcol

Di fronte all'aumento del consumo di bevande alcoliche da parte dei giovanissimi, il Ministro Ferrero proporrà un disegno di legge per imporre limiti alla pubblicità sugli alcolici in televisione e sui giornali dedicati ai ragazzi.

La proposta prevede anche la divulgazioni di messaggi informativi sui pericoli dell'abuso di alcolici.

Secondo voi ce la farà?

  • Alcol. Cosa succede in Europa

Nel rapporto della Commissione Europea pubblicato a giugno 2006 "Alcohol in Europe. A public health perspective", si legge che nell’Unione Europea circa un ragazzo su 8 tra i 15 e i 16 anni si è ubriacato più di 20 volte nel corso della sua vita e che all’incirca il 18% (uno su 6) è stato protagonista di episodi di binge drinking 3 o più volte nell’ultimo mese. In generale la percentuale di giovani che si sono ubriacati almeno qualche volta oscilla tra il 36% del Portogallo e l’89% della Danimarca. Il bere a rischio è stimato pari al 15% dei consumatori in Europa ed il binge drinking, il bere per ubriacarsi, è giunto a caratterizzarsi anche in Italia come fenomeno rapidamente diffuso a fasce sempre più ampie di popolazione e non più relegato alle fasce giovanili.Escludendo cocaina e tabacco, l’alcol si rivela la sostanza psicoattiva più diffusa tra i giovani europei.

Sono 55 milioni attualmente le persone considerate a rischio in Europa e 23 milioni gli alcoldipendenti; 195.000 individui muoiono in Europa ogni anno a causa dell’alcol che è causa di costi tangibili pari a 125 miliardi di euro l’anno (l’1,3 % del PIL europeo) a cui sono da aggiungere circa 270 miliardi di euro relativi ai costi intangibili. 59 miliardi di euro all’anno riguardano la perdita di produttività dovuta ad assenteismo, disoccupazione e perdita di giorni di lavoro per morte prematura. E’ ormai appurato che il consumo di alcol non solo produce danni al bevitore stesso, ma anche alle famiglie e al contesto sociale allargato; le stime correnti indicano in 5-9 milioni i bambini che vivono in famiglie con problemi di alcol.

L’alcol è causa di 60 differenti tipi di patologie, è responsabile di circa 200.000 morti l'anno in tutta l'UE, classificandosi al terzo posto tra i 26 fattori di rischio per la salute, dopo il fumo e l'ipertensione. E' responsabile del 7,4% di tutte le disabilità e delle morti premature, del 10% della mortalità tra le giovani donne e del 25% tra i giovani maschi.

Alla maggior parte dei cittadini europei l'alcol piace: se ne consumano poco meno di 15 litri a testa ogni anno. Al primo posto, tra le bevande preferite, la birra (44%) diffusa soprattutto nei Paesi dell'Europa centrale e settentrionale, seguita dal vino (34%), preferito nell'Europa meridionale e dai superalcolici (23%). Purtroppo non si tratta sempre di un consumo moderato: sono circa 40 milioni i cittadini europei che affermano di "bere troppo" ogni mese, e 100 milioni quelli che riferiscono episodi di binge drinking almeno una volta al mese.

  • Le strategie dell’Unione Europea

L’alcol è uno dei principali fattori di rischio per la salute dell’uomo e la terza causa di mortalità prematura e malattia nell’Unione Europea, nonché la prima causa di morte per i giovani maschi di età compresa tra i 15 e i 29 anni.

Uno dei dati più allarmanti a livello europeo è l’abitudine riguardante centinaia di migliaia di giovani che hanno adottato il modello del binge drinking, che concentra in un’unica occasione il consumo di quantità dannose di alcol: in Italia il fenomeno riguarda l’8,4% dell’intera popolazione, con picchi del 24% circa per i ventenni.

Numeri impressionanti che hanno indirizzato la Commissione Europea ad adottare il 24 ottobre 2006 la Strategia europea per la riduzione dei danni correlati all’alcol, costruita con il gruppo di lavoro "Alcol e Salute" della Direzione di Salute e Sicurezza dei cittadini dell’Unione Europea (DGSANCO) di cui il Centro OMS per la Promozione della Salute e la Ricerca sull’Alcol dell’ISS è il rappresentante nazionale.

Partendo dall’analisi dell’impatto economico e sanitario dell’abuso di alcol registrato in Europa e del pesante bilancio in termini di disabilità (7,5% degli anni di vita in salute persi) e mortalità, la Strategia ha evidenziato l’urgenza condivisa di contrastare gli effetti negativi dell’abuso di alcolici sulla salute. Ridurre i danni legati all’abuso di alcol e informare sui rischi sono gli obiettivi primari. La Strategia identifica cinque aree prioritarie: proteggere i giovani, i bambini e il nascituro; ridurre gli infortuni e le morti da incidenti stradali alcol correlati; prevenire il danno e l’impatto nella vita sociale; sviluppare una base comune europea.

Di fondamentale importanza diventa l’informazione attraverso campagne informative ed educative rivolte anche ai bambini e alle donne sui rischi che comporta il bere in gravidanza, ma anche informando sull’opportunità di seguire le linee guida nutrizionali che raccomandano l’adozione di stili e modelli di consumo di alcol. Indispensabile misurare nel tempo gli effetti delle misure adottate, tramite indicatori adeguati e un sistema di monitoraggio europeo ispirato all’European Community Health Indicators e Monitoring di cui il Reparto Salute della Popolazione del CNESPS dell’Istituto Superiore di Sanità è segretariato europeo, per valutare gli obiettivi e le azioni adottate dagli Stati membri. Il progetto è destinato anche alla identificazione degli indicatori sull’alcol, in particolare all’analisi dei dati tramite indicatori che possano consentire una adeguata valutazione del bere fra i giovani, a quelli sottesi all’identificazione dei consumatori a rischio e problematici ed è una importante base di supporto per la realizzazione del Piano Nazionale Alcol e Salute e della strategia "Guadagnare Salute".

 
 
 
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Un blog di: princess21_87
Data di creazione: 20/09/2008
 
 

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