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E un altro anno se ne va... (parte 1)

Post n°46 pubblicato il 01 Gennaio 2013 da fengar

Burp...

Buonasera, mio caro lettore, e auguri di un buon 2013 anche a te. Hai festeggiato ieri sera? Divertito? Bevuto?
Ma sopra ogni altra cosa... cosa ti lasci di questo oramai finito 2012?

Sai, nel mio ultimo post ho annunciato il mio ritorno, e devo dire che non è passato poi molto tempo. Ho gia da raccontarti qualcosa
Che strano, non appena decidi di riabbracciare la tua vita cominciano a succederti tante cose interessanti, piacevoli o spiacevoli che siano, ma di sicuro non mancheranno mai di interesse. Oramai ho capito che tanti episodi nella vita non succedono per caso o per fortuna, siamo noi a farli succedere, siamo noi a far si che accadano. E non fa molta differenza l'andare in giro, frequentare una palestra o una scuola di ballo, bar, discoteche o chissà cos'altro. Potrai andare ovunque vuoi, ma se non ci vai con l'atteggiamento giusto non ti succederà mai nulla. E vuoi sapere un altra mia riflessione? Credo che la gente che si incrocia legga nei tuoi occhi la voglia di vivere. Non parlo di fenomeni strani, eh? Non mi sono fumato un cannone prima di mettermi alla tastiera, sono solo un pò alticcio, ma son quisquilie, suvvia... Dico semplicemente che la gente inconsapevolmente viene attirata da coloro che vogliono vivere. E' un pò difficile da spiegare, ma prova a pensarci un attimo: hai mai avuto una profonda depressione? Se si, cerca di ricordarti il tuo sguardo allo specchio... era spento. E se lo riesci a vedere tu, è inevitabile che lo vedano anche gli altri. Ecco perchè la gente ti sta alla larga, ha paura di essere infettata dal tuo malessere.
Uno dei miei difetti è l'essere incuriosito da queste persone, non per pormi come un maestro, 'nziamai, ma per curiosità. Sopratutto questo anno oramai andato via ho visto un sacco di persone così, con gli occhi spenti. E' orribile sta cosa, perchè non costoro non vivono, ma sopravvivono. Ho ripreso ad andare in discoteca, nei pub, a zoccoleggiare sulla rete, e mi è capitato di vedere facce smorte, sguardi spenti, spalle cadenti. Cacchio, ci sono alcuni casi in cui è così evidente che te ne accorgi pure dalla foto sorridente che hanno su facebook, quel sorriso non gli arriva mai agli occhi.
Per questo ti dico vivi, caro mio, rilassati, sii propositivo perchè solo se infondi positività nel prossimo riuscirai ad avere attorno persone, anzichè cadaveri...

Detto ciò, veniamo a noi ... Sai, dal mio ultimo post son successe tante piccole cose che vorrei riportarti, per farti sorridere, per intrattenerti, e perchè no... anche per aprirti gli occhi!
Tralasciamo tutto l'andazzo di quest'anno, oramai lo sai, parliamo piuttosto dei festeggiamenti natalizi e capodannici... capodannistici... com s disc... vabbè. Dopo lo scampato pericolo dei Maya è cominciato il countdown verso il Natale, festa religiosa che oggigiorno non ha una minghia di religione. E' un ode al consumismo. Fossi credente immaginerei Gesù a chiedersi chi cavolo gliel'ha fatto fare. Come tutti sono andato per negozi, non per spendere (visto che i soldi son sempre molto pochi) ma per cazzeggiare, passare il tempo, guardare le vetrine... e vedere i culi! Non farmi la morale, lo so che l'hai fatto anche tu, vecchio maiale. Tutti noi perversi maschiacci andiamo nei centri commerciali, dove se dobbiamo acquistare qualcosa la scegliamo in 30 secondi, velocissimi, ma poi perdiamo 30 minuti a vedere le femmine. E che c'è di male, nha, gli occhi son fatti per guardare...
Le festività natalizie sono anche un occasione per serate ed eventi, parlo di vita mondana. Una famiglia-tipo, formata da padre, madre e figlio, tutti e tre lavoratori dipendenti spende le sue tredicesime in questo modo:
Tredicesima padre - IMU e pagamenti vari
Tredicesima madre - cenoni e regali
Tredicesima figlio - jeans, scarpa trendy, giacca con le toppe ai gomiti, feste, festini, colazioni, uscite, offerte al bar (solo rigorosamente alla fidanzata e/o alla futura vittima), alcol, alcol, alcol, alcol...
E' il periodo più bello dell'anno oltre l'estate, ovunque c'è qualcosa da fare. Vuoi ballare house? Vuoi ballare latino-americani? Vuoi mangiare qualcosa facendo una tombolata che coinvolga tutti i tavoli? Ovunque c'è qualcosa da fare.
E' in una di queste serate che mi son trovato io, precisamente il sabato precedente al Natale. Mi hanno trascinato con la forza e le minacce al Cafè del Mar, un bel locale sul lungomare San Giorgio a Bari. Lo consiglio, piccolo ma gestibile, e non vedi i tufagni mocciosi che a noi vecchi attempati e stempiati causano tanta invidia . Una serata di latino-americani, disciplina danzante in cui modestamente sono un maestro. Sono così maestro che passo tutta la serata a bere senza ballare. Guardo gli altri. Sono aldisopra (ma si scrive così aldisopra?) delle masse, io, ghghgh.
Ma comunque, anche se non sai ballare, e gli avventori sono tutti professionisti (per non dire in alcuni casi esibizionisti), è una buona occasione per frequentare gente tranquilla. Solitamente chi fa latino-americani non è un esaltato psicopatico. Solitamente. C'è sempre l'eccezione... e chi la poteva trovare l'eccezione? Che te lo dico a fare...
E' andata più o meno così, immagina la scena amico mio. Io fermo al bancone del bar con il mio bravo Long Island in mano (non so quanti ne ho bevuti ma ero piacevolmente alticcio... molto alticcio) la gente in pista che ballava a ritmo di una salsa piacevolissima anche solo da ascoltare, belle ragazze in gonna e tacchi a sculettare mentre roteavano, il viavai tipico in prossimità della cassa per le consumazioni, un paio di uomini "diversamente giovani" che cercavano di rimorchiare qualunque mammifero di sesso femminile passasse loro accanto con l'unico risultato di far accellerare loro il passo (ma dico io, hai non so quanti anni, minimo 50 se non di più. Si vede lontano un chilometro che hai il riportino, ti manca qualche dente e non ti preoccupi di farlo passare in secondo piano, sorridendo come un cavallo. Ti metti la camicia bianca dove le macchie di sudore sotto le ascelle subito si vedono, il cravattino, scarpe lucide e poi mi fai scocchiare il tutto con un paio di jeans strappati, da ragazzino. Consumati in prossimità del pacco, poi. Ma che vuoi rimorchiare uagliò!?!) tutta un atmosfera piacevole, tipica di questi posti.
Ad un certo punto arriva lei... che visione... una cascata di capelli biondi, un vestitino verde, una scollatura per mostrare provocatoriamente il push-up, gli occhi azzurri, contornati dalla matita, le labbra... labbra che invitavano ad essere baciate... oddio...
La osservavo mentre si avvicinava con gli occhi semi chiusi, alle sue spalle pulsava violentemente la luce stroboscopica, creando un effetto psichedelico. Sembrava di vivere in uno di quei spot pubblicitari dei profumi, dove lei si avvicina lenta ma decisa, bella e desiderabile... e stava venendo verso di me, gesugiuseppemmaria! Cosa mai questa ninfa di cotanta bellezza può volere da me, uomo ordinario fermo al bar? Dovevo fare qualcosa... Ma cosa? Guardarla avvicinarsi con le labbra socchiuse e un filo di bava all'angolo della bocca? No. E poi c'era quella cavolo di luce, io vedevo lei distorta, ma lei poteva vedere benissimo me. Che situazione! Che fare che fare che fare???
Ovvio, girarsi a guardare lontano, fingendo di cercare qualcuno con lo sguardo... e poi, suvvia... starà venendo al banco a prendersi da bere, figurati se mi rivolge la parola... almeno stavo ricominciando a vedere bene, quella cavolo di luce era peggio della saldatrice, eccheccacchio!
Sto guardando verso la mia destra, con il bicchiere in mano e il gomito poggiato sul bancone, un posatore alla Happy Day's in tutto e per tutto. E lei, lei nel frattempo ha raggiunto il banco, e si ferma alla mia sinistra a parlare col barista. L'avevo previsto, del resto. Questa mica viene da me... ma che fare, girarmi e guardarla? Presentarmi? Trovare un pretesto, tipo "hai da accendere"? Nha, le scuse vecchie come il mondo. E poi, oh mè, sono timido. Mavafangul. Anzi, non appena il barista poggia il bicchiere sul banco mi giro per guardarla, così vediamo se con un gioco di sguardi succede qualcosa. Si. Buona idea. (stai leggendo i delirii di un ragazzo-tipo in discoteca)
Perso nelle mie tattiche di alta psicologia, non mi accorgo che la ninfa ha parlato, e non al barista... difatti mi sento un colpetto sulla spalla, dalla sua parte... oddio... mi ha dato un colpetto sulla spalla per farmi voltare???  Lei a me???
Ho le palpitazioni quando mi sto per voltare, cercando in quel brevissimo tempo di spalmarmi sulla faccia un espressione tranquilla, un pò annoiata, non posso mostrarle la faccia da maiale... e così mi volto, mi volto verso di lei, che mi ha dato un colpetto sulla spalla, e giuro a me stesso che non laverò mai quella giacca, e finalmente ho finito di voltarmi, e la vedo... la vedo... la vedo bene... MA QUANTI CAZZO DI LONG ISLAND HO BEVUTO???
Cioè, ma dico io ma si può? La colpa alla luce stroboscopica si, fino a un certo punto, ma qua è proprio un caso di allucinazione!
Effettivamente aveva una cascata di capelli biondi che le cadevano sulla spalle, ma si vedevano chiaramente 4 dita di ricrescita all'attaccatura, ed erano bianchi! Gli occhi erano chiari, certo, occhi anche splendenti, e contornati dalla matita, ma anche da... zampe di gallina? nha... è uno struzzo quello che le ha camminato sulla faccia!
Il vestito verde? Verdissimo, e metteva in risalto le curve del corpo, curve generose... doppie curve... triple... era a strati proprio! E la scollatura? Che schianto! Le tette le arrivavano praticamente al mento, merito non so se del reggiseno o di un impalcatura direttamente. E quelle due rosee rotondità erano striate da canali di scolo, un tripudio di carta vetrata, uno stupefacente canyon!
Amico lettore, potrai dirmi che sono crudele nei giudizi, che son criticante, che sarò bello io, certo... ma la questione è un altra... ma io che cacchio ho visto? Allucinazione causata dall'alcol? Luce stroboscopica? Saldatrice, cataratta, miopia, congiuntivite, arrapamento? Non so, ma ho avuto seriamente timore per la mia incolumità psicoficisa. E tutto questo in pochi secondi.
Comunque la tipa, la signora, non so come definirla, ce l'ha proprio con me, ponendomi la domanda classica di chi vuole attaccare bottone. "Ma tu non balli?". Macheccazzotenefrecattè. Ma lo sai, sono educato, un vero gentleman anche nei casi più singolari, e se hai letto tutto quello che ho scritto fin'ora l'avrai imparato. La mia risposta è stata "Non so ballare".
Ora, mi domando e dico: se cercavi un cavaliere che ti invitasse in pista hai gia capito che non ce n'è, quindi, a che pro rimanere li? E poi, c'erano sempre i due diversamente giovani, nel caso...
Probabilmente sottovaluto il mio fascino. La signora beve un sorso dal suo bicchiere, dall'aspetto si direbbe un negroni, e lo fa sporgendo le labbra in avanti un tantino esageratamente, con fare (orribile) provocante. Ma che è? Ma perchè tutte a me!?!
"Neanche io so ballare, ma sai, ti devi buttare. Una volta che cominci poi è bello" mi fa lei.
"Eh.. ma io non sono portato a questo genere di balli" la mia risposta. Ed è stata proprio questa risposta a mettermi nei guai...
"Chissà in che genere di balli sei bravo allora" lei. (qui non trovo un paragone accettabile per descriverti l'occhio ammiccante)
"No vabbè, io vengo in questi posti giusto per passare il tempo" (forse mi salvo)
"Io dico che dovresti provare, che poi ti piacerà".
Ora, ci sono stati molti casi in cui mi sono chiesto cosa passa per la testa di queste donne, cosa cercano, cosa vogliono. Non propriamente per esperienza personale, ma so di amici che vanno con queste signore di età un pò avanzata. Le chiamano milf, un termine usato scherzosamente anche da me. Ma questa di milf ha ben poco, sembra piuttosto un'improvvisata cacciatrice di uomini. Quindi mi domando cosa vogliono. Perchè si fanno avanti in maniera così sfacciata? Ok la parità dei sessi, sono io il primo ad elogiarla, ma c'è quel qualcosa in questi atteggiamenti che fa immediatamente declassare una donna. Le piace essere usate? E ammesso che sia così, questa signora in particolare l'ha mai trovato uno della mia età disposta ad usarla? No perchè ci vuole un bel coraggio, eh...
"Comunque mi presento, mi chiamo Luciana".
"Antonio".
La stretta di mano si è protratta un pò più a lungo di quanto dovrebbe. L'impressione è che stesse esaminando la mia mano col tatto. Brrrr.
"Hai mai pensato di andare a scuola di ballo per imparare la salsa?"
"No, il lavoro non mi consente di avere spazi da dedicare ad altro" (la scusa più idiota del mondo, ma come mi è venuta?!)
"Devi venire con me allora. Dammi il tuo cellulare dai"

Amico mio, fedele lettore delle cretinate che scrivo da sempre, se sei arrivato a leggere fin qui prometti di lasciare nei commenti quello che avresti fatto tu in questo caso? No, perchè la mia reazione è stata particolare. Ho preso il cellulare dalla tasca e gliel'ho messo in mano. Letteralmente...

(continua la prossima volta che mi sto stancando le dita)

 
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