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12 agosto 1944 (Sant'Anna di Stazzema)

Post n°108 pubblicato il 11 Agosto 2019 da korov_ev

 

Sull'uscio, piedi scalzi e muti, le donne guardavano gli uomini ritti come steli di grano sul bordo della terra riarsa aperta a forza.
Le donne, sull'uscio, con una spalla poggiata allo stipite e l'altra rannicchiata sul cuore, guardavano gli uomini in divisa silenziosi come temporali levatisi davanti ai loro uomini. Li guardavano negli occhi e nelle mani, e fin dentro alle canne dei fucili e alle dita nervose.
Poggiavano un piede sul dorso dell'altro, le donne. Accartocciavano le dita sulle ossa scarne; leggevano negli occhi bassi degli uomini quella domanda e avevano paura.
- Chi sei tu, qui davanti a me, che mi somigli e non riconosco?
Cambiavano di posto ai piedi, le donne, sull'uscio. Destro sotto, sinistro sopra, e spiavano gli uomini per vedere se sarebbero crollati. E pregavano e maledicevano, perché ogni scelta era quella sbagliata.
Guardavano gli uomini, i loro uomini; li guardavano negli occhi, le donne di Sant'Anna, ed erano occhi accesi di rabbia. Li guardavano negli occhi e intimamente gioivano. E morivano. perché sapevano che non sarebbero crollati. Non oggi, non questa volta.
E nascondevano i figli negli armadi, le donne; e i loro pochi anni dietro un velo nero, e coi piedi scalzi uno sull'altro, guardavano gli uomini cadere sulla terra ferita, con gli occhi fissi e rabbiosi e il volto nella polvere.
Padri, mariti, figli, e poi ancora fratelli e sorelle e ancora figli e figlie e figli di nessuno. Crocefissi, scannati, sventrati dalle granate; bruciati vivi nelle case e nei fienili e sotto i letti ancora caldi.
Li guardavano e sentivano in bocca il sapore del loro ventre violato, dei loro seni inutili gonfi di latte, della loro carne presa a morsi.
Li guardavano e sentivano in bocca il sapore del furore della vendetta e quello ancor più aspro del perdono. Li guardavano e sapevano che non sarebbero crollate.
Non oggi. Non questa volta. Non ancora.

 

 

 
 
 
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