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Post n°50 pubblicato il 08 Maggio 2014 da korov_ev
- Sono qui, capitano.- mi disse, - Crocefissa ai quattro venti. Inchiodata al tempo ed allo spazio per diritto di nascita, traccio linee immaginarie: invisibili rotte che non so seguire. Tu, raccontami la strada, tu!- |
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Grazie per aver dato del "magico" alle mie parole, madame, ma io non c'entro; credo sia stato tutto merito di quella mezza bottiglia di rum, sa!
- Ma come, hai già finito???
Allorché il mozzo sospirando:
- Cazzo, ho già fatto anche la doccia! :-)
L’essere umano, madame, nasce tossicodipendente, temo proprio non vi sia scampo. :-)
La stella era un sogno, madame; la stella era un desiderio alcolizzato che parlava al mozzo e lo chiamava capitano; poi lo toccò e l’orizzonte si rovesciò improvviso, e chi prima insegnava la via si trovò sperduto a impararne di nuove. Vie mille volte desiderate, vie già inscritte nel poliedro della sua esistenza, ma a lei sconosciute.
Sa qual è la differenza tra un sogno e un fantasma, madame? il sogno non è ancora nato, il fantasma è già morto. In mezzo c’è la vita; in mezzo ci sono carne e sudore e sangue: amore da cercare, imparare e far durare.
il mare sotto la chiglia di notte, sarà sempre di promesse... Perché allora certi brillii rischiarano tra le nostre parti nascoste, per illuminarcele sfrontate... Perché sotto alla nostra tigliosa scorza, noi non siamo di solo sale... Ed allora ci sentiremo persino più vicini, benché fossimo ai poli, se nel petto viaggiamo passando per l'equatore... E allora lei è lì scarmigliata dal vento... E se le si gonfiasse la gonna in una leggera piroetta, riflessa sulle orbite del suo capitano, gli chiederebbe ancora una volta se la polvere del deserto gli bruciava così tanto gli occhi, e se le scintille del mare cambino davvero verso l'orizzonte... Come per magia... Laddove pare si perda un pezzo nostro inutile, quando invochiamo un'altra prospettiva, perché tutti siamo navigabili... ....
È un lavoro a tempo pieno, l’amore.
Sono ancora là che navigano; che si navigano. Se guarda bene nel fondo di quella bottiglia forse li potrà vedere ballare, confusi nel caleidoscopio delle vite.
E' soltanto nella menzogna di sè che non ci si tocca.
Sono portata a credere che ogni volta, in cui ci raccontiamo in verità, il nostro "darci" riceva "l'accoglienza".
lei parte dal presupposto di un amore indelebile, ma la forza di un amore non è data per concessione divina, si costruisce giorno dopo giorno, allo stesso modo il nostro compagno/a si conosce giorno per giorno: metta il caso che man mano che il rapporto andasse avanti lei scoprisse lati dell’uomo che ama che non le piacciono affatto, continuerebbe ad “accoglierlo” per il semplice motivo che non le ha nascosto nulla di sé?
Per quanto riguarda me, madame, chiedo alla mia compagna di scegliermi. Glielo chiedo ogni nuovo giorno.
Certo che avrà almeno una mezza dozzina di buone risposte che non contraddicono assolutamente le sue posizioni, non starò a prospettarle le mie, anche perché sarebbe un ripetermi noioso e petulante.
Mi permetta di augurarle, quindi, un amore lungo e felice, e che la vita non abbia a farla ricredere.
Buona serata, madame Rendy :-)