Creato da filippo.mele il 04/11/2014
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« A SCANZANO E POLICORO NE...PIOGGIA, VENTO E MAREGGI... »

SCANZANO JONICO. UNO SQUALO MORTO SULLA SPIAGGIA IN STATO DI DECOMPOSIZIONE

Post n°10 pubblicato il 07 Novembre 2014 da filippo.mele
 
Foto di filippo.mele

LA GAZZETTA DEL MEZZOGIORNO 7.11.14

SCANZANO JONICO – Uno squalo avvistato sulla spiaggia, si sa, incute terrore. Soprattutto d'estate. Nel nostro caso, però, il ritrovamento lascia l'amaro in bocca. L'animale, infatti, lungo 3,5 metri, è stato trovato sull'arenile in avanzato stato di decomposizione dai veterinari della Asm Domenico Larocca e Antonio Marrone, intervenuti su segnalazione della Capitaneria di porto. Nonostante tutto, però, è stato possibile delineare le caratteristiche dell'esemplare appartenente all’Ordine Hexanchiformes; famiglia Hexanchidae; genere Hexanchus; nome scientifico Hexanchus griseus; nome comune squalo capo piatto o notidano grigio detto anche pesce vacca. Si tratta di animali che possono raggiungere la lunghezza di 5 - 6 metri ed un peso di 7 - 8 quintali, che vivono in acque profonde e, quindi, generalmente negli oceani ma che si possono rinvenire anche nel Mediterraneo e nelle acque italiane. I soggetti giovani prediligono acque poco profonde. Vista la loro stazza hanno la capacità di aggredire e mangiare altri squali oltre vari altri tipi di pesce e crostacei. Ed in genere non attaccano l’uomo se non molestati. A parte la comprensibile paura se la “pinna” fosse stata avvistata in mare a spiaggia piena di bagnanti, il ritrovamento, assieme alla accertata presenza di delfini e di foche monache, testimonia della ricca biodiversità del mare antistante il Metapontino. La conferma è arrivata da Filippo Verde, capo dei servizi veterinari del Distretto di Policoro della Asm: “Si, il nostro mare è ricco di specie considerate in via di estinzione. Come testimonia il ritrovamento di questo straordinario esemplare di squalo. Un animale che con le sue caratteristiche anatomiche richiama primitive epoche dell’umanità. Occorrerebbero interventi per una sua maggiore tutela”.

 
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