FIATO CORTO

La morale del (mio) 2010


Mai fidarsi del proprio talento. Specialmente se uno il talento non ce l'ha.Come sono arrivato a questa conclusione? Semplice: facendo una breve analisi dei chilometri fatti e dei risultati ottenuti quest'anno.I chilometri sono stati pochini, per vari motivi.Innanzitutto giova ricordare che dal 2009 mi trascinavo un fastidio al polpaccio che mi ha fatto saltare mezza preparazione invernale.Poi a marzo ci fu la storia della caduta di Trana, con penosi strascichi di code di paglia.... 3 settimane di fermo.Praticamente ho cominciato a correre ad aprile.....Nonostante questo non correre, ho fatto due o tre gare notevoli. La mezza del Ruffini ad esempio. La mezza di Torino-Moncalieri e la gara di Orbassano. Ma poco altro.Ecco: la fiducia nel talento mi ha fregato nei dintorni di queste gare. Fregato nel senso che sono stati 3 episodie nulla più. Non mi sono mai confermato oppure, a voler essere magnanime, non ho mai recuperato abbastanza in fretta.L'anno passato era stata tutt'altra musica: crescendo continuo e buona regolarità.  Appunto Bisogna correre.Il punto sta qua: estrema regolarità anche negli allenamenti, anche se non erano mai massacranti come intensità e durata.Fatta questa lunghissima considerazione, si passa alle decisioni: stop alla stagione agonistica. Cioè, no. Avrei in mente un par di garette da fare come mediuccio, ma assolutamente non finalizzate.Si riprende dalla regolarità e dalla ricerca di ciò che manca.Quindi, a naso: un po' di muscoli, un po' di postura, un po' di fondo. Poi si comincerà a gonfiarsi di medi, progressivi, salite  e variazioni di tutti i tipi.Sempre, ma sempre senza esagerare.P.S. Nel concetto di non esagerare non è compreso l'allenamento di ieri: 16km...metà sotto pioggia forte e metà......... sotto pioggia fortissima!