Creato da: frontedp il 28/12/2007
La Prima Guerra mondiale non si è fermata in luoghi circoscritti , non viene commemorata per singole battaglie ma si incorpora nel paesaggio, ne diviene organo vitale. Le canzoni di battaglia ricordano il mormorio del Piave, eleggono a Patria il Monte Grappa, ci suggeriscono, come voci lontane, l’immagine di un territorio e ci invitano a prendere una pausa di riflessione per riscoprire una terra ancora sconosciuta al turismo ma segnata da realtà culturali e storiche che non possono essere dimenticate.

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Fronte del Piave www.frontedelpiave.info

Post n°3 pubblicato il 28 Dicembre 2007 da frontedp
 

Osvaldo Licini Soldati italiani (ricordi di guerra), 1917 olio su tela, cm 60x63 Collezione privata

Storie Eroiche

A VOI RESI DALLA MORTE IMMORTALI Voi, o Martiri gloriosi, siete usciti dalle nostre file, la morte, che crudemente vi ha arrestati nel tratto più fulgido del vostro cammino, ha posto sopra la vostra fredda salma il suo funereo manto, il sole, che tutto vivifica e riscalda, non è valso a svolgere la sua portentosa azione rigeneratrice di vita e di energia sul vostro corpo esangue ed immobile, e la terra, che ci alimenta in vita, sottraendovi dallo sguardo umano, v'ha accolti e seppelliti nelle sue viscere profonde e silenziose per essere dalla vostra morte alimentata e nutrita..

Statuto Associazione

Statuto dell'Associazione Storico Culturale “Fronte del Piave” Art. 1 - Costituzione e Sede E’ costituita l’Associazione Storico Culturale denominata “Fronte del Piave” con sede nel Comune di Montebelluna(TV) in Via Buziol, 19 int. 1. Il Consiglio Direttivo potrà con delibera trasferire la sede nell’ambito dello stesso Comune. L’Associazione non persegue fini di lucro, ne diretto ne indiretto. I contenuti e la struttura dell’Associazione sono ispirati a principi di solidarietà, trasparenza e democrazia che consentono l’

Vieni al Fronte

http://www.frontedelpiave.info/public/modules/Fronte_del_Piave_article/Fronte_del_Piave_view_article.php?id_a=120&app_l2=120&sito=Fronte-del-Piave&titolo=Vieni-al-Fronte

Angeli al Fronte

Il diario di una crocerossina: Ada Andreina Bianchi

Ottobre 1917

Zona di guerra – Ottobre 1917 L’aria che veniva da Caporetto incominciava a farsi pesante. Quell’andare, quel venire di gente preoccupata, quelle riunioni di alti personaggi in grigio-verde; quei colloqui, colti al volo, fra i dottori del mio ospedale, che avevano l’apparenza di esser muti, ma pur tanto eloquenti; quei volti contratti di chi a ragione ne sentiva tutta l’onta – tutto un’insieme di misterioso, lasciava intuire che qualche cosa di grave stava per accadere, se pure l’uragano non era scoppiato…Il bollettino di guerra aveva com

Addio, ospedale...

Addio ospedale, ove per cinque mesi consecutivi fosti la mia sola dimora, escluse quelle poche ore di albergo, necessarie all’esistenza di una misera mortale!Addio sale maestose, che racchiudevate anime generose e grandi le quali per pura fatalità avevano salva la vita!Quante creature buone conobbi lì dentro. Quante emozioni ho provate. Sono degne di nota quelle del 1916 allo stesso ospedale, delle quali il mio notes di appunti e di date è rimasto prigioniero con tutti i miei indumenti di vestiario all’ora della ritirata. Malgrado l’incidente toccato al m

La ritirata

Presi commiato alla presidente della Croce Rossa del comitato di Feltre. La signora Luisa Pontil-Rossi, era intenta ai preparativi per la partenza, o per esser più esatto dirò, che si disponeva alla fuga. Nobile di nascita e di sentimenti, aveva dedicato sino a quel giorno l’opera sua munifica a prò dei feriti; essa rappresentava l’anima attiva del comitato. Mai invano le infermiere ricorrevano a lei per questa o quella bisogna; mai un diniego s’ebbero coloro a cui necessitava il di lei prezioso ajuto. Ho apprezzate al punto le sue elevate qualità

L'Osservatorio

12 – Mi alzai quella mattina, aprii le finestre della mia cameretta e…macabra vista. Le ajuole del giardino tramutate in tombe. Scesi. Mi avvicinai a quelle quattro barelle, accarezzai la faccia di quei quattro eroi, che avevano immolato la loro giovane esistenza sul monte Tomba ( dista da me un’ora di cammino) e volli accertarmi fossero veramente morti, tanta era la compostezza di quei volti.Il bravo cappellano, dopo le preci di rito, assistette alla tumulazione. Voleva che i suoi figli fossero calati entro la fossa, con religiosa cura. Non c’era bisogno raccomandasse

Andrea Bianchi

7 – E’ partita oggi l’artiglieria francese per dar posto ai Chasseurs. Con quanta rapidità vennero fatti sloggiare i cannoni e calare la scoscesa ripa e che destrezza nel trasportare i projettili ammonticchiati presso le batterie. Una lunga fila di soldati in bell’ordine disposti da formare un zig-zag in modo che, il pesante piombo passava dall’una all’altra mano con esatta precisione, quasi ritmica. Pareva di vedere tanti bimbi giocare la palla ed erano i 105 i “centocinque” che venivano maneggiati così alla leggerà e senza

Gli Chasseurs

30 dicembre – Data immemorabile che la storia illustrerà nelle sue pagine. Antecedente alla grande battaglia, un via vai senza limiti, emergeva. La truppa, da me sentita più che veduta, perché di notte, filava compatta verso la gloria. Erano i francesi, che bramosi di farsi onore in Italia, si portavano al Tomba a dar una prova del loro valore.La vigilia della grande azione si approssimava.Non mancarono i capi, visitare gli Chasseurs, così io ne vidi parecchi. Qualc’uno mi venne presentato. Pochi i nomi che ricordo. Non mi è sfuggito quello singol

Addio al fronte

7 aprile – Ho deciso di partire; tutto è pronto. Ho scelto a mia nuova dimora a Genova.Sono stata oggi, come promessa fatta, alla tomba del comandante francese Del Bello.Riposa l’Eroe del Tomba nel piccolo paesello di Pagnano, entro un recinto accerchiato da qualche giro di filo ferro spinoso. Molte corone coprono la sua fossa.Le umili violette che ho lasciato cadere sulla terra che copre la Vostra Salma, sieno esse simbolo di pace alla Vostra anima bella e simbolo di riconoscenza da chi ammira e ricorda.Vi sono sepolti al fianco parecchi dei suoi soldati.Ai piedi, un po&rsq

Erwin Rommel



Diario del Grappa

“… Per ordine della imperialregia divisione Schutzen, il Battaglione da montagna del Wurttemberg entra ora a far parte delle formazioni di seconda linea e fruisce in data 11 novembre 1917 di una giornata di riposo a Longarone. Nel corso di questa giornata il Battaglione porta i suoi morti all’estrema dimora, nel cimitero della cittadina di Longarone.La forza dell’attacco ormai va scemando. Il ritmo dell’inseguimento rallenta, benché il nemico non offra alcuna resistenza di valore. Nei giorni successivi il Battaglione si trasferisce verso Belluno e Feltre.

Novembre 1917

NOVEMBRE 1917 10 NOVEMBRE 1917. I nostri sono schierati sul Piave, pronti a resistere. Il nemico li raggiunge.Per Montebelluna è un passaggio straordinario di soldati, carri, automobili, tra il fango alto una spanna. I soldati della 2° Armata sono ancora sparsi in disordine per i nostri paesi, con danni straordinari: nessun ordine e disciplina; molti di questi soldati tornano alle loro case e si fermano per qualche giorno. Nelle case dei contadini si fanno in questi giorni delle grandi polente per i soldati affamati: i Guolo di Guarda ne fanno persino nove in una sera! Oggi si sento

Dicembre 1917

DICEMBRE 1917 1 DICEMBRE 1917. Notte calma. Nella mattinata soliti tiri di interdizione. I giornali dicono che gli Imperi stanno per rovesciare sull’Italia molta artiglieria e fanteria e che è imminente una grande offensiva austro-germanica. All’una del pomeriggio i cannoni cominciano a tuonare orribilmente sul Grappa, come non si è mai sentito nei giorni precedenti. Il tutto dura soltanto quindici minuti ma la sera riprende per altre due volte, sempre per breve durata. Muore quasi improvvisamente Zavarise Luigi da Contea. Dall’otto novembre non arriva più

Gennaio 1918

GENNAIO 1918 1 GENNAIO 1918. Bella ricorrenza questo Capodanno, eppure quanto piena di mestizia al pensare ai nostri cari, profughi o sotto le armi in battaglie continue, terribili, sottoposti a patimenti infiniti. Il Signore abbrevi il giorno di sì amara prova e presto, nel 1918, sorga il sole della pace che Gesù portò tra gli uomini e che il suo Vicario offre al mondo! A Guarda non si vede quasi più nessun borghese: le case sono piene di inglesi. L’oratorio è chiuso e attorno alla chiesa di S. Maria Ausiliatrice sono costantemente radunati, giorno e

Febbraio 1918

FEBBRAIO 1918 1 FEBBRAIO 1918. Velivoli nemici hanno volato sopra di noi dalle undici della notte fino alle sei di questa mattina, sganciando una quarantina di bombe e provocando danni rilevanti. E’ andata distrutta la casa di Marconato e due mucche sono rimaste uccise; cinque bombe sono cadute sulla casa di Guselotto, o vicino, e una sullo stabilimento grande, forando e mandando in frantumi le vetrate; una bomba è caduta sulla casa di Speronello; una vicino all’Ospedale, dietro la casa di Salvàn; alcune dietro la chiesa nuova, presso Garbuio e Gallina; qualche altra

Marzo 1918

MARZO 19181-2 MARZO 1918. Vengono distribuite le tessere per l’acquisto dell’olio; l’elenco viene fatto in canonica. Distribuiamo ai profughi qui residenti le 500 coperte che ci sono state consegnate il 22 febbraio scorso. 3 MARZO 1918. Sentiamo dire che questa notte vi sarà un’offensiva inglese sul Piave e che poi, presto, il contingente inglese andrà a combattere in Francia. 4-6 MARZO 1918. Piove. Dodici Draken sono in aria. Il giorno 6 molti inglesi partono da Montebelluna. 7-9 MARZO 1918. Il sole è tornato ed illumina il Grappa, bianco di neve.

Aprile 1918

APRILE 1918 1-2 APRILE 1918. Giornata uggiosa e calma, con pochi tiri di interdizione. Altri profughi di Montebelluna partono per la bassa Italia.Accadono scene commoventi e dolorose:poveri fratelli nostri! I profughi sono variamente indicati dalla gente, con gli appellativi più diversi e curiosi: Profùghi, Profàni, Pròfani, Profùmi, Pròfui, Procani, Scròffoli, Pròfori, Pràtuli, Pòrfori, Scroccòi. Reparti d’assalto all’attacco di posizioni nemiche sul Massiccio del Grappa. 3-4 APRILE 1918. Perdura la ca

Maggio 1918

MAGGIO 1918 1 MAGGIO 1918. Cadono di nuovo granate, quasi sempre nelle stesse località; una nel giardino di Villa Manin e una sulla casa di Conte, presso lo stabilimento.Nella mattinata si succedono tre allarmi per velivoli nemici in esplorazione.Anche sulle nostre rive si stanno scavando nuove trincee e si stendono reticolati. 2-3 MAGGIO 1918. Tre allarmi si succedono nella mattinata. Si parla di imminenti attacchi dei nostri. Obice italiano da 280 mm in postazione. 4 MAGGIO 1918. Alle nove del mattino suona l’allarme per una battaglia aerea in corso sulle rive e su Pederiva. Du

Giugno 1918

GIUGNO 1918 1 GIUGNO 1918. Alle tre e mezza del mattino allarme: passano velivoli nemici diretti a Treviso ove lanceranno diverse bombe. Alle sei passano quattordici nostri aerei Caproni che vanno a bombardare posizioni nemiche oltre il Piave e oltre il Grappa. Al pomeriggio è celebrato il funerale di un tenente italiano vittima di un incidente automobilistico. Cannone contraereo austriaco Skoda da 80 mm su camion 2 GIUGNO 1918. Alle tre e mezza del mattino cessa il forte bombardamento delle nostre batterie appostate vicino ai Poloni, a Capodimonte, ed iniziano le incursioni aeree che

 
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