"Ma Karen mi ha amato molto di più, in modo totale, esclusivo, immutato.
Lei mi ha amato sempre come il primo giorno, anche l’ ultimo. Se l’è portata via il cancro.
Dicono che col cancro bisogna combattere, che non ci si deve rassegnare, che si deve voler guarire. Non è vero! Il cancro se ti vuole uccidere ti uccide, altrimenti no, ma non dipende da te, dalla voglia di vivere che hai, dipende soltanto da lui. Ho visto gente lasciarsi andare, sprofondare nella disperazione o nell’ inedia e campare ancora degli anni, o addirittura guarire.
Altri invece li ho visti lottare con tutte le loro forze, crederci, pateticamente crederci, illudersi e illudere perfino gli altri, perfino me, e poi consumarsi nei mesi. Con quale tranquillità d’ animo ha affrontato però quei sei mesi, la mia Karen.
E anche prima, passati alcuni giorni di pura inavvicinabile disperazione era come risorta a nuova vita.
Ma come fanno le donne ad essere così fragili eppure così forti? Di quanti strati è composta la loro personalità? Quale segreto nascondono nel fondo dell’ anima? Lo sanno, loro, almeno, lo sanno?
Io credo di no, altrimenti non si porterebbero dentro quel sottile disagio esistenziale, quell’ impalpabile senso di inadeguatezza che le rende così misteriose e vulnerabili, così sensibili e complicate, così imprevedibili. Vivi con un uomo per qualche giorno e lo conosci per tutta la vita.
Una donna, invece, puoi passarci una vita e un giorno ti sorprenderà, e forse sorprenderà anche se stessa."
Da "Che cosa ti aspetti da me" di Lorenzo Licalzi
Non credo ci sia bisogno di un mio commento, sarebbe superfluo, si commenta da solo.
Inviato da: mary6.9
il 20/04/2009 alle 14:26
Inviato da: lottersh
il 25/03/2009 alle 04:20
Inviato da: teenar
il 09/12/2007 alle 11:03
Inviato da: teenar
il 03/12/2007 alle 11:23
Inviato da: teenar
il 28/11/2007 alle 13:44