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DAL NUCLEARE ALLE TRIVELLE E' ANCORA SCANZANO

Post n°12 pubblicato il 09 Novembre 2014 da filippo.mele
Foto di filippo.mele

I GIORNI DEL PETROLIO. NO AL DECRETO “SLOCCA ITALIA”

LA GAZZETTA DEL MEZZOGIORNO 9.11.14

La protesta contro il decreto Sblocca Italia, voluto dal Governo guidato da Matteo Renzi e già approvato al Senato, sta crescendo. Dopo le 5mila persone radunate da diversi comitati, “benedetti” dai vescovi lucani, ieri a Potenza al grido “Mo basta!”, oggi sarà la volta di Scanzano Jonico dove il Movimento 5 stelle, dalle 10, ha invitato alla “mobilitazione generale” all'insegna dello slogan “Ambiente e popoli la stessa sorte. Petrolio presagio di morte”. Il raduno è stato fissato nel piazzale tra il Miceneo hotel palace ed il centro abitato, con la 106 Jonica ad un passo. La mobilitazione lucana di oggi, altresì, si svolgerà in contemporanea in altre sette regioni, Sicilia, Abruzzo, Calabria, Molise, Puglia, Campania e Sardegna. Ma perchè Scanzano Jonico? Perchè per i grillini si tratta di una città “simbolo”. Come disse, in campagna elettorale per le scorse regionali, Peppe Grillo: “Sono qui perchè questo è un luogo dove la gente è stata capace di sconfiggere il molock nucleare”. Del resto i pentastellati non tennero proprio sulla spiaggia di questo centro la loro catena umana anti trivelle del 21 agosto scorso? Insomma, per il M5S petrolio e nucleare pari sono. Lo saranno anche per i cittadini? Il tentativo di “chiamata” alla mobilitazione generale è proprio questo: riprodurre la battaglia del novembre 2003 in cui il popolo lucano sconfisse il famigerato progetto del deposito nazionale delle scorie radioattive in riva allo Jonio. Oggi, perciò, sarà una sorta di prova del nove per i grillini e per l'intero movimento anti triv. “Il decreto Sblocca Italia – hanno spiegato i portavoce M5S - va contestato alla radice ma l’aspetto più grave che lo caratterizza riguarda le trivellazioni selvagge che si vorrebbero autorizzare. Il decreto colpisce le amministrazioni locali per favorire le attività delle compagnie petrolifere e compromette lo sviluppo agricolo e turistico. Ecco perchè proponiamo nuove politiche industriali ed ecologiche, come stanno facendo la Germania ed altri Paesi europei. E’ giunto il momento che gli amministratori del Pd e di tutti i partiti si schierino con i cittadini e con noi ed abbandonino le strategie economiche - affaristiche di Renzi. Migliaia di persone, associazioni ambientaliste e sindaci si ritroveranno col M5S per dare la spallata finale al decreto Trivella Italia e costringere il Governo a ritirarlo in via definitiva”.


CONTRO LE TRIVELLE IN CAMPO ANCHE I SINDACI

E' giusto mettere in cima alle preoccupazioni la tutela della salute e dell'ambiente nelle attività di sviluppo delle risorse della nostra regione. Forza Italia in Parlamento ha lavorato per una norma che consentisse la valorizzazione delle risorse minerarie nel quadro di una tutela ambientale e dello sviluppo dei territori interessati”. Lo ha dichiarato l’on. Cosimo Latronico (FI), a proposito delle manifestazioni organizzate in Basilicata per protestare contro il decreto Sblocca Italia. “ Per questo abbiamo concorso a scrivere il contenuto dell'art. 36 bis che conferma il principio che una quota (fissata nel 30%) delle risorse fiscali prodotte dalle prossime produzioni minerarie sia destinata ad alimentare un fondo permanente per lo sviluppo della tutela ambientale, delle infrastrutture e delle attività produttive. Al Governo Renzi, però – ha concluso Latronico - abbiamo contestato un orientamento centralista che fa morire nella culla il federalismo solidale che abbiamo coltivato in questi anni”. No deciso allo Sblocca Italia, invece, di un altro esponente di Forza Italia, Gianluca Modarelli, neo consigliere provinciale di Matera: "Questo decreto è un vero colpo di mano che accelera di gran forza l’installazione di nuove trivelle in mare e terraferma. Un disegno politico che non può essere accettato dalle Regioni, di fatto espropriate di qualsiasi ruolo decisorio per legge e senza alcun dibattito preventivo”. Per domani, inoltre, si annunciano due riunione anti trivelle nel potentino. La prima a Muro Lucano, alle 18, nella sala consiliare, con i sindaci lucani e campani dell'area radunati per decidere sull'istanza di permesso di ricerca omonima. La seconda riunione, infine, è stata promossa dai sindaci di Melfi, Rapolla e Barile, alle ore 15, presso la sala consiliare del municipio melfitano. Al centro del dibattito il permesso di ricerca “La bicocca”. (fi. me.)

 

 
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