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Corruzione: Di Pietro, Tangentopoli mai finita
(ASCA) - Roma, 15 feb - ''Oltre vent'anni sono passati da Tangentopoli e nulla e' cambiato nel rapporto tra politica e malaffare, tranne la moneta. Ieri i cittadini lanciavano le lire contro Craxi e oggi centesimi di euro contro l'ex presidente del Monte dei Paschi di Siena, Mussari. La verita' e' che Tangentopoli non e' mai finita e che quel rapporto perverso tra istituzioni, imprese e corruzione non e' mai stato spezzato, anzi il sistema della mazzetta si e' ingegnerizzato, non ha colore e coinvolge la maggior parte dei partiti. Il danno piu' grosso viene fatto agli italiani onesti, a coloro che pagano le tasse e che si son visti prelevare dalle tasche i soldi dell'Imu per sanare una crisi alimentata, soprattutto in Italia, dalla corruzione''. Lo scrive sul suo blog il leader dell'Italia dei Valori, Antonio Di Pietro, candidato con Rivoluzione Civile, che aggiunge: ''Insomma, il ceto medio basso e' stato dissanguato, mentre i corruttori, i tangentari, gli evasori e quei politici ladri hanno continuato ad agire indisturbati. Vale per Mps, come per Finmeccanica. Vale per il sistema Lombardia, come per gli scandali in Puglia. In questo panorama marcio Berlusconi e' una garanzia di continuita': c'azzeccava con il sistema della corruzione di vent'anni fa come c'azzecca con quello di oggi. Quando difende quel sistema, che ha tanto contribuito a costruire, si rende colpevole di un vero e proprio sabotaggio ai danni delle nostre finanze. E' come se svaligiasse con le sue mani gli italiani''.
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