Creato da korov_ev il 06/02/2013

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Le parole sbagliate

Post n°51 pubblicato il 14 Maggio 2014 da korov_ev

Mi ero ripromesso di usare questo spazio come diversivo alla vita, ma ci sono volte in cui proprio non ci riesco.
Ieri in Turchia è crollata una miniera di carbone. Centinaia di minatori inghiottiti da un lampo,  da un temporale, da un buio cui davano confidenza; un’oscurità che attraversavano ogni giorno per tutto il giorno, viandanti sotto le stelle  nere nere di una volta artificiale che non ha retto il peso delle loro esistenze consumate a grattar via le viscere dalla Terra per poter riempire le proprie.

Dice che l'amore era un'altra cosa.
Dice che B. è…  e io non sapevo nemmeno cosa volesse dire “morto”.
- Domani vieni accompagnato da tuo padre!
E io pensavo: “Sono vestito a lutto, maestra, non vede il grembiule nero? Ce l’abbiamo tutti,  non vede? È perché siamo tutti orfani, maestra.”
- Domani vieni accompagnato da tuo padre!
Vedeva solo il fiocco blu, composto bene,  annodato stretto in gola sotto il bianco del colletto, e l’eco dei pensieri stinse in una lacrima; una sola, ché un ometto non  piange. La misi accanto alle dita di una mano e misurai i miei anni.
Dice che l’amore era un’altra cosa.
Dice che forse la vita è un lavoro a cottimo, che bisogna lavarsi, vestirsi, mangiare poi a scuola a studiare sodo, ché non si deve finire come mio padre, come gli altri, tutti in fila a lavorare dentro una notte senza stelle; tutti in fila verso casa ad inciampare nelle stelle.
Però io li vedo, con le facce uguali e lo stesso mozzicone; e le ore e la fatica, tutta uguale pure quella. Li vedo con la bottiglia in mano e il pane nel cestino da mangiare in fretta, ché il cantiere deve andare avanti!
E Dèi gratia che c’è il cantiere, ché sennò manco la sigaretta dopo pranzo …manco pranzo.
Dice che l’amore era un’altra cosa.
Dice che coi figli la vita sarà buona, e io lo vedo e mi vedo, poco più che sei anni, coi libri sotto braccio; lo vedo faccia e mani, e non ci sono segni sulle palme o negli occhi, solo amore e fatica e paura per i miei pochi anni, per un mucchio di parole strette sotto il braccio, usate, legate con la cinta dei pantaloni dai tanti, troppi, buchi.
Dice che lavoro, vita, figli, dignità… dice che forse erano parole sbagliate, che l’amore era un’altra cosa, ma non è vero.

 

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Commenti al Post:
ElettrikaPsike
ElettrikaPsike il 17/05/14 alle 06:20 via WEB
Il canto dei minatori di Rapisardi racconta che "d'ogni consorzio, dal mondo scissi, a nutrir gli ozj d’ignoti signori, i picconieri di monti e di abissi, sepolti vivi scavano tesori" mentre a loro, i signori, spetta la terra di fiori, gli stabili ozi, i mutevoli amori. Le parole tante volte sbagliano, come gli occhi. Vedono fiocchi blu come il blu dei cieli più ordinati e li chiamano amore, ma non vedono il nero delle piccole stelle che si spezzano sotto il peso di esistenze scomposte e orfane, quando misurano gli anni sulle lacrime appoggiate alle dita di una mano. E non sanno dare un nuovo nome in risposta a quelle lacrime non piante, non inventano un tappeto che si possa stendere sotto i passi di una vita a cottimo che talvolta inciampa e si frammenta con le stelle. Ripetono la stessa convinzione che li ha convinti a non guardare in confidenza le stelle nascoste nelle notti senza stelle. Talvolta sono tristi quegli occhi e quelle viscere quando le parole che vogliono, nonostante tutto, dire, sbagliano. Però ugualmente scelgono e dicono che non era amore. Ma anche loro lo sanno che non è vero.
 
 
korov_ev
korov_ev il 21/05/14 alle 17:24 via WEB
Sì, madame, sono convinto che lo sappiano anche loro, che non è vero, però è più comodo e indolore così.
E gli altri, quelli che potrebbero dire qualcosa,tacciono anche loro: sono troppo ben addestrati a pensare che questa sia la norma, per accorgersi "dell'inganno".
 
Maddalena_e_oltre
Maddalena_e_oltre il 20/05/14 alle 20:53 via WEB
Abbiamo posto la stessa inutile lapide... dice che l'amore ora è nel ricordo di mani sporche che brandivano poche carezze.
 
 
korov_ev
korov_ev il 21/05/14 alle 17:31 via WEB
Sì, madame, sono convinto anch'io che sia una lapide inutile, ma non ne ho potuto fare a meno.
Spero solo che nel ricordo i gesti abbiano sopperito all'amore delegato, forse un po' troppo spesso, alle carezze.
 
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