ognuno a pregare per l'Amore nella sua vita, ognuno quello che manda Dio,se
legale meglio, che senza amore che Pasqua è.
"Ecco, io faccio una cosa nuova, proprio ora germoglia. Non ve neaccorgete?" Isaia 43, 16-19.
Suonò certamente ironica al popolo d'Israele l'espressione del Profeta,troppo ironica se si pensa alla sofferenza dell'esilio Babilonese, strada senza
ritorno, azzeramento di ogni speranza. Così sembrava. Eppure, nel tempodella
disperazione o crisi, Dio promette 'una cosa nuova'.
Si può sperare, si può credere, sul Calvario, si può guardare oltre, più inla delle probabilità, delle precarietà affettive, sociali e lavorative. E'lecito
credere nella primavera, il deserto che diventa giardino. L'impossibile
all'uomo e possibile a Dio.
La Pasqua è più della Quaresima: i suoi cinquanta giorni sono più intensi
dell'itinerario quaresimale, c'è una gioia che sorpassa la penitenzameritata
ma pesante per chi già vive una situazione non privilegiata di peccatorecol
dito puntato.
E allora come per i discepoli di Emmaus sentiamoci autorizzati a gettarecuori e volti cupi, per guardare più lontano e ammirare l'opera di Cristo che ha
voluto fare della Chiesa non un orfanotrofio che piange il suo fondatore
defunto ma, una comunità che spesso attaccata è sempre risorta, prima nelle
coscienze di chi ha saputo ascoltare lo Spirito, il Consolatore e poi nella
concretezza della vita di comunione, testimonianza viva di un poplo chesente la dignità di essere strappato alla morte e chiamato ad una lucemeravigliosa.
La notte non ha ingoiato la luce per sempre è questo un tempo di missionefino
agli estremi confini cioé fino al cuore di ogni uomo, a partire da coloroche
ci abitano accanto.
Solo lo Spirito ci aiuterà a dissipare paure e a garantire la fedeltà della
Chiesa ai sogni di Dio per rendere questo mondo uno stupendo cantiere incui
affrettare il Regno, speranza di tutti.
Dal Cristo che rimane con noi lasciamoci tutti affascinare di nuovo.
"Le mie pecore ascoltano la mia voce e io le conosco ed esse miseguono.
Io do loro la vita eterna e non andranno mai perdute e nessuno le rapiràdalla
mia mano.
Il Padre mio che me le ha date è più grande di tutti e nessuno può rapirle
dalla mano del Padre mio.
Io e il Padre siamo una cosa sola."
Inviato da: gesu_risortoannunz1
il 02/04/2014 alle 12:13