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Ci sono persone più insistenti di altre. In genere sono quelle che per sfinimento altrui riescono ad ottenere quasi sempre ciò che vogliono, e spesso sono reputati svegli dagli altri che li guardano con ammirazione. Io però…
Lasciate che vi racconti una storia.
Circa quattromila anni fa il padreterno parlava allegramente con Abramo e gli diceva:
- Sai, Abramo, mi sa tanto che domani faccio il culo a tutta Sodoma, tanto quelli ci sono abituati, nemmeno se ne accorgeranno.
Allora, Abramo che a Sodoma aveva parenti e ci andava ogni tanto a farsi due bicchieri con gli amici al bar dello sport, dispiaciuto disse al Signore:
- Signore, e se a Sodoma ci fossero 50 uomini giusti, tu che fai, ammazzi tutti, buoni e cattivi?
E il Signore a lui:
- Se ci trovo 50 giusti risparmio tutta la città.
Allora, Abramo che si era reso conto di aver sparato alto corregge la mira e gli fa:
- Magari non saranno proprio cinquanta, magari ne mancheranno 5.
E il padreterno:
- Se trovo 45 giusti risparmio tutta la città.
Eh, ma Abramo da buon commerciante tirava ancora:
- E se ce ne sono 35?
- Risparmio la città!
- E se ce ne sono solo 30?
- Risparmio la città!
- 25?
- Abra’, se ne trovo 25 risparmio tutta la città
- Magari sono 20
- Abramo, facciamo che se ne trovo dieci risparmio tutta la città, sennò tu vai da tuo cugino e gli dici di liberare il monolocale entro domani sera. Adesso fammi andare, ché tra dieci minuti comincia la finale di coppa.
Fino a quel momento il nome caldeo di Abramo era stato Avram che vuol dire “padre di molti”, eppure dio gli concesse un solo figlio e poco ci mancò che non glielo richiedesse indietro: perché? Nella bibbia non c’è una vera e propria spiegazione, ma in una postilla scritta in piccolo si legge:
“dopo quella volta il padreterno decise di cambiare il nome di Avram in Avraham, che tradotto vuol dire: “colui che non demorde” o meglio, da studi semantici più recenti pare che la traduzione esatta sia: “Ammazza, Abra’, sei ‘na rottura de palle che basta la metà” (era una lingua molto sintetica, il caldeo)
Da quel giorno, se escludiamo due sms mandati a Mosè, dio non parlò più con nessun essere umano e la discendenza di Abramo (gli ebrei) venne dispersa sulla faccia della Terra e dio continuò a fare di testa sua.
Ma non basta:
Come per la vicenda di Noè che batte pari con l’epopea sumera di Gilgamesh, esiste, anche in questo caso, un racconto praticamente identico a quello di Abramo narrato or ora. Esso è riportato in testi sacri scintoisti del III secolo avanti Cristo, con l’unica variante che nei rotoli giapponesi il protagonista viene ribattezzato dal dio col nome di Kakami Okatzu.
Ora, qual è, secondo voi, la morale di queste storie?
Io, in fondo, chiedo solo che quando dico "no" venga recepito "no", e non "forse" :-(
BUona serata, madame Psike
Il destino del genere umano ebbe una svolta solo quando le donne si decisero a mollare agli uomini le cose e a prendere in mano i "cosi", lasciando che la natura facesse il suo corso.
Il nome della dea da lei citata, infatti, spiega dove e come il tutto avvenne: A materasu.
Comunque, per la cronaca, se proprio vuole saperlo, come la dea Amaterasu fondò il Giappone, un altro dio fu il progenitore degli abitanti di Mikonos, la famosa terra degli omosessuali, si trattava infatti del dio Sòto Mizamy.
Se vole le faccio un corso accelerato (anche pratico, all'occorrenza) sulla teogonia giapponese.
lei mi prospetta uno scenario terrificante, madame!!!