Filippo Mele blog

AGROBIOS, DAL SOGNO DELLA RICERCA AI DEBITI PER CIRCA 3 MILIONI DI EURO


 LA GAZZETTA DEL MEZZOGIORNO 5.11.14Dal sogno della ricerca applicata in connubio con l'Eni del 1985 alla liquidazione sotto un cumulo di 3 milioni di euro di debiti del 2012, alla completa estinzione prevista per la fine dell'anno. E' l'excursus, sintetico, della società Metapontum Agrobios immaginata e creata dai legislatori regionali dell'epoca per attirare in Basilicata risorse da spendere nella ricerca in agricoltura ed a difesa dell'ambiente sfruttando l'appeal del colosso della chimica nazionale. Colosso all'epoca impegnato fortemente nella Valle del Basento. Ma si sa come vanno queste cose al Sud. Il “matrimonio” durò sino al 2000 quando l'Ente nazionale idrocarburi lasciò la società mista costituita con la Regione. Ed il massimo ente territoriale locale dovette accollarsi l'onere del 100% delle azioni, dei dipendenti e dei ricercatori, di un settore non proprio di sua competenza. Dal 2000 in poi furono anni travagliati di rapporti con privati e di Consigli di amministrazione lottizzati. Una vita difficile. Sino ad accumulare debiti per, ripetiamo, 3 milioni di euro. Poteva durare? E' durato sino al 27 novembre 2012 quando la Regione, azionista unico, decise di mettere in liquidazione il “sogno svanito” della Metapontum Agrobios. Commissario liquidatore venne nominato dall'ex governatore Vito De Filippo e riconfermato dal presidente in carica Marcello Pittella l'attuale sindaco di Matera ed ex presidente della società Salvatore Adduce. “Non c'era tempo da perdere – ha dichiarato Adduce alla Gazzetta – se volevamo salvare le professionalità acquisite, il destino dei dipendenti, il patrimonio di laboratori ed infrastrutture. In poche settimane, alla fine del 2012, provvedemmo a cedere come previsto da una legge regionale del 2011 i due rami d'azienda, quello biotecnologico e quello chimico, ad Alsia ed Arpab. Dal 1 gennaio 2013 formalmente la società è andata in liquidazione”. Restava il problema della debitoria pregressa che la Regione ha ripianato nell'assestamento di bilancio del 2014. La Metapontum Agrobios, dunque, ha cessato di esistere? Ancora no. Occorre saldare tutti i debitori. Un'operazione ostacolata dal “famigerato” patto di stabilità. Significa, cioè, che i soldi ci sono ma che non possono, al momento, essere liquidati ai creditori. Insomma, se è difficile nascere lo è anche morire. “Ma per la fine dell'anno – ha concluso Adduce – la liquidazione totale dovrebbe essere cosa fatta”. Intanto, i 52 ex dipendenti sono transitati in parte all'Arpab, integrati nei compiti dell'Agenzia, in parte sotto il “cappello protettivo” dell'Alsia di cui rappresentano il braccio operativo nella ricerca. Per loro nulla è cambiato sotto l'aspetto lavorativo. Basterebbe questo dato ai “sognatori” che inventarono la Metapontum Agrobios mista Regione - Eni? Crediamo proprio di no.