Ricordando..noi

IL PERIODO PIU' BELLO....


   Il 2011 fu l’anno più bello e più intenso, perchè ci vedevamo regolarmente ogni 45 giorni e perchè il sesso era complicità allo stato puro.Se fino ad allora ero stata io ad andare da lui per passare due ore in albergo, ora era lui che veniva da me. Fra un appuntamento di lavoro ed un altro, era lui che si fermava e la cosa più strana e inaspettata, fu che venne un pomeriggio sul tardi, solo per me. Io uscivo dal lavoro alle 18 e fra una cosa e l’altra arrivai alle 19, esausta ma, felice ed incredula del fatto che lui fosse li’ per me, ma del resto sua moglie era in ferie con i figli e poteva fare con calma quello che voleva…ma era li per me. Passammo qualche minuto stesi sul letto a parlare, fuori il sole era ormai scomparso e lasciava il posto alla luce dei lampioni, mentre i nostri corpi nudi, erano illuminati dalle abatjour accese. A cavalcioni su di lui, seguivo i moti del suo corpo mentre la mia bocca, vicino alla sua testa, cercava il suo orecchio “tu cosa ci fai qui, cosa cerchi?” gli sussurrai tutto d’un fiato senza guardarlo negli occhi e continuando a seguire i suoi movimenti. “quello che cerchi tu” fu la sua risposta, mentre avevo alzato il capo e lo guardavo dritto negli occhi, per vedere se riuscivo a leggere qualche cosa in più. Continuai a stare su di lui, mentre mi minacciava che avremmo allagato la camera se non spegnevamo l’acqua della vasca. Rimasi cosi’ immobile, pensando se era vero quello che un giorno mi disse…che un uomo poteva raggiungere l’orgasmo anche senza fare nulla, restando fermo cosi’, bastava il desiderio e l’essere dov’era lui per poter lasciarsi andare. Ripresi a seguire i suoi movimenti, consapevole che io non ero piu’ io, lontana anni luce, trasportata in un mondo tutto mio, dove non c’era mio marito le sue umiliazioni i miei problemi. Ero solo io e quello che per me, negli ultimi anni era stata l’unica felicita’ possibile. Mi chinai di nuovo e di nuovo avvicinai la mia bocca al suo orecchio “lo sai, che se esiste un paradiso, per me e’ fatto cosi’?” ma lui non rispose. “alzati che l’acqua e’ pronta” e mentre m’alzai, vidi la mia immagine riflessa nello specchio in penombra, la pelle diafana, i seni dai capezzoli chiari ,i glutei senza nessuna pretesa d’eccitazione, gli occhi luminosi. Mi vidi come non mi ero mai vista, forse perchè l’essere innamorati fa strani effetti, o forse perchè la voglia dell’amore rende ciechi , ma quello specchio, lo stesso, davanti al quale avevamo fatto l'amore tante volte, rifletteva l’immagine di una donna, felice d’essere tale. Facemmo l’amore in quella vasca idromassaggio, dalle luci colorate e dalle dimensioni enormi, ricoperti di schiuma e di candele, ma il tempo era tiranno e non volevo finisse tutto li’. Il buio ormai aveva preso il posto della luce e il silenzio del parcheggio, lasciava pensare che ormai era tardi, ma ancora non volevo andarmene. Si rifini’ bagnati nel letto ad asciugarci con il calore dei nostri corpi…accompagnati dalle risate e dai miei GRAZIE e, fù la prima volta che lo sentii gemere in modo diverso, mentre raggiungeva l’orgasmo. Tardissimo, ma la scusa che avevo reggeva e avevo solo 30 km da fare. Mi rivestii, lo baciai , “non voglio andare via” gli dissi. Mi bacio’ nel mezzo della stanza e mentre io uscivo, lui andava in bagno. Quella, fu l’ultima volta che facemmo l’amore. Era meta’ novembre del 2011