Mai fidarsi del proprio talento. Specialmente se uno il talento non ce l'ha.
Come sono arrivato a questa conclusione? Semplice: facendo una breve analisi dei chilometri fatti e dei risultati ottenuti quest'anno.
I chilometri sono stati pochini, per vari motivi.
Innanzitutto giova ricordare che dal 2009 mi trascinavo un fastidio al polpaccio che mi ha fatto saltare mezza preparazione invernale.
Poi a marzo ci fu la storia della caduta di Trana, con penosi strascichi di code di paglia.... 3 settimane di fermo.
Praticamente ho cominciato a correre ad aprile.....
Nonostante questo non correre, ho fatto due o tre gare notevoli.
La mezza del Ruffini ad esempio. La mezza di Torino-Moncalieri e la gara di Orbassano. Ma poco altro.
Ecco: la fiducia nel talento mi ha fregato nei dintorni di queste gare. Fregato nel senso che sono stati 3 episodi
e nulla più. Non mi sono mai confermato oppure, a voler essere magnanime, non ho mai recuperato abbastanza in fretta.
L'anno passato era stata tutt'altra musica: crescendo continuo e buona regolarità. Appunto Bisogna correre.
Il punto sta qua: estrema regolarità anche negli allenamenti, anche se non erano mai massacranti come intensità e durata.
Fatta questa lunghissima considerazione, si passa alle decisioni: stop alla stagione agonistica. Cioè, no.
Avrei in mente un par di garette da fare come mediuccio, ma assolutamente non finalizzate.
Si riprende dalla regolarità e dalla ricerca di ciò che manca.
Quindi, a naso: un po' di muscoli, un po' di postura, un po' di fondo.
Poi si comincerà a gonfiarsi di medi, progressivi, salite e variazioni di tutti i tipi.
Sempre, ma sempre senza esagerare.
P.S. Nel concetto di non esagerare non è compreso l'allenamento di ieri: 16km...metà sotto
pioggia forte e metà......... sotto pioggia fortissima!
Inviato da: effetierre
il 30/05/2011 alle 21:59
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il 24/02/2011 alle 11:42
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il 24/02/2011 alle 11:39
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il 24/02/2011 alle 11:35
Inviato da: avantindre
il 21/02/2011 alle 21:40