Creato da verderana il 18/03/2007
piccola raccolta di favole che hanno come protagonisti animaletti quali il polpo..il paguro...dai leggetele e ditemi quello che ne pensate..
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IL SASSO, IL VENTO E LE MARGHERITE
-M’ama….non m’ama….. M’ama….non m’ama M’ama….non m’ama… M’ama….non m’ama…..
-io non t’amerei di certo…stupida!-sbuffa, rotolando il vecchio grosso sasso grigio che staziona lì da tanto tanto tempo.
-Chi è?chi ha parlato?- si chiede spaventata,-credevo d’essere solacon i miei pensieri d’amore!-
-questa ragazzina è proprio stupida!-ribadisce il grande sasso facendo un altro ruzzolone in avanti.
-fatti vedere…che vuoi da me’…oh, insomma..chi sei’e po perché sarei stupida?guarda che mai nessuno si è permesso di trattarmi così..-
-guardati intorno..che vedi’credi di essere solo tu l’essere dotato di cuore e cervello? Aspetta un po’, ti faccio ragionare io-
E così dicendo le va ancora più vicino e : - Amico vento, vieni , ho bisogno di te….dovresti farmi un favore..
-Sono già qui, dimmi pure
-rimettiamo insieme i petali di queste margherite che la stupida umana ha staccato. Sai, gli dice ironicamente, doveva capire se il suo lui l’ama..ma si può essere così…così…stupidi..ecco..non riesco proprio a trovare un altro epiteto per quella ragazzina senza testa e senza cuore. Dobbiamo darle una lezione, mi aiuti’
-molto volentieri-risponde Venticello che intanto con piccoli mulinelli rimette a posto i petali bianchi delle margherite che, ad un auna tornano a sorridere.
-grazie di cuore- dicono e timidamente vanno a riprendere il loro posto tra l’erba.
-tra un poco finirò e sarò subito da te, signorinella!sorride Venticello
La ragazzina era rimasta lì senza parole, ancora incerta se scappare o restare lì dove stava succedendo qualcosa di veramente speciale. Un sasso che bronola , un alito di vento che si agita in modo tale da rimettere a posto le margherite ..e ora ..che cosa avverrà di me?-pensa la ragazza…..meglio scappare….ma le sue gambe sembrano inchiodate al terreno, non può, non riesce a muoversi.
-Non avere paura, noi Elementi della Natura non facciamo male a nessuno, ma qualcosa dobbiamo pur insegnare se ci sono delle signorinelle come te che se ne vanno in giro a sfogliare margheritine..
-ma era solo un gioco!
-Lo so, ma tu non puoi giocare con la vita degli altri .ecco, io adesso faccio dei piccolo mulinelli sulla tua testa, tra i tuoi capelli, tiro via qualche ciocca dei tuoi bei capelli biondi..ecco..così….vedi come cadono i tuoi ricciolini, proprio come petali di margheritine…
-No, basta, basta, ti prego..ho capito!
-dai, basta, credo abbia capito la lezione, interviene gran Sasso, -anzi, fa vedere come sei buono e rimettile a posto i capelli..
-Sì, avete ragione, sono stata proprio stupida come dicevi tu, Gran Sasso….non lo farà più ..devo..devo…considerare tutta la Natura come qualcosa..qualcosa
-Di Grande, di Bello, di Buono…………………sì puoi dire tutto questo e poi ricorda il vecchio proverbio: NON FARE AGLI ALTRI CIO’ CHE NON VORRESTI FOSSE FATTO A TE.
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Ti Ricordi Perché
Da qui cominciano i ricordi
e tu
vai via senza saperlo
ti viene fuori un “ciao” che sembra quasi dire…
“So già che starò male”
da qui cominciano i ricordi
io con te dentro volo
e tu mi sentirai passare
se devi andare vai
fai prima che puoi
no non ti voltare
da qui fotografo ricordi
Sei il mio primo pensiero
da quando apro gli occhi
nelle mattine che si accendono
su e giù fra pelle e cuore
fino a spaccarci dentro
fino a dimenticarsi e ritornare…
Ti ricordi davvero di me? O ti ricordi perchè?
I sentieri di pietra correvo
e ridevo a te
ti baciavo e sapevi di sale
e di cose belle da fare…
Ho un’immagine di te
opaca senza tempo
come una fotografia
da qui cominciano i ricordi
siedo fra l’erba e i fiori
e lascio gli occhi al tempo
così ritornano le tue parole
“ti aiuterò ad amare..”me lo dicevi piano”
fino a quel “Ciao” che ha fatto il mio destino
si il tuo destino
ti ricordi davvero di me come io ricordo di te?
E’ la luce di semplici cose che illumina
ti ricordi che fare l’amore era dolce era forte
era Amore!
I sentieri di pietra correvo
e ridevo a te
ti ricordi davvero di me? O ti ricordi perchè?
ti ricordi davvero di me? O ti ricordi perchè?
Biagio Antonacci
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da i sentierdel cuore
…percorsi disegnati
lungo il greto
del fiume della vita
Inciampare
nei sassi che il fiume
trascina con sé
è inevitabile…
Rialzarsi
e riscoprire
la limpidezza delle acque
è un dono d’amore
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Dopo un poco impari la sottile differenza
Tra stringere una mano e incatenare un’anima.
E impari che amare non significa lasciare
E compagnia non vuol dire sicurezza
E cominci a capire che un bacio non è un contratto
Un regalo non è una promessa.
E cominci ad accettare i tuoi difetti
A testa alta, ad occhi aperti, con la grazia di una donna
Non con il pianto di un bambino.
Impari a costruire sull’oggi le tue strade
Perché il terreno di domani è troppo incerto
E il futuro troppe volte precita in volo.
Dopo un poco impari che troppo sole brucia.
Perciò coltivi il tuo giardino, decori la tua anima,
e non aspetti che ti portino fiori.
E impari che puoi farcela davvero, che davvero sei forte e hai valore.
E impari e impari…e impari
Con ogni addio, Tu IMPARI.
Da “IO VIVRO” di JERRI NIELSEN
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GISELLA
E’ Gisella la paperella più bella del pollaio, ma anche la più chiacchierona. Non smetta mai di fare “qua, qua, qua..”, ha sempre qualche cosa da raccontare:”sapete che cosa è successo? A…?”e, nonostante l’indifferenza di tutti gli altri, comincia a “quaquerare” senza fine. Quel pomeriggio, ha deciso di andare per negozi, vuole comprare un nuovo abito in vista della festa del paese che ci sarebbe stata da lì a poco. I suoi coinquilini fanno un sospiro di sollievo . “che bello, per qualche ora ce ne staremo in silenzio!!”“Allora chi viene con me?non mi lascerete mica andare da sola? Bella come sono potrebbe succedermi qualcosa… E se poi mi prendono per vendermi ad un altro pollaio?”Come ala solito, nessuno le risponde, stanchi delle solite storie
“dai, dai , vieni tu Rosalina” dice Gisella alla paperella più timida e bruttina
“ comprerò anche a te un abito nuovo”
Si dirigono in paese, guardano le vetrine, poi finalmente Gisella sembra trovare quello che stava cercando : “buon giorno, mi fa vedere quel vestito lì, quello in vetrina?”
“Signorina Gisella, credo di non poterla accontentare: quella non è la sua taglia, è troppo piccola per lei che mi sembra leggermente arrotondata in questi ultimi tempi…”
non l’avesse mai detto: un diluvio di parole a cui nessun ombrello più o meno grande può far fronte!”
“ma no, volevo solo dire che così è anche più bella e che per lei ho degli abiti davvero splendidi, “ Gisella squaquerella, così la chiamavano in paese, ha attirato l’attenzione di molta gente:
“ ma dove la trova tutte quelle parole vuote, senza significato”
“ Però è proprio brava a parlare”
“ma , non so, io non capisco niente di quello che dice. Mi sembra un po’ matta...”
Quando finalmente si calma, trova un abito tutto merletti: “ questo va bene”
“ sì, a lei sta benissimo” solo mi sembra un po’ largo di qui” dice la commessa indicando i fianchi “ lei signorina ha una siluette da fare invidia alla più famosa delle modelle”
“così va bene” pensa Gisella non capendo che quelle parole non sono sincere ma servono solo per solleticare la sua vanità.
Tornano al pollaio e ..adesso sì che ha da raccontare di quella commessa che si era permessa di dire che era ingrassata e ancora qua…qua …qua ma poi si era accorta della sua bellezza e ancora qua…qua…qua. e…ancora qua.”
“Basta!!!è notte, dormiamo” è buio per gli altri, ma Gisella ha ancora tante cose da dire...allo specchio mentre riprova il vestito. Sente dei passi...chi sarà a quest’ora tarda? Si avvicina piano piano alla steccato e…oh…la volpe affamata!
Atterrita, Gisella emette un urlo :”aiuto, aiuto!! qua…qua…qua…aiuto!..qua…qua.!”
La volpe scappa e tutto il pollaio si sveglia.
“Avete visto? vi ho salvato la vita! Voi dormite mentre io devo pensare alla vostra incolumità. Se mi fossi addormentata anch’io a quest’ora saremmo stati pasto di quella volpe lì..e ancora bla..bla..e bla e ancora..bla
“Adesso BASTA ! VI RINGRAZIAMO PER QUELLO CHE HAI FATTO PER NOI, MA BASTA NON TI VOGLIAMO Più CON NOI. parli troppo, parli sempre. Raramente a proposito, ci stanchi , noi amiamo il silenzio”
“ Chiacchieri troppo ,Gisella mia, ci dispiace, ma abbiamo deciso che devi trovarti un’altra casa”
La bella paperella è senza parole, per una volta. Lei buttata fuori dal pollaio! Lei , che li aveva salvati dalle grinfie della volpe? Solo per qualche qua qua in più?
“ Vado via subito, non rimango qui nemmeno un minuto di più”
Prende la sua roba , sbatte la porta e via…Gironzola senza meta poi si ferma sotto un cespuglio di ginestre, tutto giallo , e pensa:
“ Che abbiano ragione i mie amici? O devo dire i mie ex amici? Forse è vero, parlo troppo , sì, è proprio vero, parlo troppo!”
Stanca, si addormenta dopo essersi fatta una promessa solenne:
“D’ora in poi farà qua qua qua solo quando è necessario e riconquisterò i miei amici”
Passa di lì il sindaco del posto, un tacchino alto e grosso che con il suo vocione autorevole:
“Gisella, che fai qui? Mi vuoi dire che cosa ti è successo? deve esserti capitato qualcosa di serio se sei qui a quest’ora”
Niente, nessuna risposta, lo guarda con occhi tristi pieni di pianto”dimmi che cosa è successo, che cosa non va , dai Gisella sfogati con me , lo sai che di ti puoi fidare!”
Ancora niente…Gisella la chiacchierona , non riesce a parlare!
“Ma sai che sei strana?Tu che parli sempre, adesso che ti faccio una domanda, non mi rispondi!ho capito, stai male, vado a chiamare il medico”
“no, no…sto bene…solo che ho deciso di non fare bla ...bla..”
“Ma che storia è mai questa? Non capisco!”
Finalmente Gisella si decide a raccontare con poche parole quello che era successo e la promessa che si era fatta.
“Bene, allora adesso puoi tornare dai tuoi amici. Hai capito la lezione. Ma vedi, parlare troppo e soprattutto non a proposito è un male, ma non è un bene neppure tacere…poco fa stavo per portarti in ospedale..”
“ho capito, signor sindaco” risponde ossequiosa, “il mio qua …qua…qua.., come dire, deve essere equilibrato” e ride contenta
“adesso andiamo, ti accompagno io nel tuo pollaio” durante il percorso la bella paperella ripeteva tra sé :
“devo parlare poco…devo parlare poco…devo parlare solo quando è necessario…”
Gisella è guarita… è riuscita a tacere per tutto il lungo tratto di strada che la separa dai suoi compagni.
“Vi riporto Gisella , la vera Gisella meno loquace e più saggia””ben tornata, noi non volevamo perderti, ma solo darti una lezione”
“Ho capito i miei errori…adesso non vi disturberò con i miei bla…bla…qua...qua..,ma voi non chiamatemi più squaquarella, vi prego!”
Il primo cittadino, gongolando di soddisfazione, va via lasciandosi alle spalle un coro di : “va bene, promettiamo anche noi”.
...e visero tutti felici e contenti...
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Inviato da: LaGattaCheTiCoccola
il 26/11/2008 alle 22:50
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il 27/08/2008 alle 19:40
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il 13/04/2008 alle 20:36
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il 21/03/2008 alle 22:15
Inviato da: monastero.invisibile
il 05/03/2008 alle 05:52