Creato da enca4 il 15/02/2010
PENSIERI E PAROLE
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La sindrome di DOWN non è una malattia. Le persone con la sindrome di DOWN non cercano una medicina,vogliono solo essere trattate come tutti gli altri!!!
Il 93% dei contatti non copierà questo messaggio... ma spero che tu che ora stai leggendo voglia far parte del restante 7% che metterà questo messaggio nella sua bacheca...
ENYA - MAY IT BE
LA FRASE DEL GIORNO
Si dice che fino a quando si bestemmia si è vivi e che si inizia a morire guando si pronuncia una sola parola "DIO"
anonimo
Enca4
W. Allen
NON E' CHE HO PAURA DI MORIRE.
E' CHE NON VORREI ESSERE LI'
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W. Allen
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Per far rabbia ai passanti
Per far rabbia disprezzo invidia riso
I ragazzi che si amano non ci sono per nessuno
Sono altrove lontano più lontano della notte
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Jacques Prèvert
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PER LEI, ONOREVOLE BERLUSCONI
Post n°163 pubblicato il 14 Luglio 2010 da enca4
LETTERA APERTA ALL’ONOREVOLE PRESIDENTE DEL CONSIGLIO SILVIO BERLUSCONI
Sig. Presidente, innanzi tutto non si stupisca se, per una volta, scriverò in maiuscolo tutto quanto riguarda Lei, gli incarichi che ricopre all’interno del Governo e della Sua coalizione politica. E’ mia intenzione dare con questa mia lettera un tono e un senso di rispetto a Lei e alle numerose persone che, purtroppo per loro, le hanno concesso, con il voto, di governare un Paese, di rappresentarci a livello internazionale, e, mi consenta, prendere per i fondelli tutti coloro che non la pensano e mai la penseranno come Lei. Questa mattina, seguendo i vari Telegiornali ho potuto essere messo al corrente delle dichiarazioni da Lei fatte ieri sera e riguardanti le persone indagate per lo scandalo delle pale eoliche in Sardegna. I componenti del suo schieramento, in modo particolare i così detti “Finiani”, invece di prendere, come onestamente avrebbero dovuto fare, una posizione ben definita nei riguardi degli indagati fin dall’inizio, hanno deciso, almeno così è stato dichiarato dall’On. Italo Bocchino, che attendono di valutare le mozioni di sfiducia che presenterà l’opposizione, per poi decidere cosa fare e, cosa ancor più importante, con chi fare. Lei, On. Berlusconi, ha subito contrattaccato affermando che tutto quello che in questi giorni sta succedendo non è altro che “un gran polverone”, che il clima che si è creato è un clima “giacobino e giustizialista” e che i quattro maggiori indagati non sono altro che “quattro poveri pensionati sfigati che si mettono insieme per cambiare l’Italia. Cosa questa impossibile, visto che non ci riesco io”. Queste le Sue dichiarazioni di ieri 13/07/2010. Per oggi tutti ce ne aspettiamo altre, sicuramente più mirate e più indirizzate a quella parte del Popolo Italiano e della Stampa Italiana che ha la fortuna di non pensarla come Lei, ma che, purtroppo, non ha i numeri ne le persone adatte e capaci per poterla mandare a casa definitivamente. Vuole sapere perché Le ho scritto questa lettera? Perché io sono un pensionato sfigato. Ma non perché ho fatto qualche cosa che non ho saputo gestire nel modo giusto, subendone così, di rimbalzo il contraccolpo sui denti. Ma sono sfigato perché sono malato. Sono un pensionato malato che non ha la certezza di arrivare a domani; che ha una pensione che… lasciamo perdere è meglio; che nonostante il proprio male cerco di occuparmi in qualche cosa che possa alleviare il mio disagio psico-fisico-economico. E lei parla di quattro poveri pensionati. Sa anche dirmi quale è l’importo della loro pensione? Gliene sarei grato se me lo facesse sapere. Le ho scritto questa lettera anche per conto di un’altra persona. Luca. Un ragazzo di 17 anni che convive oramai con un tumore al colon da ben tre anni. Anche lui è pensionato. Anche lui ha la sua pensione di invalidità civile ed accompagno. Ma Lei, On Berlusconi, sa che ogni due anni si deve essere rivisti dalla commissione medica dell’INPS e ASL per avere la possibilità di percepire ancora l’assegno di mantenimento? Non credo che i suoi quattro “poveri pensionati” debbano subire e sottostare a certe regole. Lei mi ha offeso, profondamente, paragonando (spero dal solo punto di vista letterale) quei quattro indagati a me pensionato. Anche io vorrei cambiare l’Italia. La differenza è che io vorrei cambiarla nel modo giusto, con le persone giuste, con programmi giusti e mandando a casa loro tutti coloro che hanno fatto del potere elettorale acquisito, la loro e sola ragione di vita, un po’ come sta facendo Lei. Non è d’accordo? Non volete dare un segnale forte e deciso. Non volete fare una bella pulizia nel vostro partito. Il vostro movimento o coalizione politica, La chiami come vuole, puzza di marcio. Come tutte le altre coalizioni o partiti siano essi Suoi alleati di Governo o facenti parte dell’opposizione. Il problema è che, come si dice a Napoli: “il pesce puzza sempre dalla testa”. Lei, On. Presidente del Consiglio dei Ministri, che deodorante adopera? Enrico |